Nell’Industria 4.0 sono gli Attaccanti 4.0 che vincono la sfida dell’innovazione

Una ricerca traccia il profilo delle imprese italiane nei confronti del paradigma 4.0. Come si comportano le nostre aziende: dalle Belle addormentate” ai Teorici che pensano solo alla strategia, dai Praticoni pronti a fare sperimentazione, ma senza visione, alle aziende in cammino attente a trasformare la strategia in progetti concreti. Ma i risultati arrivano quando le imprese sanno unire la capacità di lettura del fenomeno con la sua implementazione: gli Attaccanti 4.0

Pubblicato il 08 Ott 2017

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Mauro Bellini @mbellini3 Linkedin

Un contributo importante alla conoscenza dei fenomeni dell’Industria 4.0 in Italia arriva dal Research Report Industria 4.0: sono gli Attaccanti 4.0 che vincono unendo Vision ed Execution. Il report realizzato da Digital360 in collaborazione con IBM traccia per la prima volta il profilo delle imprese italiane nei confronti del paradigma 4.0. Ne esce un quadro fatto di aziende “Belle addormentate” pericolosamente ferme, di Teorici sbilanciati sulla strategia, di Praticoni sempre al lavoro, ma senza visione, di aziende in cammino che cercano di trasformare la strategia in progetti concreti. Ma fatto anche di imprese che sanno andare all’attacco e sanno unire la capacità di lettura del fenomeno con la sua implementazione

Il fenomeno Industria 4.0 al centro dell’attenzione grazie al Piano Nazionale Industria 4.0

Negli ultimi 12 mesi il fenomeno Industria 4.0 ha conquistato l’attenzione del mondo imprenditoriale, politico e sociale con progetti, investimenti e aspettative, anche e soprattutto sulla scorta del Piano Nazionale Industria 4.0 del Ministro Carlo Calenda, ovvero uno dei più importanti programmi di politica industriale del nostro Paese.

La ricerca condotta da Digital360 Research in partnership con IBM (a questo link potete trovare maggiori approfondimenti in merito al Percorso verso l’Industria 4.0 e alla visione di IBM)  ha concentrato l’attenzione su un campione di 135 medie e grandi aziende rappresentative del mercato manifatturiero italiano con particolare attenzione ai settori Food, Impiantistica, Automotive, Metallurgia e Pharma.

La ricerca ha voluto capire lo stato di evoluzione rispetto al paradigma dell’Industria 4.0, mappando le imprese coinvolte dal punto di vista della capacità di execution (con riferimento sia alle Operational Technology – OT sia all’Information Technology – IT) e dal punto di vista della capacità di visione (sia strategica sia operativa). Accanto a questa analisi la ricerca ha poi voluto indagare i progetti avviati in ambito Industria 4.0, per capire le logiche dei processi decisionali, delle forme di collaborazione, dei modelli organizzativi, degli atteggiamenti prevalenti nella gestione del budget destinato a questa progettualità e del ruolo stesso del Piano Nazionale Industria 4.0 (Piano Calenda).

 La collaborazione fondamentale tra IT e OT e l’evoluzione tecnologica dal paradigma 3.0 al 4.0, lo sviluppo delle competenze e il ruolo dei fornitori di tecnologia e consulenza, gli stimoli del Piano Calenda e la gestione pragmatica di un budget 4.0: sono alcuni dei temi che stanno segnando lo sviluppo dell’Industria 4.0 nel nostro Paese

Industria 4.0: il ruolo di tecnologia, visione e capacità di azione

La ricerca come detto ha analizzato la capacità di Execution, a livello di OT e di IT, e la capacità di Vision verso l’Industria 4.0, sia sotto il profilo tecnologico sia sotto quello strategico. Grazie a questa lettura la ricerca ha permesso di realizzare una matrice di sintesi che ha identificato 5 grandi cluster di imprese con diverse tipologie di approccio e di maturità verso l’Industria 4.0. Da questa mappa emergono cinque profili d’impresa che vanno dalle Belle addormentate agli Attaccanti 4.0 comprendendo profili intermedi come i Teorici, i Praticoni (sia in versione 3.0 sia in chiave 4.0) e come le aziende che hanno avviato processi virtuosi e che sono identificabili come “Imprese In cammino“.

In termini di atteggiamento verso l’Industria 4.0, la ricerca consegna uno scenario caratterizzato da due atteggiamenti agli antipodi, con un quinto delle imprese addormentate e un quinto che invece corre, coniugando al meglio sia la Visione sia la Maturità tecnologica.

Clicca qui per ricevere gratuitamente la sintesi della ricerca

L’analisi dei dati permette di evidenzia i primi profili comportamentali:

  • Attaccanti 4.0 – Il 20% delle imprese intervistate appartiene alla categoria degli Attaccanti 4.0 perché sanno esprimere al meglio le potenzialità del fenomeno Industria 4.0 e dimostrano di coniugare in modo equilibrato visione e capacità esecutiva.
  • Belle Addormentate – Una quota quasi analoga di imprese (21%), all’estremo opposto, sembra non saper reagire a queste opportunità e sembrano avvolte in un “sonno” da Belle addormentate, bloccate tanto dalla mancanza di visione quanto dalla scarsa capacità di azione.
  • Teorici – Tra questi due “estremi” la ricerca ha identificato negli atteggiamenti verso l’Industria 4.0 tre altre grandi categorie di imprese: i Teorici (29% del campione) gruppo nel quale rientrano coloro che hanno sviluppato una buona visione dei percorsi che conducono all’Industria 4.0, ma che esitano a passare all’azione.
  • Praticoni – I Praticoni (un 15% complessivo tra chi è attivo sul 3.0 e chi già lavora sul 4.0) che si sono preoccupati di passare all’azione e alla sperimentazione sul campo, ma non hanno sviluppato una chiara roadmap progettuale.
  • Imprese In Cammino verso l’Industria 4.0 – Infine, un’attenzione speciale merita la categoria delle imprese In cammino, che dopo essersi interrogate sulla visione Industria 4.0 stanno completando il percorso verso l’Industria 4.0 con un lavoro sulla sperimentazione, sulle tecnologie e sulle competenze.

Dal 3.0 al 4.0 le imprese verso lo Smart Manufacturing

Per misurare poi la capacità progettuale per l’Industria 4.0 la ricerca ha analizzato le basi del livello di adozione delle tecnologie 3.0 sia nell’IT sia nell’OT, come un prerequisito per le progettualità 4.0. In particolare all’OT 3.0 fanno riferimento tutte le soluzioni digitali più “tradizionali” per la gestione della produzione e della logistica.

Dalla ricerca emerge che sul versante OT, i “fondamenti” delle soluzioni tradizionali, sono ampiamente adottate nelle imprese mentre le soluzioni 3.0 più avanzate, ovvero quelle più vicine alla lettura tipica dell’Industria 4.0, fanno fatica ad entrare in azienda. 

Focalizzando l’attenzione sulla concretezza dei progetti e delle decisioni legate all’industria 4.0 la ricerca evidenzia che l’awareness creata sul fenomeno ha fatto sentire i suoi effetti e quasi la metà del campione interpellato (46%) ha deciso di attuare progetti I4.0. Nello specifico poi, il 48 per cento di coloro che hanno progetti in corso dichiara di aver dato il via alle iniziative nel corso di questo 2017.

Per l’Industria 4.0 serve una collaborazione sempre più stretta tra IT e OT

La visione strategica del paradigma 4.0 appare chiara ai manager delle imprese intervistate: oltre i due terzi condividono l’importanza assoluta del cambiamento culturale nell’Industria 4.0 intesa come nuova “Era” del manifatturiero . Come pure è diffusa l’attenzione al grande tema della centralità dei dati, sia a livello gestionale sia nell’ambito delle operations. Una consapevolezza e una attenzione che si allargano ai temi della compenetrazione e contaminazione tra IT e OT e all’esigenza di agire con un pensiero comune su queste leve per contribuire al ripensamento dei modelli di business dell’impresa.

L’altro importante elemento di riflessione nell’analisi dei dati raccolti è da individuare nella necessità di stimolare e sostenere una visione dell’Industria 4.0 che non sia limitata solo alla fabbrica e alla “manifattura”, ma che sappia vedere nell’integrazione tra tutte le componenti dell’impresa uno degli elementi fondamentali per vincere le grandi sfide del passaggio “dal prodotto al servizio” o dell’implementazione di architetture di tipo “Manufacturing as a Service“.

Scarica il white paper con la sintesi della ricerca

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