Miti Della Mura @MitiDellaMura
Era uno degli annunci attesi da OpenWorld 2017: Oracle è pronta a muovere i suoi passi nel mondo della Blockchain.
E lo fa esattamente nella stessa modalità con la quale sta affrontando anche tutto il tema dell’Artificial Intelligence: in modo integrato e coerente con tutta la sua offerta.
Del resto, lo ha spiegato nel suo keynote Mark Hurd, CEO della società, “Non si possono considerare queste tecnologie come applicazioni separate: sono integrate in tutta la nostra proposta”.
Per quanto riguarda nello specifico la Blockchain – che a OpenWorld 2017 si aggiudica una ventina di sessioni di approfondimento specifiche – si parla concretamente di un “Oracle Blockchain Cloud Service”, dunque un distributed ledger di classe enterprise del tutto integrato nella Oracle Cloud Platform e gestito direttamente da Oracle.
Per far comprendere il proprio approccio a questo tema – e soprattutto per quale motivo abbia deciso di investire in modo così deciso in una tra le tecnologie considerate più disruptive di questi ultimi anni – Oracle ha per prima cosa evidenziato quale sia la reale differenza tra un secure database e la Blockchain, dunque tra un terreno di gioco ben conosciuto e praticato e una nuova sfida.
“I dati possono essere condivisi senza necessità di un intermediario centralizzato o complessi processi di riconciliazione”, ha evidenziato Amit Zavery, senior vice president, Oracle Cloud Platform, “e possono essere condivisi attraverso molteplici organizzazioni nella certezza che ciascun nodo della blockchain è in grado di verificare e processare ogni singola transazione”.
La blockchain è diversa da un secure database perché i dati replicati sono controllati da molteplici organizzazioni: la mancanza di un unico punto di controllo elimina la possibilità di errori e compromissioni.
La ridondanza, inoltre, aumenta la fault tolerance, mentre i processi di riconciliazione risultano estremamente più veloci.
Infine, la blockchain e le DLT non si limitano a registrare i dati più recenti, ma tiene traccia di tutti i cambiamenti in modo sicuro.
La Blockchain di Oracle: un servizio cloud per accelerare in sicurezza il business
Sono dunque la resilienza, la scalabilità e la sicurezza i tre atout che Oracle riconosce alla Blockchain e prima di lanciare il proprio servizio la società è entrata a far parte di Hyperledger, confermando dunque la propria adesione agli open standard.
“La Blockchain è in grado di trasformare radicalmente la gestione del business – ha proseguito Zavery – rendendo le interazioni business-to-business più sicure, trasparenti ed efficienti”.
Perché la Blockchain, dunque?
Perché consente di accelerare i processi di business, con la condivisione di informazioni in modalità trusted attraverso tutti i partecipanti; perché consente di scalare velocemente il numero dei partecipanti a una rete (o a una chain, per essere più precisi); perché si integra con Oracle ERP Cloud, Oracle SCM Cloud, Netsuite SuiteCloud Platform o con le altre applicazioni di business; perché riduce rischi e complessità, aumentando nel contempo l’efficienza, grazie a elevati livelli di automazione; perché accelera il time to market.
Quanto al go-to-market, come primo step Oracle intende offrire Oracle BlockChain Cloud Service come parte integrante della sua Oracle Platform for Open Banking.