PA alla scoperta della blockchain: sarà al centro dei nuovi servizi

La ricerca Bdo: nelle organizzazioni pubbliche cresce la curiosità verso la distributed ledger technology, anche se in molti ne hanno ancora una conoscenza soltanto teorica. Ma pesa ancora la mancanza di regole

Pubblicato il 22 Ott 2020

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La blockchain è una tecnologia che si sta facendo largo tra le persone impegnate all’interno delle organizzazioni pubbliche: il 30% ne ha una conoscenza pratica, e il 56% almeno una conoscenza teorica. A questo però non corrisponde un effettivo utilizzo della distributed ledger technology, dal momento che soltanto l’8% delle organizzazioni riconducibili alla PA ha già implementato progetti che utilizzino la blockchain, mentre il 35% è impegnato in sperimentazioni e il 56% in studi di fattibilità. E’ quanto emerge da un recente studio realizzato da Bdo, organizzazione internazionale di consulenza e revisione aziendale, che ha preso in esame un campione composto per l’89% da intervistati che fanno riferimento all’area Emea, per il 9% al continente americano e per il 2% all’area Asia-Pacifico.

Il settore è in crescita anche in Italia, che è entrata nella European Blockchain Partnership e in cui il mercato della blockchain si sta progressivamente sviluppando sia in termini di progetti sia in termini di risorse stanziate. A questo ha contribuito anche il governo, stanziando nella legge di Bilancio 2019 45 milioni di euro per la promozione e lo sviluppo di progetti basati sulla Blockchain fino al 2021.

Tra i settori più interessati dalla “rivoluzione blockchain” ci sono la Pubblica Amministrazione, la Sanità e i Servizi Sociali. “La percentuale più alta dei partecipanti rappresenta la Pubblica Amministrazione (28%) – si legge nello studio – che include principalmente governi, enti federali e corporation governative; al secondo posto troviamo le Amministrazioni municipali (20%), che includono organizzazioni e comunità locali; il terzo settore maggiormente rappresentato è quello della Sanità e dei Servizi Sociali (15%)”.

Attorno alla blockchain si registra inoltre un clima di fiducia: il 57% del campione infatti confida nel fatto che la blockchain sia la tecnologia più giusta per il settore Pubblico e che possa essere utile per risolvere alcune problematiche legate ai servizi, come ad esempio l’implementazione dei pagamenti elettronici, che permetterebbero una riduzione dei costi e faciliterebbero il contrasto alla corruzione all’interno del settore.

Passando agli ostacoli che impediscono a questa tecnologia di dispiegare al meglio le proprie potenzialità l’80% del campione cita la mancanza di regolamentazione della materia, mentre il 75% considera dispendiosa l’implementazione di questa tecnologia e il 66% lamenta una mancanza di volontà politica.

Tra le regioni più attive sulla blockchain in prima fila c’è la Lombardia che, dopo aver sperimentato la tecnologia per il premio “Lombardia è Ricerca”, ha scelto il comune di Cinisello Balsamo per applicare la Blockchain al progetto “Nidi gratis”, per semplificare e velocizzare l’accesso al bando attraverso una piattaforma che verifichi in modo automatico il possesso di tutti i requisiti per l’azzeramento della retta.

Tra i Comuni spicca inoltre quello di Bari, che ha sperimentato la Blockchain in un progetto per la digitalizzazione del processo di gestione delle polizze fideiussorie, mentre il ministero dell’Economia e delle Finanze utilizza la Blockchain in due progetti: la piattaforma PoSeID-on per la gestione e protezione dei dati personali, e Sunfish, soluzione di federazione sicura tra cloud differenti per la condivisione protetta di dati.

Sulla notarizzazione tramite la blockchain rivolgono la propria attenzione alcune università, come la Milano-Bicocca che ha introdotto un sistema blockchain per garantire agli studenti la validità e l’integrità di documenti e certificati ufficiali sul web.

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