Il numero di progetti, di Proof of Concept (Poc) e di pilots sta crescendo e stanno crescendo anche i settori che, accanto a banche e finance, guardano alla Blockchain. A partire dalla filiera agroalimentare e agrifood che, se pensiamo anche ai recenti avvenimenti legati al “caso Fipronil”, chiede maggiore sicurezza e maggiori certezze su tutti gli attori della filiera, ma vale per gli Smart Contracts, per il retail, il fashion, per la gestione del copyright nel mondo dei media e per le supply chian integrate nell’Industria 4.0. Che l’attenzione per la Blockchain stia crescendo è un dato di fatto, ma per Enrico Cereda, amministratore delegato e presidente di IBM Italia questo è l’anno della Blockchain (leggi qui che cos’è la Blockchain e quali sono i principali ambiti applicativi in Italia).
In una intervista pubblicata su ThinkMagazine di IBM (leggi QUI il servizio originale) Cereda ricorda che la Blockchain è stata scelta la nomi di primissimo piano per la gestione delle filiere produttive, nomi noti e meno noti come Nestlé e Walmart, come Dole, Golden State Foods, Kroger, Tyson Foods e McCormick and Company.
Cereda ricorda poi l’esito di una ricerca dell’Institute for Business Value di IBM, realizzata in collaborazione con l’Economist Intelligent Unit, con il coinvolgimento di 200 banche di 16 Paesi dalla quale emerge che il 91% degli intervistati è impegnato a investire in soluzioni di blockchain. Un altro dato rilevante arriva dal 15% degli istituti che prevedono di utilizzare già quest’anno le soluzioni Blockchain, mentre 7 organizzazioni su 10 giudicano la Blockchain la soluzione più adeguata per creare innovativi modelli di business e per sviluppare business in nuovi mercati.
Anche per il mondo delle Banche questo è l’anno della Blockchain e Cereda nel suo intervento sottolinea il ruolo degli istituti che prima e più di altri stanno dimostrando di credere nelle Distributed Ledger Technologies superando quello che per molte banche è rappresentato da un “rischio di disintermediazione”. In particolare gli istituti più orientati all’innovazione puntano sul Trade finance, sul Credito alle imprese, parte delle quali ancora escluse dal circuito, minacciato dall’avanzare del modello del prestito peer-to-peer; e sul Reference data che apre le porte a una nuova nuova generazione di servizi finanziari come ad esempio quelli legati alle identità dei consumatori. Tra i nomi citati da Cereda troviamo HSBC e Bank of America, Abn Amro, Ubs, Bank of Tokio-Mitsubishi UFJ, Crédit Mutuel Arkea, Bank of China, DTTC e altri.
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