I consumatori sono pronti e reattivi alla digitalizzazione dell’offerta healthcare, un mercato che vive una fase di grande sviluppo, dove è sempre più importante dare vita a una strategia che consenta di disporre di maggior controllo del processo e di abilitare modelli di multi-canalità online. Sta diventando poi assolutamente fondamentale il tema della tracciabilità dei farmaci, con una prospettiva che permetta di aumentare la possibilità di verificare in tempi rapidissimi ogni singolo passaggio di ogni singolo prodotto per risalire e recuperare senza errori tutta la storia del prodotto in caso di problemi. Una necessità fondamentale per il settore Pharma su cui si stanno sviluppando idee interessanti che fanno leva su piattaforme Blockchain e Distributed Ledger.
Ed è su questi temi che si è concentrata l’attenzione di “Digital For Health” l’evento organizzato dal Consorzio DAFNE, Community B2B no profit costituita nel 1991 da Aziende Farmaceutiche e Distributori Intermedi del Farmaco, per migliorare la gestione del processo di approvvigionamento e fornitura dei prodotti. L’obiettivo dell’evento era approfondire i temi legati alle tecnologie e alla digital transformation in ambito Healthcare e raccontare le nuove sfide e opportunità offerte da eCommerce, Blockchain, Internet of Things e Robotica.
La parte conclusiva è stata riservata all’iniziativa DAFNE Open Innovation, avviata in collaborazione con Polihub e volta a individuare le principali start up e scale up attive nel settore Healthcare, che ha visto la premiazione della startup BiomimX per innovatività della realtà, applicabilità dell’innovazione e impatto sulla filiera.
Ad aprire la manifestazione, Daniele Marazzi, Consigliere Delegato del Consorzio DAFNE che dichiara “Continuiamo ad interrogarci sul senso profondo del ruolo che siamo chiamati a giocare, quale soggetto trasversale, plurale ed inclusivo per sua natura rappresentativo dell’intera filiera healthcare. Questo appuntamento annuale, nato con l’obiettivo di accompagnare l’ecosistema nel raccogliere le sfide che la trasformazione digitale propone, si riconferma un’occasione di stimolo e confronto, non solo per i nostri Consorziati ma per tutti gli attori dell’ecosistema esteso della salute”.
L’offerta eCommerce B2C nell’Healthcare
Riccardo Mangiaracina e Valentina Pontiggia, rispettivamente Responsabile Scientifico e Direttrice dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano, hanno parlato di come sta evolvendo il mondo dell’Healthcare in relazione al mondo del commercio online. I due analisti hanno sottolineato come siano ancora poche, nel settore di riferimento, le imprese che hanno definito una strategia di presidio dei canali digitali, a scopo non solo informativo ma anche transazionale.
Le opportunità offerte dall’eCommerce prevedono svariate forme (sito proprio, presenza sul marketplace ecc.) e si devono integrare all’interno di un approccio omnicanale che abbraccia il mondo fisico dei negozi e il mondo digitale.
L’Osservatorio ha riscontrato negli ultimi anni una decisiva crescita della domanda eCommerce B2C in Italia: da 16.663 milioni di euro nel 2015 è arrivata a 31.583 milioni di euro nel 2019. L’incidenza dei servizi è pari al 43% del totale, contro il 57% dei prodotti con il comparto merceologico Food&Grocery che risulta essere il più forte.
“Analizzando 41 produttori principali e censendo 612 marchi marchi commercializzati in Italia, circa l’80% è commercializzato online. Nella maggior parte dei casi però questa commercializzazione non avviene in maniera diretta da parte del produttore ma da parte di attori terzi già presenti sul mercato online. Occorre quindi recuperare controllo per far sì che vengano abilitati dei modelli omni-canale per il consumatore finale” spiega Pontiggia.
Tra i prodotti più venduti: al 44% ci sono i farmaci OTC (Over The Counter ossia farmaci da banco o di automedicazione non soggetti a prescrizione medica), al 27% gli integratori, e all’11% cosmetici. Le iniziative online riguardano 4 principali modalità: farmacia multicanale (vendita indiretta dei prodotti del marchio, abilitata da una rilevante farmacia multicanale in Italia, con o senza controllo diretto del produttore); pure player generalista (vendita indiretta dei prodotti del marchio, abilitata da un rilevante pure player in Italia con Amazon, con o senza controllo diretto del produttore); eCommerce con piattaforma “Where to Buy” (vendita indiretta dei prodotti del marchio, abilitata da una qualsiasi piattaforma aggregatrice di siti eCommerce – marketplace, retailer online – attraverso un link diretto dal sito istituzionale del marchio) e infine eCommerce su sito proprio (vendita diretta dei prodotti del marchio, con gestione diretta o intermediata da parte del produttore, attraverso un sito proprio con o senza collegamento diretto dal sito istituzionale del marchio).
Blockchain & DLT applicate all’Healthcare
Valeria Portale, Direttore Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano, ha approfondito il tema della Blockchain indagando la natura e le caratteristiche delle piattaforme Distributed Ledger. Nel 2019 le aziende hanno iniziato a credere nel settore e ora guardano con interesse alle tecnologie Blockchain e Distributed Ledger. Anche le istituzioni stanno investendo su questa tecnologia e l’Europa è in prima fila con la European Blockchain Service Infrastructure (EBSI). Il punto di debolezza del settore è che al momento i protocolli da seguire sono diversi, vengono in aiuto gli smart contract, cioè quei progetti che sfruttano la programmabilità per digitalizzare su Blockchain singole parti di processi più ampi, che permettono così di certificare non solo il dato in sé ma anche la anche la modalità con cui avviene il processo.
La Blockchain è una tecnologia che può essere utilmente implementata per la serializzazione e tracciabilità dei farmaci, in modo da aumentare la possibilità di risalire al punto della catena e al modo in cui uno di essi è stato compromesso, assicurando una maggiore sicurezza dei prodotti acquistati e del loro tragitto verso i consumatori. La potenzialità della Blockchain risiede inoltre nel fatto che, tramite un’infrastruttura di condivisione dei dati robusta e interoperabile, è in grado di certificare l’intero percorso del farmaco dalla casa farmaceutica al paziente combattendo i fenomeni di contraffazione monitorando così le transazioni sanitarie globali.
Oscar di Montigny, Chief Innovation, Sustainability & Value Strategy Officer in Banca Mediolanum, conclude sottolineando l’importanza per un’azienda di saper leggere il futuro e fare previsioni realistiche nel lungo termine. “Quando si pensa al proprio business, bisogna sempre ragionare con mente imprenditoriale, cuore sociale ed agire con sensibilità ecologica. Servono innovatori consapevoli. Servono aziende responsabili del proprio ruolo nel mondo. L’arrivo delle nuove generazioni e l’affiorare di nuovi scenari imporrà al mondo delle imprese un cambio di paradigma: dall‘aspirare ad essere la migliore azienda del mondo all’aspirare ad essere la migliore azienda per-il-mondo”.
L’iniziativa DAFNE Open Innovation e il premio alle start up
Un progetto, svolto in collaborazione con Polihub Innovation District & Startup Accelerator, l’incubatore del Politecnico di Milano gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano, che testimonia l’impegno del Consorzio DAFNE per l’innovazione digitale nella filiera estesa della salute e che mira a individuare le principali start up e scale up attive nella filiera healthcare.
Al primo posto, la start up BiomimX selezionata come vincitrice per innovatività della realtà, applicabilità dell’innovazione e impatto sulla filiera. BiomimX studia la generazione di modelli predittivi di organi e patologie umane per testare nuovi farmaci. Integrando la coltura cellulare 3D e la stimolazione meccanica, BiomimX propone la prossima generazione di organi battenti su chip, che porta a modelli preclinici più affidabili, veloci, reattivi e convenienti per lo screening dei benefici e della sicurezza dei farmaci.
Il secondo posto è stato designato durante “Digital For Health” attraverso una votazione in diretta. Ad aggiudicarsi il premio, cioè la possibilità di una giornata con una delle aziende del CdA interessate ad approfondire la soluzione, Merylo, start up che sta sviluppando un dispositivo monouso (una specie di cartuccia di caricamento) che “carica” il farmaco nei globuli rossi nel paziente. Con questo dispositivo sarà possibile combinare la terapia personalizzata prescritta dal medico con un carrier biologico autologo (Globuli Rossi – GR), senza sconvolgere le pratiche cliniche abitualmente in uso. Il meccanismo di caricamento, basato su effetti biomeccanici, è adattabile a quasi tutti i tipi di farmaci chemioterapici, ma anche a diverse tipologie di sostanze.