Project Manifest: l’iniziativa Blockchain targata Microsoft per migliorare la tracciabilità dei prodotti

Una tecnologia inizialmente sviluppata dalla NASA, l’Ente Spaziale americano, per comunicare nello spazio profondo verrà utilizzata da Microsoft nell’ambito di un nuovo progetto legato alle tecnologie Blockchain per la tracciabilità dei prodotti lungo la supply chain

Pubblicato il 27 Gen 2017

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Si chiama Project Manifest ed è stato presentato ieri da Microsoft alla stampa mondiale. Nelle intenzioni della casa di Redmond, si tratta di un’applicazione della tecnologia Blockchain che permetterà di garantire l’origine delle materie prime utilizzate per creare prodotti e beni di consumo. Servirà anche ad assicurare il cliente finale in merito al fatto che per produrre quel determinato oggetto non è stata utilizzata manodopera scarsamente tutelata dal punto di vista contrattuale e, soprattutto, bambini e adolescenti, in conformità con gli standard etici definiti da Microsoft stessa. L’iniziativa è frutto di una partnership siglata con l’americana Mojix, specialista di tecnologie Rfid e IoT, e sfrutta la piattaforma di Internet of Things della startup in abbinamento alla tecnologia Blockchain Ethereum per aiutare le aziende manifatturiere, i corrieri, i magazzinieri e le catene della distribuzione a tracciare beni e prodotti attraverso l’identificazione in radiofrequenza. Grazie ai tag Rfid, infatti, ciascuna figura della supply chain sarà in grado di sapere, in ogni istante, dove si trova un certo prodotto.

Durante la conferenza stampa di presentazione, il Responsabile della Strategia Globale di Microsoft, Yorke Rhodes, ha chiarito che questo è solo l’inizio di un cammino che Microsoft ha intrapreso verso una più ampia adozione delle tecnologie dei registri distribuiti.

«Project Manifest è pensato per garantire una visibilità end-to-end lungo la catena della fornitura – ha spiegato Rhodes –. Il cliente finale sarà in grado di conoscere come è stato prodotto quel particolare bene che intende acquistare, accertandosi in particolare che non sia stata impiegata alcuna forma di lavoro sottopagato o di lavoro minorile. E potrà farlo in virtù della garanzia di una trasparenza completa sulle diverse fasi della produzione e distribuzione che l’applicazione di una Blockchain di matrice pubblica è in grado di assicurare».

La tecnologia di Mojix è già utilizzata da alcuni grandi nomi del fashion come l’italianissima Prada, così come da colossi del manifatturiero come Scania Trucks o Cessna.

 

Un nuovo database

Attualmente, il framework di gestione dei Big Data della piattaforma IoT targata Mojix integra un database

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non-SQL, ma la situazione è destinata presto a cambiare. Una prima versione della soluzione Blockchain implementata da Microsoft integra la piattaforma Mojix chiamata ViZix, che a sua volta include un layer applicativo per la gestione degli smart contract e alcuni moduli per la gestione dei tag Rfid, il supporto alla connettività Bluetooth e ai sensori GPS.

Nel 2016, secondo una ricerca dell’Rfid Lab della Auburn University, i retailer statunitensi hanno aumentato l’adozione delle tecnologie Rfid del 32% mentre un report di IDTechEX Research stima che in totale, lo scorso anno, sono stati venduti circa 4.6 miliardi di etichette (tag) Rfid.

Project Manifest, nelle intenzioni dei suoi promotori, dovrebbe evolvere in modo simile alla piattaforma di Blockchain-as-a-service Azure di Microsoft, con un ecosistema di partner sostenitori in progressivo aumento, a coprire le aree applicative e tecnologiche finora non ben presidiate dalla piattaforma “as is”.

L’accesso di tutti i partecipanti ai diversi record della Blockchain privata dovrebbe portare a una riduzione dei costi di verifica, auditing, assicurazione e gestione finanziaria della supply chain, oltre che a una mitigazione di rischi e, soprattutto, a una drastica riduzione dei contenziosi legati allo smarrimento dei prodotti in consegna o alla compromissione della loro integrità durante il trasporto.

Lo scorso anno, la National Retail Federation americana ha riportato una perdita stimata di oltre 46 miliardi di dollari nella GDO e, in generale nel retail, come risultato di operazioni di taccheggio e smarrimento di colli durante le attività di trasporto o vendita dei beni.

Secondo i dati che emergono da un report di Loss Prevention Media, il costo medio dei furti operati durante il trasporto delle merci si attesta a 300mila euro per singolo incidente. L’impatto potenziale dell’applicazione della tecnologia Blockchain su questo tipo di perdite è enorme, sostiene il manager di Microsoft. Mentre i dati che identificano i clienti relativamente all’identità saranno sempre e comunque cifrati in modo sicuro all’interno della permissioned Blockchain Ethereum, altri dati immagazzinati nel sistema potranno essere liberamente accessibili agli attori coinvolti, traducendosi in un incremento delle vendite, come avviene per i suggerimenti relativi all’acquisto di prodotti complementari.

Il valore degli standard

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Oltre a fondarsi sulla partnership con Mojix, Project Manifest si avvale anche della collaborazione di alcune associazioni ed enti che promuovono l’adozione a livello internazionale di standard sullo scambio dati o il tracciamento dei beni, così come di un forte sostegno del mondo accademico. Come è successo per EPCIS GS1, che mira alla diffusione della specifica di condivisione dei dati tra i partner commerciali basata sull’utilizzo di un codice particolare, apposto sui prodotti, battezzato Electronic Product Code (EPC). La scorsa settimana, i vertici di Project Manifest hanno anche rivelato la partecipazione al progetto da parte di 2 professori e 10 studenti dell’Rfid Lab della Auburn University, nell’omonima cittadina dell’Alabama (Stati Uniti). Come parte integrante del progetto, il team universitario sta anche mettendo a punto un sistema elettronico di anti-contraffazione basato sulla tecnologia delle Blockchain, la cui presentazione è prevista per fine anno.

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