Ripple è una criptovaluta il cui obiettivo è quello di semplificare i pagamenti all’interno del sistema bancario, tramite lo sfruttamento di una rete fondata sulla blockchain che rende le singole operazioni più veloci, dal minor costo (a livello di tassazione) e adatte a qualsiasi tipo di pagamento.
Ecco un’analisi delle principali caratteristiche di Ripple e dei possibili sviluppi di questa criptovaluta.
Cos’è Ripple (XRP)
Come premesso, Ripple è nata nel 2013 allo scopo di consentire agli istituti di credito di costruire una rete finanziaria che consenta di trasferire denaro in modo semplificato e più rapido, nello stesso modo in cui si trasferiscono, in modo istantaneo e semplificato, le informazioni all’interno del panorama digitale globale. Con il termine Ripple si indicano sia la rete/piattaforma sulla quale si operano i trasferimenti di valuta, sia la criptovaluta nativa usata per operare al suo interno (XRP).
Nello specifico, Ripple consente alle banche di attuare trasferimenti globali di denaro senza le complicazioni, sia di natura tecnica che burocratica, connesse alle tempistiche e alle modalità di riconversione delle valute tradizionali. Tramite l’utilizzo della piattaforma, inoltre, i trasferimenti, oltre che pienamente trasparenti grazie alla tecnologia blockchain, non saranno soggetti a tassazione o a molteplici commissioni bancarie, rendendo gli stessi anche più economici. I soggetti che utilizzano la piattaforma, infatti, possono trasferire la propria valuta locale convertendola in XRP e, conseguentemente, inviare gli stessi a un gateway locale (una banca), che trasferirà gli importi, lasciando al destinatario la facoltà di scegliere se riconvertire gli XRP nella propria valuta o conservare gli stessi all’interno del proprio portafoglio digitale.
Ne deriva una maggiore capacità, da parte delle banche, di offrire nuove opportunità di investimento e nuovi servizi ad un minor costo, senza che vi sia la necessità di ulteriori intermediari stranieri, con beneficio del consumatore finale.
Il protocollo sul quale si basa la criptovaluta Ripple (XRP) è il XRP Ledger Consensus, fondato su tre principi fondamentali: correttezza, accordo, progresso. Le principali caratteristiche del protocollo sono le seguenti:
- Tutti coloro che utilizzano XRP Ledger possono concordare sullo stato più recente e su quali transazioni si sono verificate, in quale ordine;
- Tutte le transazioni valide vengono elaborate senza bisogno di un operatore centrale e senza punti di errore;
- Il ledger può fare progressi anche se alcuni partecipanti partecipano, se ne vanno o si comportano in modo inappropriato;
- Se troppi partecipanti non sono raggiungibili o si comportano in modo scorretto, la rete non riesce a compiere progressi anziché divergere o confermare transazioni non valide;
- La conferma delle transazioni non richiede un uso dispendioso o competitivo delle risorse, a differenza della maggior parte degli altri sistemi blockchain (che richiedono di porre in essere attività di mining intensive).
Il protocollo utilizzato consente di avere dei tempi di conferma delle transazioni molto rapidi per gli standard del settore e allo stesso tempo efficienti. Queste caratteristiche rendono Ripple preferibile, da parte degli istituti finanziari che mirano ad espandere i propri mercati e i servizi forniti a livello globale, senza perderne in termini di sicurezza e trasparenza.
Le transazioni effettuate su Ripple sono interamente tracciate e monitorate all’interno di un apposito registro, alimentato dai singoli computer sui quali le stesse sono poste in essere.
Anche i singoli privati possono comprare XRP dai normali mercati di criptovalute, ove lo scopo sia quello di sfruttarne le fluttuazioni di mercato a fini speculativi.
Come funziona Ripple
Ripple è una piattaforma open source (ossia, interamente modificabile dagli sviluppatori) basata su un sistema decentralizzato gestito centralmente dal team che ha fondato la piattaforma e la relativa criptovaluta.
L’utilizzo di un sistema di tipo decentralizzato consente di mantenere uno standard elevato di trasparenza, necessario per la registrazione delle transazioni finanziarie e per il loro tracciamento: possibilità prima assente per gli istituti di credito, che non avevano la possibilità di usufruire dei benefici della blockchain per le operazioni tradizionali di scambio di denaro.
Il protocollo utilizzato dai vari sistemi, scollegati fra loro, per comunicare e porre in essere le singole transazioni transfrontaliere di criptovaluta, è il protocollo Interledger, il quale, al pari di quanto avviene per lo scambio di dati nella rete Internet tramite il protocollo TCP/IP, permette di costituire un intero network di operatori indipendenti e decentralizzati, senza che vi sia la necessitò concreta di spostamento di asset. In poche parole, il protocollo pone in essere 3 operazioni differenti:
- Acquisisce e instrada pacchetti di criptovaluta dal portafoglio digitale dell’utente;
- Invia i pacchetti ad uno o più “connettori”, punti intermedi nei quali le criptovalute vengono convertite al tasso di cambio della criptovaluta prescelta dal destinatario;
- Inoltra i pacchetti, adeguatamente riconvertiti, al destinatario, che ne potrà fare liberamente uso senza porre in essere alcuna attività ulteriore.
Nel corso dell’intero trasferimento, il denaro del mittente non può essere oggetto di furto o smarrimento, grazie alla tecnica del “Trustless Sending”, che, sinteticamente, instaura una comunicazione diretta fra il mittente e il destinatario, generando una prova di pagamento che impedisce il compimento dell’operazione nel caso in cui vi sia una compromissione del pagamento o un’attività illecita. In tali casi, infatti, il denaro non lascerà mai l’account del mittente, restituendo una prova di pagamento negativa.
L’utilizzo della medesima criptovaluta all’interno della piattaforma di Ripple, ossia XRP, consente di ridurre ancor maggiormente i tempi di trasferimento delle risorse economiche.
Le differenze con Bitcoin
Ciò che differenzia Ripple da Bitcoin è, in primo luogo, il fatto che Ripple non rappresenta esclusivamente una criptovaluta, ma un vero e proprio ecosistema, una rete di trasferimento di denaro in valute differenti.
Con riferimento alla sola valuta XRP, la differenza principale con Bitcoin è data dalla presenza di un network di gestione centrale, in luogo di una decentralizzazione completa. In tal senso, Ripple sfrutta la blockchain e le caratteristiche delle criptovalute (trasferimento peer-to-peer, non necessità del coinvolgimento di terze parti nella transazione, impossibilità di contraffazione) in modo simile a quanto avviene per Bitcoin ed Ethereum, ma tramite modalità e per finalità più simili alle valute “tradizionali”.
Sia i protocolli di validazione che la rete di Ripple sono determinati, infatti, dai Ripple Labs: ciò garantisce di ridurre fortemente i tempi di elaborazione delle operazioni, aumenta la trasparenza dei protocolli e permette di rilevare in modo tempestivo eventuali situazioni sospette come riciclaggio di denaro sporco o altro. Le operazioni gestite dai Ripple Labs, in quanto centralizzate, non sono aperte agli sviluppatori.
Le modalità di convalida delle transazioni, invece, sono decentralizzate al pari di quanto avviene con Bitcoin.
Tale forma di centralizzazione “ibrida” permette a Ripple di essere percepita con maggior fiducia da parte degli istituti di credito e dei soggetti che ne fanno uso.
Ulteriori differenze con Bitcoin sono:
- Il sistema di contabilità: per validare un nodo è sufficiente il raggiungimento di un consenso dell’80%, con l’ottenimento di un minor tempo di esecuzione dei trasferimenti.
- L’utilizzo della criptovaluta: XRP viene utilizzata esclusivamente all’interno della piattaforma Ripple. Sebbene ciò possa essere uno svantaggio per chi possiede già altre criptovalute, garantisce una maggiore protezione delle transazioni, in quanto sistema chiuso. Rappresenta anche una maggiore garanzia per chi decide di acquistare moneta virtuale come investimento e non esclusivamente come moneta di scambio;
- La velocità di elaborazione delle transazioni: XRP può, infatti, arrivare ad elaborare ben 1500 transazioni al secondo, con una tempistica media di approvazione delle stesse che va dai 3 ai 5 secondi, rispetto ai circa 10 minuti richiesti da Bitcoin;
- XRP non può essere oggetto di mining, ossia il processo di estrazione e verifica delle transazioni che permette ai validatori di essere ricompensati tramite erogazione di Bitcoin. L’algoritmo di consenso utilizzato non richiede, infatti, di mettere in atto attività di mining intensivo, contrariamente al “proof-of-work” e al “proof-of-stake”: nel protocollo Ledger ogni partecipante ha una Lista Unica di validatori consigliati, e ogni “blocco” si sincronizza con la rete centrale nell’arco di pochi minuti;
- Al compimento delle transazioni, da ultimo, Ripple elimina ogni moneta, a titolo di commissione sulle transazioni stesse. Ciò permette l’autoregolazione della moneta dal punto di vista dell’inflazione.
La quotazione attuale di Ripple
Alla data in cui si scrive, Ripple presenta un valore, in conversione con l’euro, di 0,42/0,47.
Negli scorsi giorni, il XRP è stato oggetto di un tentativo di “pump”, ossia di un tentativo di rialzo speculativo, portato avanti da un gruppo di appartenenti alla nota community WallStreetBets, organizzati all’interno di un gruppo Telegram creato ad hoc. L’obiettivo perseguito dal gruppo era quello di far salire artificiosamente il prezzo di XRP tramite l’acquisto in massa alla medesima ora, per poi rivendere.
Tale iniziativa ha visto il valore del Ripple salire del 252% nell’arco di soli cinque giorni, al pari di quanto recentemente avvenuto per la catena Gamestop.
Tuttavia, il tentativo di “pump” del prezzo è poi fallito, probabilmente a causa dell’elevata aspettativa nei confronti dell’iniziativa, che ha spinto alcuni a comprare ben prima dell’orario stabilito, e, conseguentemente, a vendere dopo soli pochi minuti dall’investimento.
Alcuni esperti ritengono, perfino, che il gruppo di promotori abbia sfruttato le aspettative per ottenere un profitto sulle stesse, comprando in anticipo di proposito per vendere in profitto all’orario prestabilito.
Le previsioni 2021 per Ripple
È difficile fare delle previsioni in tema di criptovalute, essendo le stesse estremamente volatili.
Nel caso in cui Ripple dovesse continuare a crescere, è auspicabile che la piattaforma costituisca il sostituto dell’odierna nota piattaforma Swift, oggi il metodo più utilizzato per inviare e ricevere denaro utilizzando le valute tradizionali.
Il raggiungimento di un simile obiettivo potrebbe portare, contestualmente, alla crescita del valore del prezzo di XRP. Viceversa, la mancata affermazione della piattaforma nel mercato dei trasferimenti internazionali di valuta, potrebbe comprometterne definitivamente la continuità.
Il futuro di Ripple sembra essere messo a rischio anche dalle indagini aperte nei suoi confronti dalla Securities and Exchange Commission statunitense (SEC), Autorità di vigilanza dei mercati di borsa USA.