Rivoluzione Digitale, tanti slogan e poca concretezza: cosa succederà grazie a IoT e Blockchain

Dall’Internet of Things e dalla Blockchain, ma anche dalle App che evolvono in Super App e dal nuovo ruolo del P2P Sharing i fenomeni che secondo Umberto Callegari stanno alla base della vera e prossima rivoluzione digitale

Pubblicato il 05 Apr 2017

Umberto Callegari, Digital Executive ed Innovator
Umberto Callegari, Digital Executive ed Innovator – Linkedin

Blockchain4Innovation ospita la testimonianza di Umberto CallegariDigital Executive e attento osservatore dei fenomeni che guidano l’innovazione con una particolare attenzione ai temi dell’Internet of Things e della Blockchain. 

di Umberto Callegari @umbecalle

Ho lavorato nel digital, o meglio “prima del digital” tutta la vita, ho visto aziende “innovative” mancare clamorosamente le diverse fasi della rivoluzione digitale fino ad oggi vissute (Desktop e Mobile) ed ora vedo aziende che nonostante i proclami mancheranno clamorosamente la fase IoT e Blockchain.

Il Motivo: la semplice non accettazione del concetto di “Rivoluzione”.

A beneficio di tutti: Rivoluzione: “Rovesciamento radicale di un ordine politico-istituzionale costituito 2 estens. Trasformazione che si verifica in un settore d’attività o che investe la mentalità, la morale: r. tecnologicar. dei costumi; Innovazione culturale di vasta portata. Capovolgimento totale di un punto di vista”.

Si acclama alla rivoluzione, ma la si vorrebbe in realtà “controllata”, magari benevola con alcuni paradigmi abituali e di provato successo “per alcuni” … sempre e comunque al servizio dello status quo.
Si cerca di limitare la Rivoluzione, di governarla affinché sia utile, il che è di per sé una contraddizione in termini ed il risultato è che si viene lasciati indietro: disrupted.
Ed anche quando la si abbraccia si tenta di farlo in modo “sicuro o conservativo”.

Non si vedono ancora siti e-commerce con processi veramente corretti, Mobile app basate su di un servizio a valore aggiunto percepito dall’utente, magari georeferenziato, che è già tempo di cambiare, nuovamente, le regole del gioco.

È un processo ciclico ed iterativo, le cui diverse ere, proprio data la loro natura digitale, sono sempre più vicini nel tempo e sempre circa 10 volte più grandi per numero di installato e valore processato e generato rispetto al ciclo precedente.

Il passaggio dal Mobile all’IoT

Siamo al momento di passaggio tra fase Mobile (circa 2 miliardi di device nel mondo) e la fase IoT della Rivoluzione Digitale (si parla di circa 50 miliardi di device connessi entro il 2020) o meglio, siamo al momento in cui il mobile inizia ad introdurci concretamente questa nuova ed incredibilmente diversa fase della nostra vita interconnessa.

La diversità di questa nuovo momento dipende intanto proprio dal volume di installato e dal conseguente valore generato ed indotto dai device adottati, fino ad oggi semplicemente inimmaginabile (10 volte più grande del già di per sé immenso valore generato dal digital e mobile fino ad oggi) e dipende poi dal fatto che questo passaggio darà il “La” ad una nuova era di Internet, più democratica, imprenditoriale e condivisa, un rinascimento molto più vicino a quelle che erano  l’idea e le promesse originali.

I dati avranno valore in quanto tali, certificati dalla loro criptazione e verificati in tempo reale dalla rete stessa, si assisterà alla graduale scomparsa degli enti terzi di certificazione, la condivisione e la partecipazione economica sarà reale (la vera sharing economy agli antitesi degli aggregati di servizio come Uber o Air BnB che di sharing non hanno proprio nulla e che anzi hanno successo proprio perché non condividono) ed i database saranno distribuiti, partecipati ed ubiquitari: sarà un Internet of Everything basato su di un sistema di dati Blockchain.

Cambierà nuovamente tutto ed il cambiamento sarà stavolta ancora più profondo e radicale.

Ma come ci arriveremo? Quanto tempo occorrerà?

Il ruolo del mindset Blockchain

Mentre se per la seconda dimensione, quella temporale, dipenderà dall’adozione di massa delle tecnologie e, soprattutto, del mindset Blockchain ed ovviamente anche da quanta resistenza lo status quo opporrà (significativo comunque vedere già ora aziende come IBM annunciare non solo pesanti investimenti ma addirittura prodotti a breve sul mercato), le modalità in cui questo cambiamento avverrà nell’immediato sembrano già essere delineate in step e fasi evolutive già piuttosto chiare:

1) Lo smartphone muterà il suo ruolo nella nostra vita: da device a sé stante o connesso in modo separato ed indipendente a diversi sensori e microconduttori e diverrà gateway e porta di accesso personale al mondo IOT.

Due sono le direzioni in cui questa evoluzione mobile si svilupperà: Verticale tipica di una industry specifica e di una specifica tecnologia (insurance telematics, OEM, agriculture, travel, banking, health etc) Orizzontale: basata invece si dinamiche di Customer Engagement e Cosumerization delle diverse industries ed in modo cross.

2) Questa seconda dimensione di Consumerization in particolare è molto di più di uno slogan di marketing: non solo infatti determinerà precise dinamiche, servizi, funzionalità ed addirittura gestures attese dai consumatori nei confronti di (presto) ogni prodotto o servizio conosciuto, ma eserciterà, soprattutto, una funzione di avvicinamento necessario tra industries diverse, che comporterà una integrazione cross industry tale da garantire esperienze di utilizzo sempre più seamless ed integrate, abbracciando essenzialmente tutti gli ambiti di IoT.

Sarà questo l’inizio di una dinamica di razionalizzazione dell’IoT e di integrazione di industries fino ad oggi separate ed apparentemente inconciliabili.

3) Si assisterà alla nascita di nuovi modelli di business basati su interazione ed integrazione non più solo di diverse piattaforme ma di diversi ECOSISTEMI.

Dalle App alle Super App nel modello WeChat

Le app, ad esempio, non si limiteranno più a poche funzionalità core ma si assisterà alla nascita e proliferazione di SUPER-APP in cui l’utente potrà essenzialmente compiere ogni tipo di azione coerente e di valore desiderato in un andirivieni continuo tra diversi verticali appartenenti ad industries completamente diverse senza mai lasciare la app stessa.

È il modello WeChat: una app che favorisce la nascita di ecosistemi globali che a sua volta dà accesso a diversi ecosistemi.

Guarda il video su come la Cina sta cambiando il modo di intendere Internet

How China Is Changing Your Internet | The New York Times

How China Is Changing Your Internet | The New York Times

Guarda questo video su YouTube

4) Se si assiste da un lato a movimenti ed integrazioni MACRO, le stesse “correnti connettive” porteranno alla nascita dell’”ecosistema utente” (micro). Lo smartphone diviene edge computing per la propria rete di app, device, prodotti e servizi specifici. Se il valore di una rete è dato dal quadrato degli utenti connessi e dei dati processati, è facile intuire come ci stiamo rapidamente muovendo verso uno scenario in cui il valore di questa macro rete sarà non più il quadrato degli utenti, ma il quadrato degli ecosistemi/reti utente; il che significa un valore in termini di installato, revenues connesse alla rete stessa e, soprattutto, di dati generati, senza precedenti.

5) Ogni utente avrà così il totale controllo dei propri dati e del profitto che dagli stessi potrà trarne.

Il ruolo del P2P, non solo nei pagamenti digitali

Si assisterà quindi alla nascita di vere economie basate sul P2P sharing in cui la transazione ed il servizio verranno veicolati 1to1 in modo praticamente contestuale e certificato dalla rete stessa.

Sarà la fine del dominio incontrastato degli attuali modelli di Uber ed Air BnB (so che suona quasi folle detto adesso ma ne riparliamo tra qualche anno) in cui una piattaforma centralizzata certifica e rende possibile il servizio in cambio di una commissione molto alta del valore transato (circa il 20%), a favore di transazioni tra singoli utenti certificati dalla rete in blocchi di informazioni criptate, informazioni salvate non in un database centralizzato sfruttato da un solo soggetto, ma condivise tra i gangli della rete stessa e di proprietà esclusiva dell’utente che ha generato il dato (la percentuale di transazione corrisposta al nodo della rete che per primo verificherà l’informazione scenderà a circa il 2% ma potrà contare su di un modello “long tail” e su una scala infinitamente più grande).

Lo so, può suonare tutto estremamente complicato e lontano, ma potete scommetterci, non lo è ed è solo questione di tempo. Who wants to bet?

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