È stata una delle prime banche popolari italiane, nasce nel 1871, e nei primi 100 anni di vita rimane ancorata al proprio territorio, ma dall’apertura del primo ufficio di rappresentanza a Milano nel 1973 è iniziata l’espansione sul territorio nazionale per poi estendersi a una presenza internazionale; oggi Banca Popolare di Sondrio è un gruppo bancario che comprende 7 realtà con 362 filiali, quasi 3.000 dipendenti e un utile netto di 111 milioni di euro registrati nell’esercizio 2018.
Per rispondere alle esigenze dettate dalla crescita del Gruppo, la Banca si dota fin dal 1993 di un Centro Servizi nel quale operano 180 professionisti e dove sono dislocate le unità operative aziendali a servizio di tutte le realtà del Gruppo BPS: Sistemi informativi, Organizzazione e normative, Sicurezza aziendale, Back-office incassi, pagamenti e monetica.
Una scelta lungimirante che evidenzia come la Banca si sia sempre mostrata molto attenta all’impatto che l’evoluzione tecnologica avrebbe potuto avere sul business, tant’è che già nel 1995 (quando alcuni blasonati competitor stavano ancora discutendo al proprio interno il ruolo che avrebbe dovuto avere Internet) apre il proprio website rendendo disponibili materiale informativo, servizi di conferenze video e audio, ma soprattutto, un paio di anni dopo, alcune applicazioni di e-banking attraverso il proprio portale ScrignoBps.
È in quegli anni che BPS matura la consapevolezza che Internet, come si legge sul suo sito, “rappresentava uno straordinario modello di integrazione e di distribuzione, una sfida che sollecitava e pretendeva rilevanti adeguamenti strutturali e organizzativi, l’acquisizione di nuove culture e competenze, fresche fantasie: senza che, tutto ciò, comportasse una rottura con il passato”.
Ma prima ancora delle applicazioni di front office, la vocazione all’innovazione tecnologica ha salde radici nella ricerca e adozione di soluzioni, alcune d’avanguardia, per migliorare il back office: è del 1987 l’adozione del primo Sistema Esperto italiano per l’analisi delle informazioni concernenti il “Flusso di ritorno della Centrale dei Rischi” e di applicazione sviluppata nell’area dell’archiviazione digitale dei dati più significativi dell’istituto; dopo qualche anno vengono sviluppate un’applicazione nell’area della memorizzazione ottica della normativa interna e una procedura di workflow management; e via di seguito fino alle più recenti esplorazioni nel mondo della blockchain.
Sistemi informativi di BPS: un ecosistema complesso
Per sostenere, da un lato, la gestione delle esigenze quotidiani di esercizio e, dall’altra, quella della continua offerta di nuovi servizi imposta dalla trasformazione digitale, i sistemi informativi di Banca Popolare di Sondrio sono un ecosistema complesso composto da diverse unità:
- Governo del sistema informativo e innovazione – È l’unità dedicata alla gestione e presidio dei servizi, dei sistemi e delle strutture dell’ICT; fondamentale il ruolo di supervisione sullo sviluppo armonico delle architetture informatiche e l’analisi delle potenzialità offerte dall’innovazione tecnologica. È questa l’area di governo dei temi di conformità e rischio IT in accordo con le funzioni aziendali di riferimento ed è qui che, in stretta relazione con le diverse unità di business, viene presidiata la presenza della Banca sui nuovi media e le relative modalità di comunicazione.
- Sviluppo applicativo – I professionisti di quest’area si occupano della progettazione, realizzazione, rilascio, evoluzione e manutenzione delle applicazioni del sistema informativo dell’istituto.
- Gestione e qualità dei dati – Una banca moderna non può che essere “data driven” e questa è l’unità dove viene concretizzato questo concetto assicurando che le informazioni contenute nel sistema informativo aziendale abbiano un livello di affidabilità e qualità adatto a garantire la gestione dei rapporti con la clientela e a supportare le attività di governo e di rendicontazione. È qui che ci si preoccupa della gestione delle metodologie, modalità e strumenti per il mascheramento dei dati ritenuti riservati all’interno degli ambienti applicativi non produttivi.
- Esercizio e gestione del sistema informativo – Questa unità si occupa di garantire l’erogazione continua dei servizi IT, nel rispetto dei livelli di servizio definiti; l’unità progetta, realizza, gestisce e cura l’evoluzione delle infrastrutture e degli ambienti tecnologici a supporto del sistema informativo aziendale.
La VDI con un sistema iperconvergente per garantire alte performance
Questa breve presentazione evidenzia come sono tanti gli spunti che Banca Popolare di Sondrio può offrire per approfondire i temi dell’innovazione tecnologica, ma in questo articolo ci concentriamo su un aspetto particolare, l’utilizzo di una soluzione VDI iperconvergente per garantire la business continuity, grazie all’opportunità che ZeroUno ha avuto di incontrare Angelo Panizza, Responsabile Esercizio e Sistemi di Banca Popolare di Sondrio, durante la recente edizione europea di .NEXT Conf di Nutanix.
Riferendoci dunque a questo specifico progetto, chiediamo a Panizza qual era l’esigenza che ha portato BPS a orientarsi verso una soluzione iperconvergente: “Nel 2014, la Banca utilizzava una tradizionale soluzione di infrastruttura a 3 livelli per i suoi servizi e applicazioni interni, con sistemi di archiviazione, server e rete separati con server virtualizzati con hypervisor VMware: per i desktop venivano effettuate copie dal server fisico a quello virtuale per poi ripristinarle sulle postazioni di lavoro. Una soluzione che ormai era diventata obsoleta; andava quindi cercata una soluzione di virtualizzazione desktop che desse maggiori garanzie di continuità e, con il supporto di un partner che già che ci segue sul mondo workstation e sulle soluzioni windows e insieme con R1 Group, Digital Partner con il quale collaboriamo da anni, abbiamo valutato che l’unico modo per farlo era ricorrere a una soluzione iperconvergente”.
Una volta orientati su questo tipo di tecnologia, la scelta di Panizza ricade su Nutanix perché “ci siamo subito resi conto che la soluzione Nutanix garantiva l’estrema facilità di gestione di un sistema super performante che offriva un’alta disponibilità a livello locale e remoto”. Le tradizionali architetture VDI, con storage e server di elaborazione separati, non garantiscono un provisioning flessibile delle risorse e la gestione dell’infrastruttura è complessa e frammentaria.
La soluzione VDI basata sul sistema iperconvergente Nutanix ha consentito di gestire fin da subito 150 postazioni di lavoro che hanno potuto così disporre della loro macchina virtuale su qualsiasi dispositivo adottato, che sia tablet, smartphone o desktop fisico “garantendo un’ottima user experience”, precisa Panizza, che aggiunge: “Abbiamo comunque deciso di mantenere l’hypervisor VMware perché, essendo l’ambiente sul quale lavoriamo da anni, volevamo sfruttare le competenze già acquisite”.
Il ruolo del partner e il supporto di Nutanix
Cosa ha spinto R1 Group a condividere questa soluzione con Banca Popolare di Sondrio? “In qualità di system integrator – risponde Stefano Spera, Sales Director di R1 Group – il nostro compito è adottare un approccio consulenziale, per capire ed interpretare il business clienti e riuscire a dare valenza all’offerta in termini di market share.
R1 Group è libero da qualunque esclusiva commerciale e ha convenuto, insieme al Responsabile Esercizio e Sistemi, che Nutanix fosse la scelta migliore. In particolare ci ha affascinato la filosofia out of the box del vendor, che si sposava perfettamente con le esigenze di BPS”.
Nell’implementazione di una soluzione innovativa è importante il supporto del vendor, quindi chiediamo a Spera e a Panizza come è stata la relazione in questo caso: “Questo è sicuramente uno dei plus di Nutanix con cui ci siamo confrontati con estrema facilità durante tutto il percorso. L’azienda è stata sempre molto presente riuscendo a mantenere il difficile equilibrio tra presenza e invasività, rischio che a volte si corre con vendor troppo aggressivi”.
“Un altro plus veramente importante – aggiunge Spera – è la facilità con la quale possiamo misurare la crescita futura. Al di là della semplicità di incrementare l’infrastruttura interna a nodi, che dà una grande flessibilità, Nutanix fornisce strumenti che permettono di misurare anche gli investimenti finanziari e questo aiuta moltissimo sia noi del canale sia il cliente”.
“Quello del capacity planning – conclude Panizza – è un problema quotidiano per chi gestisce le infrastrutture perché si rischia di avere un’infrastruttura sovradimensionata o inadeguata; una soluzione come quella che abbiamo adottato ci consente di affrontare questa problematica con serenità.