Caso Utente

SDF, analytics e geo-marketing per migliorare il posizionamento strategico

Tra i leader mondiali della meccanizzazione agricola, il produttore italiano ha sviluppato con The Information Lab una soluzione di analisi per capire e migliorare le performance aziendali in ogni regione

Pubblicato il 06 Nov 2020

theInformationLab

Nel caso di grandi multinazionali, la capacità di ottenere dati standardizzati e una vista unificata sulle performance aziendali, a livello complessivo e di singola area geografica, permette di misurare rapidamente l’andamento e il market-share dell’organizzazione, con la possibilità di elaborare opportuni programmi di business.

La partnership tra il costruttore di mezzi agricoli SDF e il consulente IT The Information Lab dimostra come le soluzioni di advanced analytics e data visualization possono contribuire alla comprensione del mercato e alla definizione di strategie vincenti.

La leadership nel mercato delle macchine agricole

SDF è uno dei principali produttori di trattori, macchine da raccolta e motori diesel a livello worldwide, con sede principale a Treviglio, in provincia di Bergamo.

«Siamo tra i leader mondiali – precisa Massimiliano Tripodi, Global Marketing Executive Director di SDF – nel settore della meccanizzazione agricola e l’unica impresa italiana con un simile posizionamento».

Attiva dal 1927, la società conta attualmente 8 siti produttivi in 7 Paesi (Italia, Germania, Francia, Croazia, Turchia, India e Cina, dove sono presenti due strutture). Il presidio commerciale è garantito globalmente grazie alle 12 filiali europee e asiatiche, nonché alla rete di importatori e concessionari locali distribuiti in tutto il mondo. Nel 2019, la forza lavoro ha superato il numero di 3.800 dipendenti e il fatturato complessivo ha raggiunto il valore di 1.268 milioni di euro, con un Ebitda pari a 8,7%.

foto Massimiliano Tripodi
Massimiliano Tripodi, Global Marketing Executive Director di SDF

Standardizzare le attività di analisi e reportistica

«Nel 2019 – racconta Tripodi – SDF ha iniziato a definire il piano strategico per il prossimo quinquennio, con orizzonte temporale 2020-2025. Tra i punti chiave del programma è stato inserito il tema della digitalizzazione aziendale, un processo che oggi coinvolge la maggioranza delle organizzazioni e che l’emergenza dettata dall’insorgere della pandemia di Covid-19 ha fortemente accelerato».

L’obiettivo prioritario partiva dalla necessità di digitalizzare le attività di analisi dati e reportistica, in un contesto organizzativo di forte complessità: «Il bisogno iniziale – spiega Tripodi – era uniformare e standardizzare la miriade di dati eterogenei provenienti da più fonti, dalle differenti aree commerciali e dai branch offices sparsi in tutto il mondo. Da qui abbiamo deciso di fare scouting per trovare fornitori affidabili che potessero accompagnarci nel percorso di trasformazione digitale. L’incontro con The Information Lab nasce proprio all’interno di questo scenario, inizialmente per soddisfare le nostre esigenze analitiche nell’ambito della gestione commerciale».

Come racconta Tripodi, i progetti sviluppati con il partner riguardano in particolare due ambiti. Il primo tema concerne la misurazione delle performance aziendali sul mercato, prendendo in considerazione indicatori specifici come lo share complessivo e le sue variazioni nel corso del tempo e dell’area geografica, con diversi livelli di granularità. «Abbiamo esteso – sottolinea il Director – lo stesso approccio di analisi a tutte le filiali, per avere un punto comune di valutazione».

Il secondo aspetto invece afferisce al monitoraggio delle performance interne e della gestione aziendale, con informazioni quindi relative alla raccolta ordini, agli inventari, alle aperture delle garanzie e al fatturato. «In entrambi i casi – puntualizza Tripodi – il progetto sviluppato con The Information Lab metteva al centro la standardizzazione dei dati e dei processi, dopo avere definito quali indicatori includere nell’analisi».

Approccio Agile per accorciare le tempistiche

I lavori sono ancora in corso e si confermano impegnativi: come dichiara il Direttore Marketing, si tratta infatti di un’iniziativa che coinvolge diverse aree, dal mondo del Finance al reparto delle Sales Administration e all’organizzazione It fino ai player esterni che operano nel settore.

«È stato richiesto – prosegue Tripodi – uno sforzo collettivo e sincronizzato, ma i tempi di implementazione sono stati decisamente rapidi: il progetto è stato avviato a fine febbraio 2020 e il primo go live, che riguarda attualmente solo alcuni mercati pilota, è avvenuto a metà ottobre».

Tutte le diverse fasi, dal prof-of-concept al testing al fine tuning, sono state completate a settembre e condotte in ottica agile: ad ogni minimo intervento sono seguiti il rilascio, il test da parte degli utilizzatori, la raccolta dei feedack e le conseguenti modifiche. «Ad oggi – sostiene Tripodi -, crediamo di avere sviluppato un prodotto in grado di soddisfare le esigenze e le aspettative degli utenti, che sono stati coinvolti già dagli step iniziali del progetto e continuamente interpellati».

Il vantaggio di centralizzare le informazioni

Come precisa Tripodi, il progetto si è sviluppato a partire da obiettivi chiari: «Il primo goal – dichiara – era mettere a disposizione degli utenti tutte le informazioni necessarie alla propria attività da un unico punto, riducendo i tempi per la consultazione dei dati e i margini di errore. Infatti, prima era necessario accedere a più report per ottenere tutte le informazioni di interesse, che spesso non erano sincronizzate e apparivano discordanti».

Tra i benefici della nuova soluzione implementata con The Information Lab rientrano anche i risvolti di ordine economico: alcune realtà si rivolgevano a società esterne per ottenere i report, mentre chi procedeva in autonomia si trovava a gestire processi macchinosi, che sottraevano tempo ad attività a maggiore valore.

«Nella prospettiva del management – sottolinea Tripodi – abbiamo conseguito un’efficienza gestionale molto alta perché disponiamo immediatamente di informazioni accurate e uniformate su cui basare le nostre valutazioni. Sapendo che dati e analisi derivano da criteri comuni applicati in qualsiasi area, non dobbiamo preoccuparci di confrontare i report e possiamo avere subito una visione complessiva».

La scelta delle tecnologie e del partner

La scelta tecnologica è stata effettuata in vista degli obiettivi sopraccitati. La soluzione sviluppata infatti unisce Alteryx , il software di data blending e advanced analytics, con Tableau, la piattaforma per l’esplorazione e visualizzazione dei dati. La flessibilità d’uso e le funzionalità di analisi self-service sono state le caratteristiche più apprezzate e incisive nella fase di selezione.

«The Information Lab – dichiara Tripodi – ci ha convinti perché si è dimostrato un partner competente, in grado di sostenere i ritmi e la dinamicità della nostra organizzazione. Ha inoltre una forte capacità di understanding del business, fondamentale per condurre progetti così complessi, dove non bastano le conoscenze informatiche. Diventa infatti necessario capire esattamente “cosa vuole vedere” l’utente aziendale per sviluppare una soluzione efficace».

Utilizzare lo stesso approccio per le esigenze future

Se attualmente la piattaforma implementata si indirizza all’analisi delle performance commerciali e aziendali, Tripodi rivela che si sta già lavorando ai prossimi sviluppi.

«Ci interessa capire l’andamento e il market share dell’azienda rispetto a specifiche tipologie di prodotto: ibridi, di fascia alta, entry level e così via. Incrociando queste informazioni con gli indicatori relativi alle diverse aree geografiche, si può ottenere una vista complessiva sul nostro effettivo posizionamento. Ovviamente, anche le informazioni sui prodotti sono già disponibili, ma la sfida è fornirli attraverso una vista unificata e un approccio omogeneo».

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