e-Europe 2005 è un piano d’azione dell’Unione europea con un ambizioso obiettivo: far si che, entro il 2005, l’Europa si doti di servizi di e-Government, e-Learning ed e-Health moderni e di un ambiente di e-Business dinamico basati sulla generalizzazione dell’accesso a banda larga a prezzi competitivi e su un’infrastruttura dell’informazione sicura. Adottato nel maggio 2002, e immediatamente operativo, il piano e-Europe 2005 è stato oggetto di una revisione intermedia nel corso del 2003. In questa occasione è stata innanzitutto confermata la pertinenza degli obiettivi del piano e della loro adeguatezza alle sfide poste dalla società dell’informazione in un’Unione composta da 25 Stati membri. È però emersa anche la necessità di aggiornare e adattare le iniziative, nonché rafforzarne i meccanismi di applicazione. Nella prospettiva di “rimaneggiare” piuttosto che “ripensare totalmente” e-Europe2005, la Commissione ha elaborato un documento che segue nelle grandi linee la struttura del piano adottato nel 2002. La Comunicazione, intitolata “Aggiornamento del piano d’azione e-Europe 2005” si apre con un’analisi delle strategie e dell’accesso a banda larga, a cui segue un esame della problematica dell’introduzione dei servizi pubblici online. Un terzo capitolo è dedicato alla creazione di un contesto propizio all’adozione dell’e-Business.
Banda larga: aZIone prioritaria
Le iniziative in materia di banda larga figurano tra le azioni prioritarie. Per tale motivo tutti gli Stati membri si sono impegnati a presentare le relative strategie nazionali entro la fine del 2003. L’esercizio è tuttora in corso per i 15 Stati membri originari, ma dovrà essere esteso all’insieme dei 25 Stati membri. Inoltre, la maggiore copertura territoriale dei servizi a banda larga richiama l’attenzione sulle regioni isolate e rurali, caratterizzate da una scarsa densità di popolazione e da una debole azione delle forze del mercato. Nel giugno 2004 è stato avviato il Digital Divide Forum, incaricato di esaminare la problematica e di definire eventuali strategie correttive. Inoltre, poiché una banda larga senza i vantaggi inerenti al nuovo protocollo Internet IPv6 limiterebbe sostanzialmente la portata delle applicazioni e dei servizi innovativi, la Commissione si avvarrà dei progressi delle task force IPv6 nazionali.
Migliorare i Servizi pubblici online
Il piano d’azione e-Europe ha sempre posto in risalto il potenziale catalizzatore dell’azione politica pubblica per progredire verso la società della conoscenza, mettendo in rete i servizi pubblici e, al contempo, rendendo tali servizi più efficienti e efficaci rispetto ai costi. Nel corso degli ultimi cinque anni sono stati registrati notevoli progressi nei tre settori di competenza di e-Europe (ossia e-Government, e-Health, e-Learning), grazie ai quali i cittadini hanno potuto usufruire di considerevoli vantaggi supplementari. Tuttavia, la relazione intermedia ha rivelato che nei tre settori sussiste un margine di miglioramento dell’interoperabilità dei servizi per dar vita a una cooperazione su scala paneuropea. A tal fine viene proposta una serie di nuove azioni destinate a facilitare un passaggio più fluido dalla fase di ricerca e dalle fasi pilota a una maggiore generalizzazione dei servizi. In particolare, conformemente al metodo di coordinamento aperto, le proposte in materia di processi di formazione del consenso e di scambio di buone pratiche si basano sull’attiva partecipazione di tutte le parti interessate. In primo luogo, per quanto riguarda la maggiore diffusione dei risultati della ricerca nei tre settori di attività, si propone la promozione di impegni multilaterali di carattere volontario nei confronti delle priorità legate all’introduzione dei servizi online. Vengono inoltre proposte azioni volte a migliorare l’interoperabilità e lo scambio di buone pratiche in ciascuno dei tre ambiti. Per quanto riguarda l’e-Government, entro il 2005 sarà posto in essere un quadro di scambio di buone pratiche che incoraggerà l’apprendimento reciproco e l’individuazione degli ostacoli al trasferimento delle esperienze. In materia di e-Health, l’impegno a favore dell’elaborazione di un calendario di lavoro sarà integrato da un inventario delle buone pratiche in materia di interoperabilità dei servizi. Nel campo dell’e learning si propone di elaborare un calendario degli sviluppi futuri in modo da definire un programma comune a tutti i soggetti che operano nell’istruzione, nella formazione, nella ricerca, nell’industria e nel settore pubblico.
Un ambiente propizio per l’e-Business
Il Piano d’azione ha, in questi anni, attivamente contribuito a creare un ambiente propizio all’e-Business, favorendo in particolare l’interoperabilità e la normalizzazione, abolendo gli ostacoli giuridici e facilitando l’adozione delle transazioni elettroniche da parte delle piccole e medie imprese. Vengono al riguardo proposte tre azioni destinate a migliorare le condizioni generali per l’adozione dell’e-Business. Si propone innanzi tutto di esaminare l’incidenza della direttiva sulla firma elettronica. In secondo luogo, al fine di istituire un quadro di riferimento per le transazioni mediante telefonia mobile (m-commerce), un apposito documento programmatico individuerà le priorità e le misure pratiche da adottare in vista di soluzioni interoperabili. In terzo luogo, in considerazione del grande potenziale dei sistemi di gestione dei diritti digitali ai fini della creazione di un ambiente più sicuro per la produzione e la distribuzione di contenuti online, è stato istituito un gruppo ad alto livello incaricato di individuare le problematiche tecnologiche, economiche e giuridiche di portata europea legate ai sistemi di gestione dei diritti digitali.
In materia di e-Business sono proposte due azioni riguardanti la promozione dell’interoperabilità e lo scambio di buone pratiche. Dato che il livello insufficiente di interoperabilità tra le applicazioni business impedisce la generalizzazione di questo tipo di transazioni, si propone di istituire un Enterprise Interoperability Centre incaricato della disseminazione dei risultati di un nuovo progetto integrato dedicato all’interoperabilità delle imprese. In secondo luogo, le attività della rete e-Business Support Network, lanciata nell’ambito del piano d’azione e-Europe 2005, saranno integrate da attività di raccolta e strutturazione delle migliori pratiche delle Pmi in materia di e-Business e dal loro inserimento in un database online.
Il contributo alla strategia di lisbona
Nel corso della consultazione che ha accompagnato la revisione intermedia del piano d’azione, la problematica dell’e-Inclusion (vale a dire della “partecipazione elettronica” dei cittadini con mobilità ridotta) è stata più volte menzionata tra le condizioni prioritarie per la creazione di una “società dell’informazione per tutti”. Occorre tuttavia comprendere con maggiore precisione le varie sfaccettature di una problematica così complessa e trasformare questa comprensione in un calendario di azione concreto. Si propone pertanto di procedere a una nuova valutazione delle priorità in materia di e-Inclusion e di affrontarle sotto forma di obiettivi specifici e realizzabili.
L’esercizio di analisi comparativa è una componente essenziale del metodo di coordinamento aperto che sottende il piano d’azione e-Europe. Essa permette inoltre di ottenere un quadro generale della situazione della società dell’informazione in Europa. La raccolta dei dati analitici richiede notevoli sforzi, ma i risultati non vengono attualmente presentati in un modo che garantisca la migliore visibilità possibile agli sviluppi della società dell’informazione europea. Né, a tutt’oggi, si è proceduto a un’analisi dei dati finalizzata ad accertare l’impatto di e-Europe sui progressi realizzati verso la realizzazione degli obiettivi né la sua incidenza in termini di definizione delle azioni politiche. Si propone pertanto di rafforzare la visibilità e il valore analitico dell’esercizio di analisi comparativa sviluppando “e-Europe Online”, una piattaforma web integrata che fornisca informazioni aggiornate sugli sviluppi di e-Europe. Infine, la relazione intermedia sulla cosiddetta “strategia di Lisbona”, per modernizzare l’economia europea e dar vita a una società della conoscenza, sarà presentata nella primavera 2005, in un momento in cui il piano d’azione e-Europe sarà entrato nel suo ultimo anno di funzionamento. È quindi il momento opportuno per avviare un processo di esame e di riflessione sul contributo di e-Europe alla strategia di Lisbona e per preparare nuovi input per la seconda fase della strategia che si protrarrà fino al 2010.
Collegare in rete operatori e utenti
Nell’ambito del Sesto programma quadro (6PQ), la Commissione Europea ha pubblicato un invito a presentare proposte relative all’innovazione imprenditoriale: collegare in rete i principali operatori e gli utenti. L’obiettivo dell’azione è individuare effetti moltiplicatori e barriere specifiche ai veri settori (per esempio abitudini, tradizioni e basi culturali dei consumatori, rigidità organizzative, normative sui prodotti, limiti di interoperabilità, frammentazione del mercato e fonti di finanziamento). Verranno inoltre create reti paneuropee per settore, con la partecipazione di professionisti del finanziamento dell’innovazione (per esempio investitori e incubatori), federazioni industriali e associazioni di settore. I progetti selezionati si occuperanno di identificare le specificità settoriali legate al finanziamento dell’innovazione e i nuovi modelli di attività per settori specifici. Verranno inoltre organizzati forum industriali per consentire alle differenti parti (investitori, incubatori, aziende), d’incontrarsi e di analizzare per ciascun settore i bisogni, le prospettive tecnologiche e le strategie di finanziamento. L’invito a presentare proposte incoraggia fortemente le sinergie con i progetti esistenti e le reti già create nel contensto delle iniziative Gate2Growth e Paxis. Il budget disponibile è pari a 20 milioni di euro. Le offerte possono essere presentate fino al 27 gennaio 2005.
Il testo completo dell’invito è disponibile nel sito: