Digital360 Awards

Altea Federation: in un mondo concentrato sull’AI è importante coltivare i talenti 

Troppa attenzione ai lati tecnici e organizzativi, troppo poca a quelli umani dell’integrazione dell’AI in azienda. Lo fa notare Altea Federation che, ai Digital360 Awards, pone l’accento sull’importanza della formazione delle persone e sulla loro capacità di abbracciare il cambiamento. Dovrebbe essere proprio questa la prima voce di investimento di chi vuole innovare con efficacia.

Pubblicato il 10 Nov 2023

Filippo Del Monte, CEO di H-Energy, società tech parte di Altea Federation

La società di consulenza McKinsey suggerisce a ogni organizzazione quattro domande su cui interrogarsi, per costruire la propria strategia di integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno dei processi aziendali. Lo fa per fornire una guida e, allo stesso tempo, per assicurarsi che nessun aspetto di questa evoluzione venga trascurato o, addirittura, dimenticato, causa entusiasmo, foga o distrazione. Altea Federation parte da questo spunto pragmatico e trasversale, per illustrare le proprie priorità in un contesto di trasformazione tecnologica ambizioso come quello che stiamo tutti vivendo. Lo fa in occasione dei Digital360 Awards, con le parole di Filippo Del Monte, CEO di H-Energy, società tech parte di Altea Federation, ospite dell’evento finale tenutosi a Lazise, in concomitanza con il CIOSumm.it.

Altea Federation: in un mondo concentrato sull’AI è importante coltivare i talenti

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È in questo contesto, infatti, che emerge la centralità che Altea Federation vuole restituire alle persone, proprio all’interno di un processo in cui tanti sono preoccupati della tecnologia e degli aspetti operativi e organizzativi. Ecco, quindi, che Del Monte spiega come sia fondamentale domandarsi se all’interno della propria realtà aziendale si stiano coltivando i talenti e le competenze necessarie per accogliere le nuove tecnologie. Non è scontato, per il livello raggiunto oggi dall’intelligenza artificiale, come non è scontato che nei vari team si respiri sempre una voglia di cambiamento e la capacità di gestirlo senza che nascano malumori e paure. Sarebbero proprio queste le prime “preoccupazioni” di chi introduce l’AI nella propria azienda, quelle che vedono protagonista e elemento di incognita la persona.

Per il resto, tornando alle indicazioni di McKinsey, si tratta di seguire indicazioni più tecniche e operative riguardanti il proprio contesto di mercato o l’approccio organizzativo. In tal senso, arriva un “no” secco alle “proof of concept”: il consiglio è quello di creare una sorta di task force multidisciplinare che lavori in modo coordinato per tracciare una strategia generale di adozione. “I POC rischiano di far rallentare, meglio è far lavorare assieme data science, team legal, HR e tecnici per condurre l’integrazione in modo parallelo in tanti ambiti” spiega Del Monte, che coglie l’occasione per ribadire “investiamo sulle persone. Anche se tutti parlano unicamente di tecnologia, solo formando la forza lavoro si potranno sfruttare davvero le opportunità offerte dall’AI”.

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