Era il 1982, e Ridley Scott ci disegnava quello che, nella sua visione, poteva essere uno scenario di un prossimo futuro: un mondo in cui uomini e macchine convivono in uno scambio sinergico, robot (all’apparenza umani, anzi a volte anche quasi più belli) in grado di lavorare, agire e di provare ( o simulare) emozioni.
Non molto distante è il quadro tracciato da Joseph Rattner, il Cto di Intel Corporation, durante l’ Intel Developer Forum, uno fra i più importanti appuntamenti per gli sviluppatori di hardware e software su piattaforma Intel, appena conclusosi a San Francisco.
“La ricerca sta facendo passi da gigante, andando avanti di questo passo entro il 2050
le macchine potrebbero addirittura superare l’uomo nella capacità di ragionamento”.
Sostiene il Chief technology Officer di Intel, leader mondiale nella produzione/innovazione del silicio, e prima produttrice al mondo di microprocessori.
Tra le prime grandi conquiste Rattner cita il Wireless Resonant Energy Link (Wrel), un’innovativa tecnologia su cui stanno lavorando i ricercatori Intel che permetterà il rifornimento di energia wireless in modo efficace senza bisogno di usare più presa e filo. Rattner ne ha dato una dimostrazione facendo vedere come sia possibile tenere accesa una lampadina da 60 senza collegamento diretto all’alimentazione di energia.
La ricerca promette incredibili progressi anche nel settore della robotica, il cui raggio di azione si amplierà enormemente per consentire un’integrazione più forte e nell’ambiente umano e non sarà così relegato al solo ambito industriale.
Non ci sembrerà strano allora pensare che i nostri nipoti, nel 2050, potranno avvalersi di robot in grado di auto deformarsi nella morfologia per adattarsi alla modalità in cui lo si sta usando (un computer portatile potrà essere rimpicciolito e messo in tasca, per esempio), o potranno interagire con robot capaci di “sentire” e trasmettere in tempo reale alcune delle emozioni umane, sia consce che inconscie. E per darne una dimostrazione Rattner ha mostrato al pubblico l’ultima realizzazione: le cuffie Epoc di Intel in grado di identificare onde cerebrali, elaborarle e trasmetterle a un videogame. Allo stesso modo possiamo immaginare robot che riescono a “percepire” lo spazio che li circonda e capaci di effettuare la maggior parte delle normali azioni umani (come pulire, ordinare, imparare nuove cose).
Spaventoso o eccitante? Ai posteri l’ardua sentenza.
Blade Runner sempre più vicino: gli scenari di Intel all’idf di San Francisco
Pubblicato il 28 Ago 2008
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