Tante novità nel Cisco Live 2024 di Las Vegas, l’evento annuale che riunisce la community dei clienti Cisco per esplorare le tendenze presenti e future del digitale, soprattutto negli ambiti del networking e della sicurezza. L’azienda americana non si è certamente risparmiata sugli annunci, suddivisi nelle cinque aree dell’AI, del networking, della sicurezza, del lavoro ibrido (hybrid work) e dell’osservabilità (observability).
Non sorprende che i protagonisti indiscussi dell’evento siano stati l’intelligenza artificiale, ormai integrata in tutte le aree dell’offerta Cisco, e l’observability, in questo caso diretta conseguenza della recente acquisizione di Splunk. Cisco Live 2024 è stata quindi l’occasione per mostrare al mondo le novità sulle aree strategiche dell’azienda, ma anche per disegnare lo stato dell’arte dell’integrazione con la piattaforma Splunk e le prospettive future.
Partendo dalla strategia, e focalizzando ancora una volta l’attenzione sull’AI, non è passato inosservato l’annuncio della costituzione di un fondo da 1 miliardo di dollari finalizzato all’investimento in startup e al potenziamento delle soluzioni AI in chiave di sicurezza e affidabilità. Il fondo verrà inoltre impiegato per investire in tre aziende già selezionate: Cohere, Mistral AI e Sale AI.
Networking e Data Center: Intelligenza Artificiale protagonista
Partendo dalle novità infrastrutturali, a Cisco Live è stato presentato Nexus HyperFabric AI, una soluzione cluster per data center sviluppata in collaborazione con NVIDIA e il cui scopo è semplificare la gestione e accelerare i carichi di lavoro di intelligenza artificiale. Il tutto, in aggiunta alla soluzione Cisco Compute Hyperconverged with Nutanix on UCS X-Series, la prima soluzione iperconvergente del settore basata su architettura blade modulare, e a nuovi CVD (Cisco Validated Design) per infrastruttura AI-ready tra cui il GPT-in-a-Box on Cisco Compute Hyperconverged con Nutanix.
Novità significative anche per quanto concerne Cisco ThousandEyes, la piattaforma di network intelligence che offre visibilità sulle prestazioni di reti, applicazioni ed esperienze digitali; tra le molte novità, la piattaforma si arricchisce di AI-native innovations che consentono agli utenti di accedere a insight proattivi e ad attivare azioni automatiche attraverso la rete globale.
Sicurezza: Cisco Security Cloud cresce
Non poteva mancare, ovviamente, un focus importante sulla sicurezza, che Cisco è nella posizione di governare a livello globale e di estendere a tutte le esperienze digitali. Anche in questo ambito, l’intelligenza artificiale ha avuto un ruolo da protagonista, soprattutto nel contesto di Cisco Security Cloud. La piattaforma Cisco, progettata per proteggere le organizzazioni nell’era degli ambienti IT complessi, ibridi e distribuiti, è al centro dell’attenzione dell’azienda, al punto che Jeetu Patel, Executive VP e General Manager della divisione security e collaboration, ha affermato che “Cisco Security ha apportato più innovazioni nell’ultimo anno che nel decennio precedente, e quest’anno saranno moltiplicate rispetto all’anno scorso”.
Non stupisce, quindi, che ci siano stati molti annunci anche in quest’ambito. Cisco Hypershield, un’architettura presentata recentemente per la difesa dei data center moderni, supporta ora i processori specializzati di AMD e Intel (rispettivamente DPUs e IPUs) per analizzare e proteggere dati e workload in modo più veloce ed efficiente, sia nel cloud che nei server privati. La disponibilità per i processori Intel è prevista per il prossimo futuro.
Sono poi stati presentati nuovi Firewall della Serie 1200 con performance moltiplicate rispetto al passato e funzionalità SD-WAN integrate, ed è stato annunciato l’aggiornamento software 7.6 di Firewall Threat Defense (FTD), che integra l’AI per migliorare la gestione delle minacce zero-day. Non per ultimo, uno degli annunci più interessanti è stato quello di Cisco Security Cloud Control, una nuova piattaforma gestionale AI-native che unifica la gestione di Cisco Security Cloud e utilizza l’intelligenza artificiale per fornire insight proattivi e automatizzare la risoluzione dei problemi in qualsiasi ambiente IT.
Cisco + Splunk = full stack observability
La sinergia tra Cisco e Splunk inizia a dare i propri frutti. In un evento dedicato alla stampa europea, il tema dell’acquisizione ha certamente avuto un certo peso, ma James Hodge, VP e Chief Strategy Advisor di Splunk ha voluto sottolineare quando la sua azienda continuerà la propria roadmap di sviluppo della piattaforma; inoltre, il manager ha sottolineato il rapporto molto collaborativo tra le due realtà, a beneficio di un’atmosfera molto più simile a quella della fusione che dell’acquisizione.
A Las Vegas, Cisco ha annunciato le prime integrazioni concrete con Splunk, nell’ottica di accelerare una “observability full-stack per l’intera enterprise”. Le due aziende hanno annunciato Splunk Log Observer Connect per Cisco AppDynamics e, specularmente, l’integrazione di Cisco AppDynamics coon ITSI, ovvero Splunk IT Service Intelligence. Unendo la visibilità fornita da Cisco e le capacità di observability di Splunk, l’obiettivo finale (di cui quello di oggi rappresenta un primo passo) è proprio la Full Stack Observability. Tra le altre iniziative in tal senso, l’annuncio di un AI Assistant per AppDynamics e l’estensione dell’offerta SaaS di AppDynamics su Microsoft Azure.
In ambito di sicurezza, Cisco persegue concretamente il concetto di SOC del futuro, che passa attraverso la raccolta e la valorizzazione del maggior quantitativo di dati possibili, di cui ovviamente Cisco è ricca. All’evento di Las Vegas, l’azienda ha annunciato una prima integrazione con la piattaforma Splunk sotto forma di add-on (Cisco Security Cloud Technology add-on for Splunk) che permette ai team di sicurezza di sfruttare appieno i dati di telemetria Cisco all’interno della piattaforma Splunk. È inoltre prevista una nuova integrazione nativa tra Cisco XDR e Cisco Meraki MX: i dati di telemetria delle appliance Meraki MX verranno inviati direttamente a Cisco XDR, consentendo un’analisi più efficace, anche in organizzazioni estremamente complesse.