L’innovazione tecnologica rappresenta un driver strategico per la competitività delle aziende pubbliche e private e di conseguenza per la crescita del Paese, ma affinché la ‘rivoluzione digital’ si sviluppi realmente e generi valore è necessario uno sforzo di sistema per l’affermazione di una cultura digitale che sia diffusa a livello micro e macro”. Esordisce così Tiziana Olivieri, Direttore della Divisione Enterprise e Partner di Microsoft Italia, affrontando la questione della ‘rivoluzione digital’ e del suo impatto nelle imprese e per il nostro paese. “Naturalmente è fondamentale investire nell’infrastruttura nazionale in modo da rendere possibile l’effettiva diffusione di nuove tecnologie, ma è altrettanto importante diffondere consapevolezza delle opportunità offerte da trend tecnologici quali cloud computing, mobility, social enterprise e big data”.
Per competere con successo, le aziende devono far evolvere i propri modelli di relazione e ingaggio di consumatori/cittadini, di ideazione e lancio di nuovi prodotti e servizi, di coinvolgimento dei dipendenti come generatori di idee, con l’obiettivo di focalizzarsi sempre più sul cliente e sulle sue esigenze. “Le aziende che investono in tecnologia sono quelle che crescono più rapidamente – prosegue Olivieri – e dove il Cio diventa una figura strategica, chiamato a guidare i processi di trasformazione con impatto anche a livello organizzativo”. Secondo quanto espresso dalla top manager Microsoft, i Cio devono collaborare sempre più con i business decision maker, con i responsabili di marketing, con i direttori finanziari e con le altre figure che all’interno dell’azienda concorrono al raggiungimento degli obiettivi di business, perché tutti questi soggetti hanno un ruolo chiave nel definire i confini dell’innovazione. “L’innovazione, infatti, non è tecnicismo fine a se stesso, ma deve essere funzionale alle priorità di business e generare cambiamenti concreti sui processi aziendali – chiarisce Olivieri -. Il Cio diventa così responsabile dell’attivazione di un circolo virtuoso di innovazione che, avvallato dal management, coinvolge tutte le aree aziendali. Quando l’innovazione entra in azienda il cambiamento avviene infatti trasversalmente a tutti i livelli”.
Cosa significhi ciò dal punto di vista delle competenze risulta abbastanza evidente: “Le competenze richieste dal mercato sono in costante evoluzione e gli skill tecnici devono sempre più associarsi a skill manageriali, dal momento che un progetto di successo richiede un efficace allineamento tra strategia ed esecuzione. Le aziende non hanno sempre al loro interno le competenze necessarie e talvolta, anche rivolgendosi all’esterno, è difficile trovare consulenti capaci”, ammette Olivieri. Motivo per cui, anche dalla prospettiva dei vendor significa investire tempo e risorse verso un cambiamento di approccio, facciamo notare: “In un settore così dinamico è fondamentale restare al passo con le nuove tecnologie e condividere best practice che magari possano ispirare il rinnovamento della propria azienda – risponde Olivieri -. Microsoft si muove in questo senso dedicando grande attenzione alla formazione dei professionisti interni e dei partner, offrendo loro la possibilità di sviluppare expertise sui principali trend tecnologici in modo da saper offrire consulenza a 360° e accompagnare realtà di qualsiasi dimensione e settore in un percorso di trasformazione digitale business oriented”, evidenzia ancora Olivieri, che fa notare come la tecnologia sia in grado di abilitare le più efficaci sinergie aziendali atte a concretizzare percorsi di innovazione e trasformazione. “Esattamente come a livello di Sistema Paese la collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale per la concretizzazione dell’Agenda Digitale, a livello di singola azienda è quanto mai strategico creare sinergie tra stakeholder interni ed esterni affinché l’Agenda Digitale aziendale dispieghi il suo massimo potenziale”, puntualizza Olivieri. “Consentendo di ottimizzare la comunicazione e la collaborazione tra dipendenti e attori della filiera, di creare un dialogo reale con i clienti o di dar vita ad occasioni di scambio con la comunità, la tecnologia è l’abilitatore di queste sinergie. Anche in questo caso è fondamentale l’aspetto culturale, basti pensare alle frontiere del social: per coglierne l’opportunità, occorre essere aperti. E naturalmente è altrettanto importante l’aspetto tecnologico. Ecco allora chiaro il ruolo dei vendor, che da una parte devono promuovere la cultura dell’innovazione e dall’altra offrire soluzioni tecnologiche in grado di rendere la ‘rivoluzione digital’ un’opportunità reale”.