Diffondere la consapevolezza delle opportunità

“Le aziende che investono in tecnologia sono quelle che crescono più rapidamente”, ricorda Tiziana Olivieri, Direttore della Divisione Enterprise e Partner di Microsoft Italia, che ricorda come la tecnologia consenta di attivare un circolo virtuoso di innovazione se ne sono chiaramente percepite le potenzialità da tutto il management aziendale

Pubblicato il 08 Ott 2014

L’innovazione tecnologica rappresenta un driver strategico per la competitività delle aziende pubbliche e private e di conseguenza per la crescita del Paese, ma affinché la ‘rivoluzione digital’ si sviluppi realmente e generi valore è necessario uno sforzo di sistema per l’affermazione di una cultura digitale che sia diffusa a livello micro e macro”. Esordisce così Tiziana Olivieri, Direttore della Divisione Enterprise e Partner di Microsoft Italia, affrontando la questione della ‘rivoluzione digital’ e del suo impatto nelle imprese e per il nostro paese. “Naturalmente è fondamentale investire nell’infrastruttura nazionale in modo da rendere possibile l’effettiva diffusione di nuove tecnologie, ma è altrettanto importante diffondere consapevolezza delle opportunità offerte da trend tecnologici quali cloud computing, mobility, social enterprise e big data”.

Tiziana Olivieri, Direttore della Divisione Enterprise e Partner, Microsoft Italia

Per competere con successo, le aziende devono far evolvere i propri modelli di relazione e ingaggio di consumatori/cittadini, di ideazione e lancio di nuovi prodotti e servizi, di coinvolgimento dei dipendenti come generatori di idee, con l’obiettivo di focalizzarsi sempre più sul cliente e sulle sue esigenze. “Le aziende che investono in tecnologia sono quelle che crescono più rapidamente – prosegue Olivieri – e dove il Cio diventa una figura strategica, chiamato a guidare i processi di trasformazione con impatto anche a livello organizzativo”. Secondo quanto espresso dalla top manager Microsoft, i Cio devono collaborare sempre più con i business decision maker, con i responsabili di marketing, con i direttori finanziari e con le altre figure che all’interno dell’azienda concorrono al raggiungimento degli obiettivi di business, perché tutti questi soggetti hanno un ruolo chiave nel definire i confini dell’innovazione. “L’innovazione, infatti, non è tecnicismo fine a se stesso, ma deve essere funzionale alle priorità di business e generare cambiamenti concreti sui processi aziendali – chiarisce Olivieri -. Il Cio diventa così responsabile dell’attivazione di un circolo virtuoso di innovazione che, avvallato dal management, coinvolge tutte le aree aziendali. Quando l’innovazione entra in azienda il cambiamento avviene infatti trasversalmente a tutti i livelli”.
Cosa significhi ciò dal punto di vista delle competenze risulta abbastanza evidente: “Le competenze richieste dal mercato sono in costante evoluzione e gli skill tecnici devono sempre più associarsi a skill manageriali, dal momento che un progetto di successo richiede un efficace allineamento tra strategia ed esecuzione. Le aziende non hanno sempre al loro interno le competenze necessarie e talvolta, anche rivolgendosi all’esterno, è difficile trovare consulenti capaci”, ammette Olivieri. Motivo per cui, anche dalla prospettiva dei vendor significa investire tempo e risorse verso un cambiamento di approccio, facciamo notare: “In un settore così dinamico è fondamentale restare al passo con le nuove tecnologie e condividere best practice che magari possano ispirare il rinnovamento della propria azienda – risponde Olivieri -. Microsoft si muove in questo senso dedicando grande attenzione alla formazione dei professionisti interni e dei partner, offrendo loro la possibilità di sviluppare expertise sui principali trend tecnologici in modo da saper offrire consulenza a 360° e accompagnare realtà di qualsiasi dimensione e settore in un percorso di trasformazione digitale business oriented”, evidenzia ancora Olivieri, che fa notare come la tecnologia sia in grado di abilitare le più efficaci sinergie aziendali atte a concretizzare percorsi di innovazione e trasformazione. “Esattamente come a livello di Sistema Paese la collaborazione tra pubblico e privato è fondamentale per la concretizzazione dell’Agenda Digitale, a livello di singola azienda è quanto mai strategico creare sinergie tra stakeholder interni ed esterni affinché l’Agenda Digitale aziendale dispieghi il suo massimo potenziale”, puntualizza Olivieri. “Consentendo di ottimizzare la comunicazione e la collaborazione tra dipendenti e attori della filiera, di creare un dialogo reale con i clienti o di dar vita ad occasioni di scambio con la comunità, la tecnologia è l’abilitatore di queste sinergie. Anche in questo caso è fondamentale l’aspetto culturale, basti pensare alle frontiere del social: per coglierne l’opportunità, occorre essere aperti. E naturalmente è altrettanto importante l’aspetto tecnologico. Ecco allora chiaro il ruolo dei vendor, che da una parte devono promuovere la cultura dell’innovazione e dall’altra offrire soluzioni tecnologiche in grado di rendere la ‘rivoluzione digital’ un’opportunità reale”.

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