Employer Branding Online: una ricerca Lundquist sulla situazione in Italia

Al recente Digital Festival 2013 di Torino, durante la giornata dedicata al tema Social Hr, si è parlato di Employer Branding Online: le aziende sono in grado di attrarre i talenti creandosi una buona reputazione sul web come datori di lavoro?

Pubblicato il 03 Lug 2013

Lundquist, società di consulenza specializzata nella comunicazione corporate online, ci dà delle risposte, per quanto riguarda l’Italia, con la ricerca “Lundquist Employer Branding Online Awards Italy 100”, che ha analizzato le 100 maggiori società per dipendenti e fatturato con sede in Italia, intervistando sia professionisti Hr che potenziali candidati. Le aziende risultano nel complesso impreparate: mentre chi cerca lavoro vuole interagire attraverso i social media e trovare informazioni in mobilità, le imprese rispetto a carriere e inserimento in azienda tendono ad offrire solo informazioni di base tramite i siti web; in particolare, la scarsa presenza sui social network viene letta con sospetto dagli utenti come segnale del fatto che le aziende nella proposta delle opportunità lavorative non siano del tutto trasparenti. “Fare employer branding non significa solo pubblicare posizioni aperte”, ha detto Joakim Lundquist, fondatore dell’omonima società, “ma creare un valore duraturo per tutta l’azienda comunicando che cosa significa lavorare per quell’azienda utilizzando tutti gli strumenti messi a disposizione dai media digitali”.
Si distinguono tuttavia alcune realtà che meritano menzione per aver ottenuto i punteggi più alti: il Gruppo Hera, in testa alla classifica, subito seguito da Telecom Italia ed Eni.

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