“Il nostro ambito è prevalentemente Ict, ma molto spesso attiviamo anche percorsi di formazione destinati all’accrescimento delle competenze manageriali e comportamentali: insegniamo a comunicare con efficacia, gestire il tempo, gestire i collaboratori. Dal nostro punto di vista – continua Casini – la crisi economica non influisce sugli investimenti in formazione: nel settore Ict il training dev’essere continuo perché le tecnologie evolvono velocemente, e poi ci sono aziende che per affrontare la crisi cambiano orientamento di business, e ricorrono alla formazione per adeguare gli skill del personale”.
Internamente Engineering si avvale di soluzioni It per gestire lo sviluppo del personale, con funzioni di talent management e valutazione delle competenze. “Per esempio abbiamo l’applicativo Skill Inventory, in cui ogni responsabile può visionare competenze, corsi, certificazioni e progetti all’attivo dei suoi collaboratori e pianificare il loro percorso di crescita”. Questo e altri applicativi Hr sono sviluppati internamente: “Altre aziende hanno sistemi analoghi, non so quanto approfonditi; sul mercato si trova qualche soluzione commerciale, che però va pesantemente personalizzata”.
In questo momento c’è sicuramente molta attenzione ai costi e all’efficacia. “Tutti i corsi sono mirati a creare o completare skill di cui Engineering o l’azienda cliente ha bisogno – sottolinea Casini -. Con i corsi a catalogo copriamo quasi l’80% delle esigenze: abbiamo corsi in area metodologica (Project and Service Management, Analisi Funzionale, ecc.) e tecnologica (Progettazione e Sviluppo software su tutte le piattaforme, Crm, sicurezza, e così via). Per il resto, quando l’azienda ha esigenze molto specifiche, le rileviamo e adattiamo i contenuti in tempi rapidi”.
Infine riguardo alle nuove tecnologie di training, “usiamo piattaforme di social networking, per esempio abbiamo una community interna di project manager, aperta a chi ha ottenuto la certificazione standard del Pmi – Project Management Institute, con circa 300 iscritti, che si scambiano pareri ed esperienze sul campo. Poi in situazioni particolari, per esempio in cui le persone da formare erano in Paesi esteri difficilmente raggiungibili, usiamo tecnologie di aula virtuale, ma siamo convinti che il contatto diretto con il docente rimanga il metodo d’insegnamento migliore”.