Nella Bruxelles cuore pulsante dell’Europa dei 27, alla presenza di 85 Cio provenienti da varie nazioni europee si è svolta la Conferenza annuale EuroCio, l’Associazione fondata da Finaki e Cigref alla fine degli anni ‘90 . Essa raccoglie le opinioni, le istanze e le priorità tematiche riconosciute dai Cio delle più grandi e rappresentative realtà pubbliche e private insieme a quelle dei fornitori di servizi e prodotti Ict presenti nell’area europea.
Attraverso il supporto completo delle Associazioni Nazionali e di 400 Cio (membri fondatori), EuroCio può interpretare nei confronti delle Istituzioni Comunitarie la rete e quindi la voce di questa importante categoria professionale .
La community italiana Finaki è stata rappresentata da Dario Scrosoppi, Responsabile Corporate Center Ict di Assicurazioni Generali; dal Cio di Eni Gianluigi Castelli, da Alessandro Musumeci, Direttore Centrale Sistemi Informativi – Dcsi di Ferrovie dello Stato Italiane, dal Cio di De Agostini Gian Piero Pepino, dal Direttore delle Relazioni Istituzionali di Consip Federico Alker e dal referente italiano dell’Organizzazione EuroCio Giorgio Bongiorno .
Agostino Ragosa (Cio di Poste Italiane recentemente nominato Direttore dell’Adi-Agenda Digitale Italiana ) ha inviato alla Convention i suoi saluti con l’auspicio di una sempre più fattiva e costruttiva collaborazione fra gli Stati nella realizzazione di un ecosistema digitale europeo in grado di competere in un mondo sempre più globalizzato e soprattutto in grado di superare l’evidente Digital Divide a cui sono sottoposte ancora molte realtà europee e mondiali.
La presenza e la testimonianza di Neelie Kroes, Executive VP della Commissione per l’Agenda Digitale Europea, ha anche quest’anno ribadito il legame ormai istituzionale che genera un flusso virtuoso di iniziative e attività di grande collaborazione che vanno sicuramente a vantaggio dell’influenza che i Cio possono esercitare nello sviluppo coordinato dell’identità digitale dei vari stati dell’Unione Europea.
Il motivo traente delle conversazioni di questo incontro, bene espresso dal tema dell’evento: “The way of the Cio : Digital Leadership”, è stato appunto quello della leadership digitale attraverso la quale il Cio può influenzare lo sviluppo della propria azienda e al tempo stesso declinare il proprio ruolo come una delle più importanti leve di sviluppo del business .
L’azione del Cio può fare la differenza…
Fra tutti i top manager dell’azienda forse il Cio è uno degli interpreti più esposti ai cambiamenti radicali e rapidi che ogni genere di business deve affrontare.
Uso (Collaborazione sociale, Co-IT), modelli di delivery (cloud), ecosistemi finanziario ed economico, strategie più disparate di offerta, hanno contribuito a rivoluzionare il modo di fare business nell’era digitale e hanno incrementato il livello delle aspettative di una domanda sempre più globale, esigente e qualificata.
I workshop che si sono svolti nelle due giornate dell’evento hanno analizzato i temi e gli svariati aspetti operativi in cui l’azione del Cio può fare veramente la differenza e trovare tutte le motivazioni per accrescere la rilevanza del proprio ruolo in azienda.
Questi i titoli dei workshop :
- Big Data
- Il cliente digitale
- Trasformazione dell’IT
- Skill e profili professionali
- Security nel nuovo mondo
In particolare nella determinazione delle fonti dei dati e delle informazioni, nella loro intelligente selezione, nella loro integrazione, nel loro allineamento alle esigenze del modello di business, nella loro maturità nell’aggiungere valore al business dell’azienda, si delinea la grande sfida dell’IT odierna.
Quella che in passato era l’estrema difficoltà di reperire i dati si è trasformata oggi in un’assoluta necessità di selezione rispetto alla massa di informazioni che da tutte le parti vengono fornite all’azienda da una parte e in una opera di analisi e integrazione dall’altra.
Il ruolo del Cio deve necessariamente evolvere verso una più profonda integrazione con il management del business e una più completa comunicazione volte a creare quel valore di cui l’azienda ha assoluto bisogno per crescere.
… ma bisogna cambiare approccio
È quindi necessario un approccio diverso da quello tradizionale, sbilanciato a totale vantaggio della tecnologia. È richiesta quindi la presenza di skill professionali molto differenti. La tecnologia informatica fornisce oggi l’opportunità di aggiungere valore all’impresa in tutte o quasi le sue componenti produttive. Ciò favorisce la collaborazione con le linee di business e facilità nell’attivazione di processi di cross-fertilization una volta impensabili.
L’approccio tradizionale alle soluzioni viene sovvertito da processi iterativi e interattivi . I driver del cambiamento sono le tecnologie abilitatrici che rappresentano le nuove vere opportunità di business.
Il cliente digitale richiede un cambiamento totale di paradigmi sia a livello tecnologico sia a livello di attitudine culturale alla soluzione dei problemi .
L’architettura dei sistemi deve essere elastica, flessibile, agile, “pulita” e trasparente per poter far fronte a tutte le richieste provenienti dagli stakeholder che sono quindi i clienti, i collaboratori, i partner, il management e il nuovo ruolo del Cio si configura come colui che incoraggia l’innovazione e la inserisce integrandola nei valori tradizionali dell’azienda.
La trasformazione del mondo e delle strutture dell’IT nel prossimo quinquennio sarà fondata su una sempre più nutrita esternalizzazione delle funzioni catalogabili come commodity a favore di una governance agile, sensibile, capace di comunicare in maniera efficace a tutti i livelli dell’azienda e attenta a tutte le fonti di rischio che le nuove tecnologie inevitabilmente alimentano.
Le pratiche sempre più frequenti di contributi a livello di Byod spingeranno a una necessaria interattività fra dipendenti sconosciuta fino ad ora.
Si profila quindi la necessità per il Cio di presiedere alla cosiddetta “architettura di impresa” per poter rispondere alla richiesta sempre più frequente di risposte culturali, tecnologiche, legislative, commerciali e strutturali.
Necessità di skill differenti nel mondo It
Il mondo dell’IT profila quindi la necessità di skill diversi da quelli del passato. In particolare il mix degli stessi cambierà notevolmente sulla base delle diverse richieste del mercato. Oltre a competenze tecniche, architettoniche e applicative, comunque necessarie, si dovranno allineare approfondite conoscenze dell’architettura di impresa, del business, della governance dello stesso e dei processi produttivi .
Una corretta e approfondita analisi dei rischi che l’IT stessa pone all’azienda dovrà necessariamente essere alla base di una strategia di security improntata a una realistica presa d’atto delle possibili fonti di minaccia e quindi delle più diverse vulnerabilità dei sistemi.
Per far fronte all’assoluta carenza di preparazione delle future generazioni di Cio in grado di rispondere alle esigenze sempre più globali del mercato, EuroCio ha organizzato in collaborazione con l’Università olandese di Delft, con l’Università di St. Gallen, con l’Università di Henley (Reading), con L’Ecole Centrale de Paris e con il Politecnico di Monaco di Baviera, oltre che con varie aziende multinazionali quali Bayer, Schindler ed Henkel, uno speciale MBA improntato ad approfondimenti nelle seguenti discipline:
- Tecnologie e processi di Business
- Gestione Demand-Supply
- Governance di Impresa
- Strategia e Organizzazione
- Gestione Finanza e Rischio
- Capitale Umano e Gestione Cambiamento
- Marketing, Materie giuridiche ed Etica del Business
- Leadership e Cooperazione
L’evento ha prodotto, come di consueto, utili stimoli alla riflessione ed è stato un’ottima occasione di dibattito tra esperti circa gli scenari attuali ed il futuro dell’Ict in Europa.