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Le metamorfosi dei ruoli IT in uno studio IDC

Chi oggi ricopre il ruolo di sysadmin e IT ops, entro il 2027 dovrà trasformare il proprio profilo per restare sul mercato. Lo ha previsto IDC, in un’analisi da cui emerge come i più ricercati saranno gli specialisti in DataOps e MLOps 

Pubblicato il 21 Ago 2023

Immagine di Billion Photos su Shutterstock

Entro i prossimi cinque anni, il mercato del lavoro in ambito IT sarà irriconoscibile. Secondo la società di analisi IDC, gli amministratori di sistema e i professionisti nel campo delle operation dovranno mostrarsi capaci di reinventarsi in un nuovo ruolo. Non è una minaccia, ma un utile avvertimento, uno dei numerosi contenuti nel suo primo nuovo studio dal titolo “Worldwide xOps Census and Forecast“. Un doveroso focus su come stanno cambiando le carriere nel mondo della tecnologia, visto che hanno preso a farlo in modo sempre più deciso e repentino.

C’è chi sale e c’è chi scende. L’imperativo è innovare

I profili più in pericolo, secondo lo studio, sarebbero quelli prettamente operativi. Così “puri” non vengono più richiesti, è necessario quindi spostarsi verso ruoli più tecnici, specializzandosi anche nell’area dello sviluppo software. I posti a disposizione limitati alla sola area operation IT, infatti, si ridurranno a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del -8,2% tra il 2022 e il 2027. Un vero crollo, non dissimile da quello prospettato per i sysadmin che, nello stesso periodo, secondo IDC registreranno un CAGR del -7,8%.

Questi segni meno non devono innescare un atteggiamento di allarme, c’è ancora tempo per compiere una transizione prima di subire un drammatico licenziamento. A compensare la scomparsa di alcuni profili più operativi, infatti, c’è l’emergere di altri ruoli. Si tratta di ruoli più attuali e adatti alle sfide che molte aziende si trovano a dover affrontare. Molte anche prese alla sprovvista dalla velocità del cambiamento.

Non è quindi così sorprendente che ai primi posti per crescita di posti di lavoro ci siano le aree DataOps e MLOps. Nel primo caso ci si aspetta un + 17,9%, con una forte ricerca di persone in grado di assicurare qualità nella fornitura coerente e continua di valore dei dati, combinando prospettive integrate e orientate ai processi sui dati con automazione e metodi analoghi all’ingegneria del software agile.

Ancora più ricercati saranno i ruoli attorno al MLOps (+20,1%). Da loro, le aziende si aspettano che semplifichino e automatizzino l’intero ciclo di vita ML, intervenendo sulla gestione e sull’automazione dei dati e delle pipeline di ML, del codice di ML e dei modelli di ML. Si tratterebbe, nella pratica, di saper applicare i principi delle pratiche DevOps ai processi di apprendimento automatico.

Tutta colpa del cloud

Le metamorfosi di carriera avvengono da sempre e in tutti i settori, è comunque importante ragionare sulle cause. IDC lo fa, interpretando quella fotografata come una conseguenza dello spopolare del paradigma cloud.

Un cambio decisivo come quello che dobbiamo prepararci a vivere, avviene a ogni generazione e richiama quanto avvenuto negli anni dal 1997 al 2002, con l’emergere di Internet commerciale e dell’era .com. Quella volta era scoppiato il bisogno di un grande numero di sviluppatori web ed esperti di networking. Stavolta, con l’adozione del cloud computing, servono invece specialisti IT in grado di ricoprire ruoli ibridi.

Ciò significa sapersi occupare di attività di sviluppo tradizionali oltre che di quelle di operation. Ciò significa che, nonostante si parli molto di prompting e natural language, il coding non perderà mai importanza, anzi sarà sempre più considerato una competenza base. Forse anche il nostro sistema di istruzione, non solo universitario, dovrebbe tenerne conto.

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