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Competenze IT, Sirabella: “La risposta alla carenza è nei managed services”

Il managing director di Revobyte: “Con la diffusione del cloud le organizzazioni si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse e dinamiche. Tre i vantaggi principali dei servizi gestiti: riduzione dei costi, miglioramento della customer experience e passaggio dai vecchi modelli IT a quelli as-a-service”

Pubblicato il 30 Nov 2023

managed services

La digital transformation che sta interessando il mondo del business pone nuove sfide, sempre più complesse e dinamiche, in un mercato globale altamente competitivo: una sorta di lotta per la sopravvivenza e la crescita, che ha portato molte organizzazioni ad adottare una strategia chiave: l’outsourcing.

L’esternalizzazione dei servizi, che vengono affidati in modalità gestita con la logica dell’as-a-service a provider ICT specializzati, non è più limitata alla strategia per ottenere un risparmio sui costi fissi, ma diventa un passo strategico verso la crescita aziendale. Si tratta in sostanza di delegare la responsabilità di manutenzione, configurazione, gestione, ripristino e reportistica interamente o parzialmente ai managed service provider, i cui clienti possono così dedicarsi pienamente al proprio core business, riducendo oneri e costi legati ai servizi IT.

In questo quadro, i managed services in cloud sono servizi sempre più diffusi e apprezzati, sia nelle piccole che grandi aziende, e si rivelano strategici per alleggerire i carichi di attività interni e raggiungere i più alti livelli di sicurezza e business continuity.

Cloud e carenza di talenti digitali

“La crescente diffusione dei managed services può essere ricondotta a due elementi di scenario principali” spiega Francesco Sirabella, managing director di Revobyte, system integrator specializzato a 360 grandi nell’information technology, che nel tempo ha messo a punto un’ampia offerta di servizi gestiti. “Da una parte l’avvento del cloud, e dall’altra la sempre più pressante necessità per un’ampia platea di aziende di esternalizzare parte delle proprie attività, anche a causa della carenza di competenze e di talenti digitali che stiamo registrando in questa fase storica”.

Francesco Sirabella, managing director di Revobyte

Ad avvalorare questa tesi ci sono i dati di un recente report di Deloitte, secondo cui ormai il 78% delle aziende considera l’outsourcing come un mezzo per accedere a competenze difficili da trovare internamente, mentre il 59% lo utilizza per migliorare l’efficienza operativa.

Le opportunità dei managed services

A scegliere i servizi gestiti sono quindi nella maggior parte dei casi le aziende che hanno la necessità di focalizzarsi sul proprio core business e che decidono di esternalizzare la gestione degli asset infrastrutturali. “Sono sempre di più quelle che fanno questa scelta – continua Sirabella – e quasi sempre la responsabilità di portarla a termine pesa sulle spalle dei CIO, che devono trovare il giusto equilibrio tra innovazione e solidità, rivolgendosi a provider ICT specializzati. È fondamentale che un Managed Service Provider fornisca soluzioni proattive che permettano di tenere costantemente monitorate le infrastrutture IT dei clienti, garantendo che tutti i sistemi funzionino sempre correttamente”.

Parola d’ordine: proattività

La “proattività” è una caratteristica fondamentale di un Managed Service Provider, perché permette di prevenire e gestire eventuali problemi, riducendo al minimo i disservizi. “Si tratta di una scelta che può riguardare il Security Management, per garantire la sicurezza dell’infrastruttura IT del cliente, aiutandolo a tenerla aggiornata e sotto controllo – argomenta Sirabella – ma anche la gestione delle infrastrutture, con il monitoraggio e la manutenzione di tutti gli elementi che compongono l’infrastruttura tecnologica dell’azienda. Si applica anche all’IT Service Desk, con la gestione, tramite un sistema di Trouble Ticket Management, delle richieste di supporto e di intervento, attraverso un team dedicato, e alla gestione dei dati, incluse le tematiche di data protection, backup e disaster recovery”.

In sostanza, in questi frangenti, è il fornitore di servizi gestiti a garantire che sia tutto sotto monitoraggio, costantemente aggiornato e in manutenzione, e che vengano impiegate le migliori competenze IT necessarie in quel momento, valutando e gestendo in tempi brevi eventuali down-time. “Questo porta essenzialmente a tre vantaggi principali per il cliente” spiega Sirabella. “La riduzione dei costi, il miglioramento della customer experience e il passaggio dai vecchi modelli IT a quelli as-a-service”.

I risultati e i vantaggi

Partendo dalla riduzione della spesa, chi sceglie i servizi gestiti può risparmiare sui costi operativi e di gestione delle infrastrutture, in quanto non dovrà investire in hardware, software e personale dedicato alla gestione dei servizi. A questo è collegata anche la flessibilità e la scalabilità, dal momento che i servizi gestiti consentono di adattare le risorse e le capacità alle esigenze del momento, consentendo una crescita graduale o anche, se necessario, una riduzione delle risorse.

Un ulteriore aspetto positivo è il fatto che i managed service provider sono nella maggior parte dei casi in grado di offrire i loro servizi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, monitorando costantemente le infrastrutture per garantire alta disponibilità e prestazioni ottimali.

“Il Managed Service Provider si fa inoltre carico degli aggiornamenti e della manutenzione di infrastrutture IT e software, mettendo il proprio supporto tecnico a disposizione per risolvere problemi o malfunzionamenti in tempi rapidi” prosegue Sirabella. “Da non sottovalutare il fatto che i managed services possono essere molto utili alle aziende nella compliance alle normative vigenti facendosi carico anche di questo aspetto e più in generale dell’adeguatezza dei servizi a regole, standard normative e policy interne”.

Quanto ai system integrator, infine, per loro il vantaggio principale è di potersi garantire, grazie alla qualità dei servizi messi a disposizione dei clienti, una loro fedeltà a lungo termine, con revenue ricorrenti a scadenze prestabilite.

Alcuni use case

Revobyte è attiva da diversi anni nel settore dei managed services. “Innanzitutto, offriamo la nostra infrastruttura IT a clienti che la utilizzano per farci girare le loro applicazioni, in un’ottica Platform-as-a-Service” spiega Sirabella. “In questo modo i nostri clienti possono sviluppare, eseguire e gestire le loro applicazioni senza preoccuparsi dell’infrastruttura o della piattaforma normalmente associate a questi processi. Inoltre, ci occupiamo della gestione completa dei sistemi di alcuni nostri clienti, comprensiva di aggiornamenti e di presa in carico di problematiche o anomalie, oltre che la gestione della sicurezza dell’infrastruttura IT attraverso l’utilizzo, da parte di un nostro team dedicato, della piattaforma MSP di uno dei principali vendor di soluzioni di cybersecurity sul mercato”.

Guardando al futuro, Revobyte sta completando la definizione di ulteriori servizi gestiti che andranno ad arricchire il portafoglio: “I primi che lanceremo – conclude Sirabella – riguarderanno la data protection che, con l’intensificarsi degli attacchi ransomware, assume sempre più importanza per le aziende: mi riferisco a servizi come il Backup-as-a-Service e il Disaster Recovery-as-a-Service. Ma al di là di questi aspetti specifici credo che la sfida sia quella di assicurare che un insieme di processi sia allineato a un ben preciso livello di servizio concordato con il cliente”.

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