La programmazione informatica e lo sviluppo software sono le principali competenze scelte per migliorare le proprie opportunità di lavoro: è quanto emerge un nuovo studio di YouGov e Kantar Sifo commissionato da Red Hat.
Lo studio è stato condotto in sei mercati europei: in Italia ha riguardato 3.000 adulti italiani interrogandoli sulle nuove competenze su cui stanno investendo e sulle motivazioni che li hanno spinti ad aggiornarsi, scoprendo che quasi un intervistato su 12 ha scelto di cimentarsi nel coding o nel software development.
Più di due terzi degli intervistati (70%) hanno acquisito una nuova competenza, o pianificato di farlo a breve. Quando gli è stato chiesto quali fossero le motivazioni per l’aggiornamento delle competenze, quasi la metà (45%) ha addotto motivi legati al proprio status lavorativo: per iniziare una nuova carriera, imparare una nuova abilità per un lavoro futuro, o per la stabilità e la sicurezza del lavoro.
I risultati indicano il desiderio di riqualificarsi, anche in virtù del fatto che per molti, lavorando da casa a tempo pieno e potendo accedere a numerose risorse online, la possibilità di dedicare tempo per imparare nuove abilità è decisamente aumentata.
Più nello specifico, l’8% degli adulti italiani intervistati ha scelto di dedicarsi al coding. Quasi uno su cinque (18%) rientra nella fascia di età 18-24 e più di due terzi (70%) ha intrapreso questo percorso con l’obiettivo di riqualificarsi per una nuova mansione o carriera, raggiungendo la percentuale più alta di tutti i paesi europei intervistati per quanto riguarda le motivazioni al coding legate al lavoro.
Questi risultati giungono a seguito dello stimolo dato dalla pandemia Covid-19 ai settori tecnologici e digitali, e alla conseguente richiesta, confermata dai dati di LinkedIn, di ruoli connessi a sviluppo software, ingegneria, data science e intelligenza artificiale.
Quasi la metà dei nuovi programmatori (46%) proviene da un settore lavorativo non tecnico, rispetto a un quinto (22%) che ha già lavorato in ambito tecnologico o nell’IT, mentre l’8% non deteneva precedenti esperienze lavorative. La stragrande maggioranza (79%) inoltre non ha alle spalle una laurea in discipline tecnico-scientifiche (STEM – Science, Technology, Engineering and Mathematics), tanto che quasi la metà (44%) ha conseguito titoli non-STEM e un terzo (36%) non ha completato un percorso accademico.
Le 10 competenze maggiormente intraprese dagli intervistati del sondaggio in Italia, da marzo 2020 (come percentuale di tutti gli intervistati italiani)
1. Cucina – 32%
2. Manualità (ad esempio lavorare a maglia, dipingere, disegnare, ecc.) – 21%
3. Allenamento fisico (per diventare un personal trainer, istruttore di yoga, ecc.) – 21%
4. Apprendimento di una lingua – 18%
5. Fotografia – 13%
6. Sviluppo personale (per esempio corsi di leadership/gestione) -13%
7. Scrittura (per esempio scrivere un libro/iniziare un blog) – 12%
8. Musica/teatro – 10%
9. Formazione sul primo soccorso – 9%
10. Corsi accademici (per esempio corsi universitari aperti) – 9%
Le prime 10 competenze su cui gli intervistati italiani hanno investito per motivi di lavoro, da marzo 2020 (come percentuale di coloro che hanno selezionato ciascuna competenza)
1. Corsi accademici (ad esempio corsi universitari aperti) – 74%
2. Animazione o design grafico – 73%.
3. Sviluppo personale (per esempio corsi di leadership/gestione) – 72%
4. Coding (o una forma di programmazione/sviluppo del software) – 70%.
5. Film-making o video editing – 67%
6. Scrittura (per esempio scrivere un libro/avviare un blog) – 62%
7. Design (per es. formazione in design d’interni, giardinaggio/paesaggistica ecc.) – 62%
8. Apprendimento di una lingua – 61%
9. Formazione di primo soccorso – 60%
10. Allenamento fisico (per diventare un personal trainer, istruttore di yoga, ecc.) – 56%