Si chiude con la Maratona delle STEM (6-7-8 maggio) la terza edizione di STEMintheCity, l’iniziativa promossa dal Comune di Milano per avvicinare bambine e ragazze ai percorsi tecnico-scientifici. Il Cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci è stato inoltre un’ottima occasione per dedicare l’iniziativa, in un momento in cui la trasformazione digitale impone l’abbattimento delle barriere tra formazione scientifica e formazione umanistica, al genio che rappresenta la massima espressione della sintesi tra arte e scienza.
Per farci raccontare i momenti salienti della manifestazione, ZeroUno ha incontrato Roberta Cocco, Assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano, con la quale ci siamo soffermati anche su una riflessione sul ruolo delle tecnologie per il benessere del cittadino e sui progetti più importanti sui quali sta lavorando il capoluogo lombardo.
ZeroUno: STEMintheCity è giunta alla terza edizione e sono molte le realtà che hanno aderito all’iniziativa. Quali sono gli obiettivi del progetto?
Roberta Cocco: Il progetto nasce per promuovere il valore delle tecnologie digitali e si rivolge in particolare alle giovani ragazze. Il tema delle validità delle competenze digitali nei profili dei giovani che poi si affacceranno al mondo del lavoro è molto diffuso e dibattuto e ovviamente riguarda tutti i giovani, ma con STEMintheCity ci rivolgiamo principalmente alle ragazze perché, purtroppo, siamo ancora molto lontani dalla parità di genere per quanto riguarda gli skill digitali.
Le peculiarità di STEMintheCity 2019 e la risposta di Milano
ZeroUno: Quali sono le principali caratteristiche dell’edizione 2019?
Cocco: La manifestazione si svolge in due fasi.
La prima ha visto raccogliere tutte le iniziative, le attività e i progetti che venivano realizzati in modo individuale dai vari organizzatori pubblici e privati su questo tema; il Comune di Milano ha quindi creato un palinsesto lungo tutto il mese di aprile, definito “Il mese delle STEM”, affinché tutti i progetti avessero visibilità.
La seconda fase è quella che abbiamo definito la “Maratona delle STEM” nella quale per 3 giorni è prevista una settantina di iniziative, workshop, corsi di formazione rivolti a ragazzi e ragazze delle scuole, dagli asili alle università; una “Maratona” che si inaugura la mattina del 6 maggio, con un evento al Teatro della Scala dal titolo Geniali si diventa: storie straordinarie tra arte e scienza che vedrà la partecipazione di testimonial di eccezione, donne alle quali abbiamo chiesto di raccontare la loro vita, la loro esperienza per fungere anche un po’ da modelli per le nostre ragazze.
La “Maratona” si conclude la sera dell’8 maggio all’Auditorium di Milano con la rappresentazione teatrale Donne come noi, tratta dall’omonimo libro scritto dalla redazione di Donna Moderna e dedicato a 100 storie di italiane che hanno raggiunto traguardi importanti, affermandosi a livello professionale e artistico.
ZeroUno: Qual è stata fino ad ora la risposta della Città a questa iniziativa?
Cocco: Straordinaria. C’è stata una grande partecipazione sia da parte delle organizzazioni pubbliche sia da parte delle realtà private che hanno raccolto il nostro invito a partecipare come partner. E c’è stata una grande partecipazione delle scuole, dei ragazzi e delle ragazze, nonostante le feste.
Come Comune di Milano abbiamo avuto il ruolo di coordinare le attività in modo che ci fosse spazio e visibilità per tutti, dalla grande multinazionale alla piccola startup, così come abbiamo cercato di coinvolgere tutte le scuole, da quelle più attente a queste tematiche a quelle meno impegnate.
Inoltre in questa edizione hanno partecipato tutte le Municipalità della città; la si può presumere una cosa scontata, ma in realtà si è a volte tentati, anche per avere un pubblico maggiore, a limitare queste iniziative nelle zone più centrali; invece siamo particolarmente orgogliosi di essere riusciti, attraverso vari network, essere arrivati anche nelle zone più periferiche.
La digitalizzazione deve essere inclusiva
ZeroUno: Questo mi porta a chiederle una riflessione sull’approccio verso la digitalizzazione, visto che la sua esperienza su queste tematiche non inizia certo con il suo mandato istituzionale nella Giunta Sala [Roberta Cocco ha un’esperienza più che ventennale in Microsoft e dal 2004 con futuro@lfemminile, si occupa di progetti per colmare il divario di genere attraverso l’ICT ndr]. Quali sono i principali cambiamenti che ha potuto vedere dal suo punto di osservazione?
Cocco: Vedo sicuramente una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza delle tecnologie per le persone. Per la mia esperienza personale sono sicuramente molto legata al tema tecnologico, però la tecnologia non deve essere mai considerata un fine bensì un mezzo. Il privato cittadino si è ben reso conto che la tecnologia è uno strumento che può semplificare la vita e questo è un primo passo importante. Ma l’Italia è ancora troppo indietro su queste tematiche, dobbiamo spingere sulla digitalizzazione, una digitalizzazione che deve essere al servizio delle persone. Noto che c’è sempre maggiore collaborazione tra pubblico e privato, i cittadini chiedono servizi digitali e noi dobbiamo essere sempre più bravi a sviluppare servizi semplici, accessibili a tutti perché la digitalizzazione deve essere pervasiva ma anche inclusiva, non lasciare indietro le fasce più deboli della popolazione.
Per esempio, stiamo lavorando per rendere tutti i nostri servizi fruibili da mobile perché se è vero che non è detto che si possa accedere a un PC o un tablet, il cellulare è nelle tasche di tutti.
Il percorso del Comune di Milano verso la trasformazione digitale
ZeroUno: Nel contesto italiano, Milano, soprattutto tra le città più grandi, può essere considerata all’avanguardia nell’implementazione di una trasformazione digitale che abbia al centro il cittadino. Quali sono i principali progetti che il Comune di Milano ha realizzato o sta realizzando?
Cocco: Fin dall’inizio del mandato, abbiamo definito un piano di trasformazione digitale che stiamo portando avanti con la parte amministrativa (direzione dei sistemi informativi e direzione dei servizi civici). Questo piano prevede una serie di attività tecnologiche che servono in particolare a sviluppare progetti per i cittadini e abbiamo lavorato in particolare su 4 pilastri:
- il primo è l’infrastruttura digitale, tutto quello che serve per preparare il terreno per l’attività vera e propria di trasformazione come wi-fi, 5G e banda larga;
- il secondo sono i servizi digitali ai cittadini per offrire una relazione diretta e più moderna, innovativa e più facile con la pubblica amministrazione e qui la nostra punta di diamante è il Fascicolo del Cittadino dove, in un’area riservata e protetta del sito del Comune di Milano, ogni cittadino può trovare tutte le informazioni, i certificati, le ricevute dei pagamenti ecc. che lo riguardano. È un’area in continua evoluzione dove trimestralmente vengono inseriti nuovi servizi.
- Il terzo pilastro è l’educazione digitale: non possiamo velocizzare i servizi digitali senza lavorare affinché siano accessibili al maggior numero possibile di persone ; per questo svolgiamo una serie di attività affinché tutti i nostri cittadini possano avere conoscenze di base per accedere ai servizi digitali.
- L’ultimo pilastro riguarda le competenze digitali, ovvero la possibilità di realizzare progetti e iniziative, sia interne al Comune sia in partnership con altre realtà, per diffondere il valore di avere un profilo digitale che ci aiuti a entrare nel mondo del lavoro e fare carriera; STEMintheCity si colloca proprio in questo ambito.
ZeroUno: Rispetto ad alcuni progetti di digitalizzazione, Milano può essere citata come una best practice. Quale può essere il ruolo del capoluogo lombardo nel contribuire a estendere questo successo alle altre realtà del paese?
Cocco: Lavoriamo moltissimo con le altre città e siamo sempre disponibili a condividere, nella modalità molto intelligente del riuso, i nostri progetti. Per esempio, per quanto riguarda il Fascicolo del cittadino abbiamo collaborato con Venis, la società in house del Comune di Venezia, perché nel capoluogo veneto si possa implementare una soluzione analoga. Ci piace molto lavorare con le altre città anche perché questo ci consente di raccogliere pareri, condividere esperienze.
Ma Milano è anche una città che vuole imparare, per questo abbiamo varato da tempo il progetto Digital Bridge attraverso il quale collaboriamo con realtà internazionali che sono più avanti di noi su certe tematiche come, per esempio, il Governo dell’Estonia e la Città di Tallin, con i quali stiamo lavorando sul tema dell’identità digitale o, ancora, la Città di Barcellona, realtà molto avanzata nelle piattaforme aperte di coinvolgimento dei cittadini.