Servizi Hr modulari, responsabilità totale

Pubblicato il 14 Ott 2011

Da soluzioni da installare in azienda a software e servizi erogati in outsourcing. Da servizi di solo processing delle paghe al business process outsourcing di tutte le attività di gestione del personale. C’è tutto quello che serve per la gestione delle risorse umane nell’offerta della filiale italiana di Adp, potenziata dall’acquisizione, avvenuta lo scorso mese di ottobre, di Byte Software House. Multinazionale americana la prima, gioiello dell’imprenditoria It italiana la seconda, le due entità erano entrambi nomi storici sul mercato italiano. Tutte e due presenti sul territorio da diversi decenni. La loro integrazione ha portato a un vero e proprio colosso dei servizi e del software per la gestione del personale in grado di soddisfare le esigenze delle realtà di tutti i settori (dall’industria alla pubblica amministrazione, passando per banche, assicurazioni, commercio e trasporti), di ogni dimensione e articolazione geografica: dalla tipica Pmi italiana alla piccola e media filiale di multinazionale, alla grande azienda locale o estera.

“La prima cosa che abbiamo fatto dopo l’acquisizione di Byte – spiega Fabien Breget (nella foto), general manager outsourcing services di Adp Byte – è stato creare un’unica organizzazione e un nuovo unico brand per poter beneficiare più rapidamente delle sinergie derivanti dalla fusione e andare subito insieme sul mercato”. Se si sommano i fatturati 2010 delle due realtà si arriva a un giro d’affari di circa 90 milioni di euro. Adp Byte oggi gestisce due milioni di dipendenti di aziende italiane clienti, dei quali circa 350.000 tramite servizi in outsourcing.
L’acquisizione di Byte ha permesso ad Adp di ampliare la propria gamma di prodotti e servizi erogati in modo esternalizzato. “Adp offriva solo outsourcing di soluzioni legate alla gestione del personale – spiega Breget -. Byte, che disponeva di un’offerta nello stesso spazio, ci ha permesso di ampliare ulteriormente il portafoglio software, per esempio con un modulo accessi, e ha portato in dote anche soluzioni hardware per la sicurezza e la timbratura. Inoltre Byte includeva nella propria offerta, Cezanne, una suite modulare e completa per la gestione e sviluppo del Personale, che ci consente ora di offrire ai clienti ADP nuovi sistemi che nel 90% girano sulle nostre macchine”.

Servizi modulari
Come si ripartisce il business outsourcing di Adp Byte oggi? “Il 20% circa del volume – risponde il top manager – è di tipo esclusivamente processing. Adp Byte mette a disposizione dei clienti un ambiente informatico costantemente aggiornato dal punto di vista tecnologico e normativo. Il cliente è responsabile di tutte le altre operazioni, e soprattutto è lui a gestire i rapporti con i dipendenti e gli enti terzi. Nell’80% dei casi, invece, si tratta di Business process outsourcing: siamo noi responsabili in toto della gestione del personale dei clienti. I nostri servizi sono modulari: i clienti possono richiedere solo il calcolo delle paghe; a questa attività possono poi aggiungere la rilevazione presenze, la gestione delle note spese e quella dell’Hr. Per ogni modulo è possibile scegliere il livello di servizio, dal solo processing fino al full Bpo. In mezzo c’è quello che noi chiamiamo servizio esteso, in cui Adp Byte si occupa di tutta la gestione Hr ma non del rapporto con i dipendenti e gli enti”. Quando si parla di Hr, cosa intende Adp Byte? “La nostra suite Hr è in grado di fornire un elevato valore – sottolinea Breget -. Può essere utilizzata per la selezione del personale, la gestione della formazione, la valutazione delle competenze in base alla posizione ricoperta, la produzione di reportistica, la creazione di cruscotti per permettono ai manager delle risorse umane di effettuare analisi”. Può farci un esempio di performance management abilitato dalle vostre soluzioni? “Il responsabile delle risorse umane – spiega Breget – può assegnare a un manager degli obiettivi rispetto al ricorso a straordinari o al tasso di assenteismo e quindi controllare tramite i cruscotti gli andamenti rispetto a questi target”.

Risparmi, continuità di servizio, flessibilità dei costi
Perché oggi può convenire ricorrere a soluzioni erogate in outsourcing? “Tra i vantaggi principali rispetto all’uso di una soluzione interna, soprattutto in tempi di crisi – risponde general manager outsourcing services di Adp Byte –, il primo è costituito dai risparmi. A seconda delle situazioni si va dal 10 al 30%. Il secondo beneficio è la continuità del servizio: in un’azienda con due persone che si occupano di amministrazione del personale, se una si ammala o si assenta per maternità, c’è il rischio di perdere per un certo periodo una conoscenza del processo. Se in una realtà come la nostra, con circa 900 dipendenti, se ne ammala qualcuno, ne restano tantissimi ancora in grado di garantire un certo lavoro. Un altro vantaggio è rappresentato dalla flessibilità dei costi. Nel nostro modello, i costi sono a dipendenti gestiti. Se un’azienda è costretta a diminuire, poniamo, del 20 % la propria forza lavoro, con noi i costi di gestione del personale calano di altrettanto valore percentuale. Se invece l’impresa gestisce il personale all’interno, i costi di questa gestione restano fissi. Con il ricorso all’outsourcing, inoltre, le aziende possono concentrarsi meglio sul loro core business, che non è quello di gestire le paghe. Quest’attività, molto importante, può essere delegata a esperti che la possono assicurare con la massima garanzia. Infine, un’azienda come Adp Byte è in grado di garantire best practice grazie alla sua esperienza e alle economie di scala che può realizzare. In alcune situazioni ricorrere alle nostre soluzioni si traduce in un aumento dell’efficienza dei processi organizzativi stessi. Per fare solo un semplice esempio, basti pensare ai vantaggi di non dover più distribuire manualmente i cedolini ai dipendenti, ma renderli loro disponibili via Internet”.

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