Si svolgerà a Shanghai dal 18 al 20 ottobre 2006 la Conferenza Europa-Cina dal titolo “Optimisation of Intellectual Property value in Digital Media”, organizzata da DMSD (Digital Media Sustainable Development). La conferenza internazionale ha l’obiettivo di avviare un dibattito aperto sulle possibili forme di evoluzione della proprietà intellettuale (IP) nel settore dei media che tenga conto dell’attuale fase di convergenza.
I media giocano infatti un ruolo molto importante sia per l’industria sia per la società. Da un lato la creazione, la gestione, la distribuzione e il consumo dell’informazione è la ragione per l’esistenza di molteplici settori industriali come il broadcasting, la produzione di dispositivi per gli utenti finali, l’Ict, …Ma dall’altro la molteplicità di sistemi di produzione delle informazioni, di canali di distribuzione e di sistemi per la loro fruizione ha un notevole impatto sul modo in cui le persone lavorano, si divertono e, in generale, comunicano.
La proprietà intellettuale permea tutti gli aspetti dei media lungo tutta la catena del valore. Riguarda da un lato la creazione, la produzione, i contenuti, fino alla fornitura dei servizi e al consumo; dall’altro, sul versante dei dispositivi di fruizione, riguarda la ricerca, lo sviluppo della tecnologia, la standardizzazione, fino ad arrivare alla progettazione del prodotto e alla sua produzione.
La gestione della proprietà intellettuale nei media ha sempre giocato un ruolo importante. Nell’era analogica la gestione della proprietà intellettuale era però plasmata sulla natura delle tecnologie analogiche ed era stata sviluppata soprattutto nei paesi economicamente più avanzati, andando a coinvolgere un numero relativamente basso di fornitori, con una lunga tradizione di innovazione, e un numero contenuto di prodotti e servizi.
Oggi, nell’era digitale, il ruolo della proprietà intellettuale è cambiato in modo drammatico rispetto alla precedente era analogica. Le tecnologie digitali aumentano infatti enormemente l’uso dei contenuti mediatici ma al tempo stesso rendono i metodi tradizionali per gestire proprietà intellettuale relativa ad essi meno efficaci.
Oggi, sia sul versante dei dipositivi di fruizione dei media e sia su quello dei servizi, una gran quantità di industrie reclamano la proprietà intellettuale su una gran varietà di tecnologie con il risultato di aumentate il peso della proprietà intellettuale sul valore dei dispositivi o dei servizi mentre aziende di produzione, di contenuti e di servizi, oltre a miliardi di consumatori delle società meno avanzate, vorrebbero condividere i vantaggi dei media digitali.
Di fatto l’importanza che le aziende attribuiscono alla proprietà intellettuale è in costante crecita. Ma, al di là del valore attribuito alla la proprietà intelettuale, il modo in cui oggi viene esercitata è evidentemente legato a modelli ormai superati. Con il risultato che ottengono sempre meno sia i detentori del diritto di proprietà sia gli utenti.
Gli organizzatori della conferenza internazionale intendono analizzare il tema in una logica multidisciplinare, che coinvolge aspetti culturali, sociologici, legali, economici e tecnologici coinvolgendo due importanti player, come l’Europa, ossia un’area economica avanzata, e la Cina, un paese che comincia ora a confrontarsi con gli aspetti della propietà intellettuale nel corso del suo sviluppo.
Di seguito sono elencati alcuni dei temi che i lavori degli aspiranti relatori potrebbero affrontare:
– Nuove forme di distribuzione dei contenuti: open source software, creative commons, digital rights management (DRM)
– Tecnologie e modelli per condividere il valore dell’IP
– Relazioni fra IP dei produttori di contenuti e di dispositivi
– Misurare l’uso dell’IP
– Gestire l’Ip attraverso il DRM
– Confronto fra DRM interoperabile e proprietario
– Confronto fra negoziazione collettiva e one-to-one
– Reditribuzione delle entrate nella catena del valore dei media digitali
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