Digital360 Awards

Cubbit DS3: un cloud storage federato, distribuito e sicuro

Basata su tre componenti fondamentali – nodo, swarm e coordinator – l’architettura presentata nella categoria Soluzioni Infrastrutturali dei Digital360 Awards garantisce sovranità del dato e risparmio sui costi nell’utilizzo delle risorse

Pubblicato il 08 Ago 2023

cloud storage

Il mondo delle aziende è sempre alla ricerca di soluzioni efficaci per la gestione di grandi quantità di dati. In particolare, necessita di modalità che coniughino elasticità del cloud, sicurezza e costi bassi e controllati. In questo contesto, Cubbit DS3 è il sistema presentato nella categoria Soluzioni Infrastrutturali dei Digital360 Awards 2023 come strumento di cloud storage federato e distribuito, compatibile con il protocollo S3 di AWS e attivabile anche in modalità on-premises per PMI o aziende di grandi dimensioni.

Le caratteristiche tecniche di Cubbit DS3: nodo, swarm e coordinator

L’architettura di Cubbit DS3 si basa su 3 componenti fondamentali: nodo, swarm e coordinator.

Il nodo è una macchina virtuale o server collegato al network di Cubbit, responsabile della gestione dello storage, con un access point compatibile S3 per accedere ai dati e una cache per S3 gateway per migliorare le performance e la persistenza del dato in ambienti edge. I nodi possono essere facilmente installati su hardware fisico o virtuale esistente nei data center, nell’edge o anche nel cloud pubblico. L’utente può creare un sistema di storage cloud ibrido che si estende dal data center al cloud fino all’edge. Il supporto di IAM (Identity Access Management) e le API Amazon S3 per Versioning e ObjectLock garantiscono una compatibilità elevata con applicazioni commerciali di ogni tipo, elevati standard di sicurezza e politiche di accesso ai dati configurabili che soddisfano le richieste di aziende di qualsiasi dimensione.

Lo swarm è un gruppo di tre o più nodi geo-distribuito in una configurazione peer-to-peer che definisce l’area nel quale gli oggetti vengono localizzati.

Il coordinator, vero e proprio cuore del sistema, gestisce i metadati e le configurazioni di tutti i diversi tenant e degli swarm associati. Ogni tenant, a sua volta, ha accesso a una sua interfaccia di gestione per i nodi degli swarm e per gli utenti.

Garantire la sovranità del dato senza rinunciare al cloud pubblico

Una delle peculiarità di Cubbit DS3 è quella di garantire la sovranità del dato senza rinunciare alle possibilità offerte dal cloud pubblico. La sovranità del dato, oggi, è sempre più importante per le aziende, sia per questioni di sicurezza, sia in termini di compliance alla luce di norme sempre più stringenti. D’altronde il cloud pubblico, spesso controllato da vendor non soggetti alle normative italiane o europee, è una soluzione poco percorribile, specialmente negli ambiti più regolamentati.

Cubbit, con il suo modello di cloud storage distribuito, risponde a questa duplice esigenza, tanto da essere stato invitato a diventare membro di Gaia-X, l’organizzazione che a Bruxelles sta scrivendo le regole per il cloud europeo del futuro.

La tecnologia di Cubbit non utilizza data center di proprietà ma connette risorse storage già presenti nelle aziende o in altre infrastrutture già esistenti. Si tratta di una tecnologia zero-knowledge, in cui il servizio viene fornito senza che sia necessario conoscere le password degli utenti. A questo aspetto va aggiunta la crittografia end-to-end dei dati, con standard militari AES-256 che rendono impossibile un leak di informazioni verso terzi o verso Cubbit medesimo.

Digital360 Awards e CIOsumm.IT 2023: Cubbit

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I vantaggi in termini di risparmio e di resilienza del sistema

La geo-distribuzione della rete peer-to-peer (P2P) e l’uso dell’erasure coding, che consiste nella suddivisione dei dati in più segmenti tale da impedire a un hacker di mettere a segno un attacco, hanno un effetto importante per il risparmio nella gestione di grandi quantità di dati e per la resilienza del sistema. Nel primo caso, grazie alla sua capacità di utilizzare risorse già presenti in azienda, Cubbit permette di ridurre i costi e di prolungare la vita dell’infrastruttura. Per quanto riguarda il versante della resilienza, perfino un collasso del 60% della rete non avrebbe alcun effetto sull’integrità dei dati. Un aspetto particolarmente importante quando gli utenti ricercano soluzioni di disaster recovery e business continuity semplici da gestire e particolarmente efficienti anche durante le situazioni più critiche. Inoltre, le regole di ricostruzione di eventuali segmenti o nodi danneggiati permettono di ottimizzare tempi di ricostruzione e banda di rete per non compromettere l’esperienza d’uso degli utenti. Questa è la ragione per cui Cubbit DS3 è stato già scelto da oltre 120 aziende, tra cui spiccano i nomi di Granarolo, Galbusera, Amadori, SCM Group e Bonfiglioli.

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