Una rivoluzione silenziosa che sta facendo uscire, seppur lentamente, il mercato informatico dal trend negativo. Una rivoluzione al tempo stesso non facile da rintracciare e valorizzare appieno e rappresentata da un fenomeno che si legge tra le righe dei dati, ancora negativi, che delineano la fotografia del comparto digitale italiano del primo semestre 2014, il cui tasso di crescita si è assestato su un -3,1% (rispetto al -4,3% dei primi sei mesi del 2013). Secondo Assinform, vi sono segnali molto interessanti di crescita (in particolare software, e-content, cloud, come vedremo di seguito), ma il problema principale che affligge il mercato è ancora quello culturale e delle competenze.
“Tra gli impegni presi da Assinform – ha affermato Agostino Santoni, Presidente dell’Associazione, in occasione della presentazione dei dati del mercato digitale italiano nei primi sei mesi dell’anno – vi è quello di andare sul territorio a verificare cosa occorre alle imprese. Ci siamo resi conto che c’è tantissima richiesta di Ict. Le imprese, sia che abbiano deciso di intraprendere la strada della globalizzazione sia che si rivolgano al mercato interno, sono infatti consapevoli di dover innovare le proprie infrastrutture, ma spesso non sanno come fare. Il sistema dell’offerta, in prima linea, si deve organizzare per rispondere alle loro esigenze. Fatto ciò, il mercato ne trarrà vantaggi, ma soprattutto, e questo deve essere il nostro obiettivo, vi saranno benefici tangibili per i clienti stessi e, per esempio, se si parla di PA, per i clienti dei nostri clienti, ossia per tutti noi cittadini”.
“Il segno meno davanti al dato relativo al primo semestre – ha spiegato Giancarlo Capitani, Presidente e Amministratore Delegato, NetConsulting – è riconducibile soprattutto alla contrazione, ormai strutturale, del fatturato dei servizi di rete Tlc (pari al -9,2%) dovuta alla forte competitività tra operatori e al ribasso delle tariffe che ha determinato una diminuzione dei prezzi per l’utente finale. Al netto di questa parte, il mercato è cresciuto del’1,1%. A fronte di un calo dei servizi It del 2,4%, si è avuta una ripresa del comparto dispositivi e sistemi dello 0,7%, del software e delle soluzioni (+3,2%) e dell’e-content e digital advertising (+6,6%). Si è registrato, in pratica, che le componenti più innovative sono quelle che hanno performance migliori con il contributo determinante del cloud (+35,7%). Per la fine del 2014 ci aspettiamo una ripresa del mercato tablet (dovuta ai nuovi lanci previsti e a una maggiore domanda business) che nei primi mesi era invece calato, ma ancora un decremento sul fronte Tlc e delle tariffe professionali. Stimiamo quindi un dato di chiusura di -1,8%. La digitalizzazione che si sta compiendo nel nostro Paese rappresenta un processo spontaneo, con interventi non coordinati sommati a una scarsa visione sistemica e la crescita delle componenti più innovative non è in grado di sopperire al calo delle componenti tradizionali, per ora…”.