Un suggerimento che nasce dall’esperienza diretta della società, la quale partecipa a progetti di ricerca applicata, sia a livello nazionale (come Biobank Cloud Computing, progetto che oltre a Dedagroup coinvolge le Università degli Studi di Trento e Torino) sia a livello internazionale. “Intendiamo intensificare questo genere di collaborazioni secondo un modello di innovazione aperta e collaborativa che, attraverso l’incontro dei risultati della ricerca applicata e la spinta e richiesta di innovazione che giungono dalle aziende, dai partner e dal mercato, ci consenta di generare valore per i nostri clienti”, sostiene la manager.
Sulla base quindi della diretta esperienza ‘maturata sul campo’, chiediamo a Consorti qualche considerazione aggiuntiva sul comparto della ricerca Ict nel nostro Paese. “In Italia è necessario avvicinare maggiormente i mondi della ricerca e delle imprese incrementando le iniziative di trasferimento tecnologico e le opportunità di sperimentazione dei risultati della ricerca in progetti sul campo”, risponde Consorti. “In un momento in cui le risorse sono scarse per tutti, serve avere una visione molto concreta e porre attenzione ai benefici tangibili: per questo il modello che proponiamo ai nostri clienti, ai partner e al mondo della ricerca e dell’università è quello di condivisione del ‘rischio’ dei progetti di innovazione in un’ottica di co-innovation e co-creation. Operiamo quindi come vero ‘anello di congiunzione’, puntando alla ricerca di nuove soluzioni attraverso l’integrazione intelligente di competenze, prodotti ed esperienze esistenti, offerte da tutti gli attori coinvolti”.
La co-creazione di Dedagroup si concretizza in un ‘coinvolgimento partecipato’ fin dalle fasi iniziali di un progetto, da cui far emergere esigenze, aspettative, spunti di innovazione e competenze al fine di ottenere un risultato di valore e profittevole per tutti i partecipanti. “L’applicazione di questo approccio richiede un cambio di paradigma culturale; le aziende – puntualizza la manager – devono uscire dai propri laboratori e ristrutturare il modo di lavorare verso un approccio più collaborativo; i clienti non sono più soggetti passivi dell’offerta, devono essere parte e sponsor attivi del processo di innovazione attraverso una condivisione non solo dei benefici ma anche del rischio (economico, ma non solo) che la realizzazione di progetti innovativi comporta”.
“I risultati per noi possono venire solo da un’innovazione che parte ‘dal basso’, dalle esigenze del business, non solo dalla tecnologia. È l’approccio su cui continueremo a investire anche nei prossimi anni, perché coinvolge e si alimenta del successo di ciò che viene realizzato e si conferma quale vero motore di crescita per l’azienda e l’ecosistema che la circonda”, conclude Consorti.
Dedagroup: condividere gli investimenti, sostenere la crescita
Ricerca e innovazione, in particolare nel settore Ict, rappresentano una leva fondamentale per la crescita e lo sviluppo, soprattutto in momenti in cui gli investimenti diminuiscono e i finanziamenti si fanno più selettivi. Secondo Ain Zara Consorti, Responsabile Technology and Innovation Dedagroup Ict Network, per l’Italia oggi la sfida è “arrivare alla creazione di un vero e proprio ‘ecosistema dell’innovazione’ che consenta di portare risultati concreti e di aiutare lo sviluppo di soluzioni e progetti”.
Pubblicato il 06 Dic 2013
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