Dell carbon neutral: obiettivo raggiunto

Come azienda, Dell può fregiarsi del titolo di “carbon neutral”, azzerando l’impatto delle emissioni di anidride carbonica dalle proprie strutture. Come produttore IT realizza prodotti che, oltre a contenere sempre meno sostanze nocive, garantiscono ottime performance per watt. Intervista a Vincenzo Esposito (nella foto), Amministratore Delegato di Dell Italia

Pubblicato il 30 Set 2008

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“Un anno fa avevamo annunciato di voler diventare un’azienda ‘carbon neutral’ entro la fine del 2008 [riduzione massima di anidride carbonica generata dalle proprie strutture, uffici, viaggi di lavoro, automobili ecc. e, laddove questo non sia possibile, controbilanciamento delle emissioni con interventi ‘verdi’, dalla riforestazione di aree a contributi per energie rinnovabili ecc. ndr]; oggi possiamo dichiarare con orgoglio di avere raggiunto questo importante obiettivo con cinque mesi di anticipo”. Parte dal raggiungimento di questo traguardo l’intervista a Vincenzo Esposito, Amministratore Delegato di Dell Italia, () per comprendere la strategia dell’azienda americana sui temi ambientali. “Le responsabilità di un’azienda come Dell – prosegue Esposito – sono duplici: da un lato, come fornitore It abbiamo l’obbligo di sviluppare e produrre soluzioni con il minor impatto ambientale possibile; dall’altra, come azienda, indipendentemente dal settore in cui operiamo, dobbiamo ridurre il consumo energetico relativo alle nostre attività”.
Un primo insieme di azioni che contribuisce a fare di Dell un’azienda “verde” riguarda dunque questo secondo ambito. Già da alcuni mesi, infatti, il quartier generale di Austin è completamente alimentato da energia rinnovabile; l’investimento globale dell’azienda in energia “verde” (vento, sole e biogas) è passato da 12 milioni di kWh nel 2004 a 116 milioni nel 2008, con un aumento di oltre l’870%. “Il nostro impegno in questo ambito è a 360° e coinvolge tutti i dipendenti e le decisioni di Dell: le macchine aziendali, per esempio, vengono scelte sulla base di criteri ecologici, non è possibile optare per un’auto con alte emissioni di anidride carbonica”, dice Esposito, che prosegue: “E questo impegno non è limitato alla nostra azienda. Avendo organizzato la nostra produzione su criteri ‘green’, abbiamo iniziato a chiedere che anche i nostri fornitori si attenessero a questi principi. Nel giugno dello scorso anno, infatti, abbiamo comunicato ai nostri fornitori di primo livello che avremmo iniziato a chiedere loro dati sulle emissioni di CO2 in occasione delle business review trimestrali. Ed è proprio questa logica che ha portato Dell a essere la prima azienda IT a far parte della Supply Chain Leadership Coalition, creata dal Carbon Disclosure Project per aiutare tutti gli attori di un ciclo produttivo a effettuare il reporting delle emissioni”.
Dell, infine, aiuta i propri clienti a controbilanciare le emissioni di anidride carbonica dell’elettricità necessaria ad alimentare i propri prodotti tramite il programma di riforestazione “Pianta un albero per me”.
Il secondo gruppo di attività riguarda Dell in quanto produttore IT e qui Esposito parte da una considerazione di Micheal Dell fatta ormai più di 10 anni fa, in tempi non sospetti, quando di Green It non si parlava affatto: “Prima o poi qualcuno ci chiederà il conto di tutti questi pc e notebook che stiamo producendo; prima o poi qualcuno si porrà il problema del loro smaltimento”. La prima questione da affrontare era dunque quella di realizzare prodotti che ponessero il minor problema possibile nel loro smaltimento: “Abbiamo ridotto drasticamente l’uso di collanti e viti; questo rende i computer molto più facilmente riciclabili. A questo abbiamo affiancato servizi di asset recovery, ritiro e riciclaggio garantendo il ritiro e lo smaltimento gratuito di prodotti It per i nostri clienti”. Dell ha inoltre lavorato intensamente per l’eliminazione dei ritardanti di fiamma e di Pvc dai propri prodotti e raggiungerà questo obiettivo nel 2009.  “Si tratta di un insieme di attività molto importanti, ma quello che ci contraddistingue maggiormente è l’impegno nella realizzazione di prodotti che garantiscano un sempre minore consumo energetico. Il nostro obiettivo è, da un lato, quello di costruire computer e server che abbiamo sempre una performance per watt migliore di quella dei nostri competitor; dall’altro, è però aiutare, tramite i nostri servizi, i nostri clienti a costruire datacenter che consentano di ottimizzare il consumo energetico”, conclude Esposito. Una policy green, quindi, a tutto campo. Nei prodotti, nei servizi agli utenti e, naturalmente, in prima persona.

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