Digital360 Awards

Deloitte auspica un’AI verticale, sicura e concreta

Dai media al turismo, dalla contrattualistica al contrasto del gioco d’azzardo patologico: l’intelligenza artificiale ha applicazioni altamente flessibili nell’approccio presentato da Deloitte durante i Digital360 Awards. Si basa su modelli open source altrui, non pre-trained, da “personalizzare” di volta in volta, dando vita a casi d’uso concreti e di impatto. 

Pubblicato il 13 Nov 2023

Alfredo Garibaldi, Artificial Intelligence and Data Country Leader di Deloitte Italia

Un “grande cervello vuoto”, costruito con modelli open source di Google, OpenAI e Meta, assemblato con funzionalità native, da utilizzare in domini specifici, a seconda del bisogno dell’utente e del contesto. È ciò che ha scelto di creare Deloitte per supportare le aziende nel loro avvicinamento all’intelligenza artificiale, suggerendo loro un approccio pragmatico, mirato, verticale e sicuro.

Dal palco dei Digital360 Awards, Alfredo Garibaldi, Artificial Intelligence and Data Country Leader di Deloitte Italia, illustra questa strategia, sottolineando l’assenza di modelli pre-trained e la presenza di una profonda opportunità di personalizzare la tecnologia, in modo che sia efficace e sicura.

Chiarito il paradigma su cui Deloitte sta costruendo la propria strategia AI, spazio ai casi d’uso. Quelli che, secondo Garibaldi, meglio mostrano la validità della scelta e i benefici che essa permette di trarre da una tecnologia che non va adottata solo perché tutti lo fanno.

Deloitte auspica un’AI verticale, sicura e concreta

Deloitte auspica un’AI verticale, sicura e concreta

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Davanti alla platea di Lazise, dove si è tenuto l’evento finale, in concomitanza con CIOSumm.it, cominciano quindi a scorrere esempi di come l’AI ha iniziato a cambiare il mondo. Si parte da ANSA che ha introdotto, con la complicità di Deloitte, “uno strumento per leggere le news estere, tradurle e assemblarle in una grande super-notizia in italiano, da proporre al giornalista per un controllo finale” spiega Garibaldi, sottolineando il risparmio di tempo ottenuto. Un vantaggio che si ritrova anche in altri ambiti come quello legale, di ricerca, marketing e customer care. Un altro esempio riportato da Garibaldi riguarda un progetto realizzato per aiutare il Paese a comprendere il proprio livello di attrattività turistica fuori confine e ottimizzarla con azioni mirate e “intelligenti”.

Secondo Deloitte, l’AI è e resta una tecnologia a supporto delle persone, che ne potenzia le performance, anche facendo leva sul patrimonio informativo condiviso ed esterno alle mura delle singole organizzazioni. Per adottarla, servono alcuni “ingredienti” di cui Garibaldi, sul finale, lascia l’elenco: “il commitment del top management, chiare e ragionevoli priorità strategiche, tanti dati, capacità di change management e protocolli che assicurino etica e sostenibilità, soprattutto per la delicata fase di training”.

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