Un’intera giornata per fare il punto sulle opportunità offerte dal digitale per rinnovare il mondo del manufacturing e le sue logiche di produzione. Un appuntamento dedicato a raccontare e dimostrare come è possibile rivoluzionare il modo di fare business di un settore erroneamente pensato come troppo legato a stili tradizionali e lontano dalla digital transformation. Si tratta dell’evento organizzato da Atlantic Technologies dal titolo “Manufactuting stories: l’evoluzione digitale raccontata dai leader di settore”.
In questa occasione hanno portato la loro testimonianza i rappresentati di Bucci, Gruppo Fabbri Vignola, Cerve e Bonfiglioli Riduttori che hanno descritto strategie e strumenti tecnologici da loro adottati per far fronte alle sfide del mercato. Protagonisti del dibattito che si è tenuto durante la giornata: ottimizzazione dei processi, collaboration, approccio data driven, omnicanalità…
La tecnologia è B2B
Ormai siamo abituati nella vita di tutti i giorni a una tecnologia semplice, a usare strumenti la cui sofisticatezza è nascosta da una user experience amichevole. Ma la tecnologia non è solo B2C, anzi. Come nel quotidiano sperimentiamo comunicazioni più facili e immediate e l’utilità dell’intelligenza artificiale che ci suggerisce cosa acquistare o ci supporta con assistenti virtuali, così sono a disposizione delle aziende strumenti per lavorare meglio ed essere più produttivi.
“Un’analisi realizzata dal Centro Studi Confindustria, in collaborazione con l’Istat – sottolinea Emanuele Martini, delivery manager & manufacturing expert di Atlantic Technologies – dimostra che il sistema manifatturiero italiano già prima della pandemia vantava un’elevata propensione all’investimento in innovazione. D’altra parte, si verificava sul campo una certa difficoltà nel mettere in atto le strategie. Le aziende che però sono riuscite a implementare piani di trasformazione digitale sono riuscite a meglio affrontare le impreviste sfide poste dagli effetti della pandemia”.
Il ruolo della business intelligence in Cerve
“Abbiamo iniziato a lavorare anni fa con la ‘vecchia’ business intelligence – racconta Pietro Zattera, IT Manager di Cerve (nella foto di apertura), affermata realtà a livello internazionale attiva nella produzione, decorazione e commercializzazione del vetro – ma poi ci siamo resi conto che era molto più utile poter fruire di informazioni in costante aggiornamento per monitorare il raggiungimento dei nostri obiettivi e non limitarsi a fare statistiche periodiche. Abbiamo adottato Tableau Software e subito sperimentato una grande velocità di elaborazione dei dati e l’intuitiva modalità di interazione e di visualizzazione delle informazioni. Inoltre, risultano molto utili per noi le capacità di simulazione del prodotto”.
L’azienda offre infatti la possibilità di personalizzare i prodotti e quindi ha dimostrato di apprezzare le capacità del tool software di far emergere eventuali criticità al cambiare delle variabili di produzione.
Innovare per aumentare la soddisfazione dei clienti: teoria e pratica di Bucci Industries
Bucci Industries, azienda attiva nel comparto automazioni e robotica industriale, ha implementato Salesforce (Sales, Service, Marketing) e Mulesoft con i seguenti obiettivi: avere un maggior controllo sul network, conoscere a fondo i clienti per instaurare con loro una relazione soddisfacente e, in ultima analisi, vendere di più. Più nello specifico, l’azienda si era prefissata di avere visibilità sulle informazioni, di ridurre drasticamente il tempo di recupero dei dati e, parallelamente, di creare per ogni canale di comunicazione sia online sia offline un percorso di acquisto ad hoc. Ciò è avvenuto, oltre che usando la tecnologia, compiendo un importante lavoro di change management su ogni singola persona e sull’organizzazione nel suo complesso.
“Non intendiamo fermarci – specifica Antonio Cibotti, VP Marketing & Subsidiaries di Bucci Industries – i prossimi obiettivi riguardano la possibilità di mettere a disposizione dei nostri clienti un portale e-commerce dotato di configuratore che consenta loro massima flessibilità”.
I rischi di non innovare, ecco cosa ha innescato il cambiamento del Gruppo Fabbri Vignola
“Il fattore chiave – dichiara Camillo Zanetti, IT Manager del Gruppo Fabbri Vignola – che ha convinto il management a rinnovare la soluzione gestionale è relativo a tutti i rischi dell’obsolescenza. Con il vecchio gestionale rischiavamo di non poter più avere supporto, difficoltà di integrazione con nuovi applicativi, impossibilità di gestire nuove problematiche quali, per esempio, la gestione di contesti multilingua”.
L’azienda ha perciò scelto Infor M3, ottenendo benefici pratici (per esempio, maggior facilità di riconciliazione di tutti i documenti scambiati all’interno del gruppo, logistica integrata, gestione e pianificazione dei materiali più efficiente così come distinte base) e la possibilità di creare un database che rappresenta le fondamenta per poi un domani creare nuovi servizi.
L’azienda si è anche focalizzata sull’integrazione dei processi ERP con i tool di collaboration favorendo un maggior confronto e uno scambio più fluido di informazioni all’interno del Gruppo stesso.
Ecco come risolvere la complessità: l’esperienza Bonfiglioli Riduttori
Sono serviti due tentativi non riusciti per arrivare a un risultato completamente soddisfacente! Così esordisce Enrico Andrini, Chief Digital & Innovation Officer di Bonfiglioli Riduttori che progetta, produce e distribuisce soluzioni personalizzate per tutti i tipi di applicazioni nei settori dell’automazione industriale, dei macchinari mobili e dell’energia eolica.
Il fine dell’azienda era quello di riorganizzare le attività in ambito Service e Field service.
“Si trattava di una sfida importante – afferma Andrini – considerando la complessità e l’ampiezza del nostro business e anche della nostra organizzazione articolata su più country. Il nostro percorso di innovazione con Atlantic Technologies si è svolto nel tempo, abbracciando più funzioni, anche in ambito sales e marketing. In particolare, abbiamo optato per la tecnologica Salesforce che ci ha permesso di ottenere valore dall’integrazione del service con le vendite e il marketing. Le prossime sfide riguardano l’omnicanalità per arricchire la relazione con il cliente”.