Solitamente, quando si parla di trasformazione digitale ci si riferisce principalmente all’innovazione nelle aziende o alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, ragionando in termini di maggiore efficienza e maggiore efficacia nella risposta alle esigenze di clienti e cittadini. Rischia così di rimanere in secondo piano un aspetto, fondamentale ma troppo poco evidenziato, dell’impatto che la trasformazione digitale ha per supportare uno sviluppo sostenibile.
Un tema sul quale ha puntato l’attenzione anche il recente World Economic Forum di Davos con la presentazione dello studio Building an Inclusive, Trustworthy and Sustainable Digital Society dove vengono illustrati 6 obiettivi che, con il supporto delle tecnologie e una trasformazione digitale che coinvolga tutti gli attori che operano nella società, possono contribuire a rendere la nostra società più inclusiva.
Ma i dati dimostrano che si tratta di una trasformazione troppo spesso sottovalutata dalle stesse organizzazioni no profit: recenti studi rilevano che solo l’8% delle ONG ha una chiara strategia di trasformazione digitale. Rappresenta dunque una lodevole eccezione ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property) che, invece, nel supporto delle tecnologie ci crede, come dimostra il video nel quale Sophy Janowski, Chief Management Officer dell’organizzazione, e Piergiorgio Muraro, Account Executive Capgemini, raccontano perché ICCROM, con il supporto di Capgemini, ha deciso di implementare SAP UNiverse Path, sistema informativo di amministrazione e supervisione finanziaria che consente di agevolare la gestione contabile, finanziaria, delle sovvenzioni e degli appalti.
L’agenzia internazionale per la conservazione della cultura con sede a Roma, organizzazione intergovernativa (prima struttura sussidiaria dell’Unesco e oggi organizzazione indipendente) coopera da oltre 60 anni con gli Stati membri per sostenerli nella tutela del patrimonio all’interno e all’esterno dei loro confini. Lavorando a livello internazionale e governativo, in collaborazione con istituzioni e professionisti sul campo, l’organizzazione intende coinvolgere e informare le nuove generazioni di professionisti e il grande pubblico interessato al patrimonio. Come spesso succede nel Terzo Settore, una grande missione viene presa in carico da realtà di piccole dimensioni e questo è anche il caso di ICCROM che, anche grazie al fatto di essere snella, riesce a rispondere rapidamente alle esigenze degli Stati membri. Ma è una realtà che agisce in un contesto sempre più complesso, dove deve interfacciarsi con molteplici organizzazioni.
Ecco quindi che ICCROM ha intrapreso un percorso di innovazione tecnologica e di change management, come si spiega nel video, per rispondere a tre principali necessità: gestire la complessità IT e processi non standardizzati, poter disporre di dati che consentono di dimostrare l’efficace utilizzo dei contributi, essere compliant alle normative. Il raggiungimento di questi obiettivi si sostanzia in una maggiore trasparenza che è fondamentale per garantire alle varie realtà che sostengono l’ONG l’integrità e la correttezza dell’organizzazione stessa e aumentarne quindi la credibilità (contribuendo a creare un ciclo virtuoso per attrarre nuovi donatori).
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