Emc, un nuovo futuro sotto Dell

Da un recente incontro con Marco Fanizzi, AD di Emc Italia, ecco un’analisi delle prospettive post acquisizione da parte di Dell. Come il mercato valuta l’operazione e i nuovi gradi di libertà per cogliere trend tecnologici disruptive.

Pubblicato il 22 Dic 2015

Se, come al termine delle partite di calcio, redigessimo una statistica sulle presenze nelle azioni decisive, riguardo all’evento Emc Unconference, tenutosi verso fine novembre presso l’Hangar Bicocca di Milano, vedremmo primeggiare la parola business, seguita da disruptive, startup, cloud, big data, sviluppo applicativo agile, generazione Y. Di storage, la tecnologia con la quale l’organizzatore dell’evento, Emc, è identificato quasi per antonomasia, non se n’è quasi vista l’ombra.

Marco Fanizzi, amministratore delegato e direttore generale Emc Italia

Che sarebbe andata a finire così, nel lungo pomeriggio dentro il ristrutturato e riconvertito ex capannone della Pirelli, lo si era capito nella conferenza stampa pre-evento con Marco Fanizzi, amministratore delegato e direttore generale Emc Italia.

Il timoniere di Emc Italia ha voluto affrontare subito il tema caldo del momento, ossia l’Opa non ostile di Dell su Emc annunciata il 12 ottobre congiuntamente dagli stessi Ceo delle due aziende interessate: Michael Dell e Joe Tucci. “Dell ha offerto 67 miliardi di dollari – ha ricordato Fanizzi – e fino al 12 dicembre chiunque può presentare una controfferta”. È risultato chiaro che nessuno si aspetti un’eventualità del genere, e quindi l’Ad di Emc Italia ha toccato alcuni aspetti legati al merger che entrerà nel vivo a metà 2016.

“Da un sondaggio compiuto fra nostri clienti a livello mondiale – ha continuato Fanizzi – è risultato che il 75% vede di buon occhio l’operazione. Questa percentuale sale se si prendono come base i clienti di entrambi i vendor”. L’accordo prevede il delisting di Emc, mentre continuerà ad essere quotata in maniera indipendente Vmware.“La scelta di valorizzare in questo modo Vmware – ha continuato l’Ad di Emc in Italia – è importante, considerati la grande crescita del business di questa azienda, partita dalla virtualizzazione dei server e sempre più presente con le sue soluzioni anche all’edge dell’It, e il suo agnosticismo rispetto alle piattaforme informatiche”. Una caratteristica, quest'ultima, che finora ha sicuramente giocato un ruolo cruciale per il successo delle soluzioni di virtualizzazione e cloud di Vmware rispetto ad altre proposte più legate a specifici sistemi operativi e architetture hardware.

Quanto a Emc, il delisting si dovrebbe rivelare benefico. “Non avendo più la pressione dei risultati da dimostrare nei report trimestrali – ha esemplificato Fanizzi – potremo concentrarci meglio su come andare incontro ai nuovi trend tecnologici”. I nomi sono quelli da tempo già sulla bocca di tutti: mobility, big data analytics, Internet of Things, stampa 3D e, soprattutto, cloud. “Il cloud – ha spiegato il responsabile di Emc Italia – abbatte le barriere fra i mercati nazionali e rappresenta in questo modo un mezzo che permette alle aziende italiane di competere all’estero”. Inoltre è il modello It con il quale è già avvezza in modo nativo la generazione Y, di cui è esponente un maker di 16 anni, che è stato un po’ la star della general session del pomeriggio. Insieme a tre rappresentanti di nuovi business model nati grazie alla “nube” e alle app mobili: Airb&b, Blablacar e Uber.

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