Finaki, la Community di riferimento per i Cio europei, organizza anche quest’anno “Gli Incontri Ict” (Taormina, 26-29 giugno, Hilton Hotel, Giardini di Naxos) che rappresentano momenti di confronto tra i top manager dei sistemi informativi delle principali aziende utenti, al loro interno e verso il mondo dell’offerta Ict. Il tema individuato dal Comitato di Programma per il 2014 è “La rivoluzione del Digital: opportunità chiave per il rilancio dell’economia del Paese”. La tecnologia è vista come leva per la business transformation che da un lato conta sull’eccellenza operativa e dall’altro è in grado di rispondere in modo tempestivo all’evoluzione del mercato e ai nuovi comportamenti di cittadini e clienti.
ZeroUno, fin dall’edizione 2011, è partner di Finaki con l’obiettivo di articolare, in collaborazione con NetConsulting, un percorso di contenuti rappresentato da survey, Tavole Rotonde, Quaderni, pre e post convegno di Taormina. E anche per quest’anno, proprio in queste settimane sono cominciati i lavori.
Per illustrare gli ambiti di approfondimento degli Incontri Ict 2014 e le finalità del progetto abbiamo incontrato Massimo Milanta, presidente del Comitato di Programma Finaki 2014 e Group Cio di UniCredit.
I Cio protagonisti del rilancio
“Grazie alla Community Finaki, da quasi 15 anni i Cio hanno la possibilità di confrontarsi e condividere soluzioni, competenze ed esperienze provenienti da settori diversi e dalla pubblica amministrazione – ricorda Milanta -. Negli ultimi anni, con l’aumento di rilevanza strategica del Cio nel contesto complessivo, la Community si è ulteriormente rafforzata, ponendosi come interlocutore di valore verso le istituzioni, attraverso l’elaborazione del Cio Manifesto dell’Agenda Digitale 2012, le proposte di sviluppo per il Paese nel 2013 e il lavoro che ogni anno viene sviluppato e realizzato”.
Il focus del 2014 sarà sul ruolo della tecnologia digitale per il rilancio del Paese nel momento in cui imprese e istituzioni pubbliche si trovano di fronte ad una fase di grande discontinuità che impatta sui modelli di business.
“La tecnologia va considerata sia come uno strumento per aumentare l’efficienza dell’esistente sia come generatore di nuove opportunità – è la premessa di Milanta – In un mondo digitale, l’informatica che genera valore è una necessità; ma assume un’importanza strategica come abilitatore del business e come guida della crescita e dell’evoluzione non solo delle singole aziende, ma anche del sistema Italia”. La tecnologia va vista anche come leva per la “digital transformation” per mantenere il vantaggio competitivo dato dall’eccellenza operativa e come strumento per rispondere in modo tempestivo all’evoluzione del mercato e ai nuovi comportamenti dei consumatori. L’obiettivo a cui tendere è la “digital enterprise”, che, come Milanta spiega, “è l’impresa che sfrutta le tecnologie disruptive che arrivano sul mercato per trasformare il proprio modello di business rendendo più efficienti le relazioni fra le persone all’interno dell’azienda, ripensando in modalità “digital” i processi aziendali, migliorandone la qualità e l’efficienza operativa, favorendone una sensibile accelerazione nei processi decisionali e introducendo puntuali processi di innovazione sia di prodotto sia di servizio”.
Il Cio come abilitatore del cambiamento
Affinché la tecnologia si innesti nelle organizzazioni, sempre più allineate con le esigenze del business, i Cio devono confrontarsi, secondo Milanta, su alcuni punti di svolta, come:
- definire strategie di sviluppo dei singoli task della digitalizzazione (per esempio business intelligence, big data e analytics; evoluzione dei processi gestionali; dematerializzazione; mobile business e altri devices; Crm; cloud; Internet of Things, security, standardizzazione delle piattaforme, e-commerce ed e-government, sistemi gestionali Erp, gaming);
- contribuire alla costruzione dell’ecosistema formato da aziende, clienti, fornitori, associazioni, start-up e università;
- fornire un concreto contributo alle Agende Digitali (italiana ed europea) affrontando temi come fatturazione elettronica, identità ed anagrafe digitale, e-commerce, banda larga wi-fi, e-payments, e-procurement;
- definire corrette strategie di sourcing.
Il nodo delle competenze
Abbiamo a che fare con un Cio che deve essere capace di affrontare una molteplicità di tematiche con risvolti tecnologici, organizzativi e gestionali. È dunque indispensabile la sua evoluzione personale e la sua capacità di circondarsi di collaboratori che arricchiscano la divisione It delle necessarie competenze. È d’altra parte opinione diffusa che per sfruttare al meglio il digital business in chiave competitiva le organizzazioni debbano saper scovare i talenti giusti al proprio interno e sul mercato. Ma per farlo è necessario individuare quali competenze servano e come reperirle.
“Il business richiede alla propria linea Ict prestazioni e servizi sempre più efficaci ed aperti all’integrazione con i social media, alla collaborazione e all’analisi di tipo Big Data – precisa Milanta –generando la necessità di reperire anche competenze diverse da quelle tradizionali. Inoltre è ormai una necessità per il Cio stesso esprimere il suo ruolo in modo differente dal passato. La velocità di cambiamento del mondo esterno e l’importanza crescente della tecnologia hanno un impatto sempre più rilevante sulle aziende e le loro strategie. Il Cio ha l’opportunità di dare un contributo essenziale in questa trasformazione, purché sia capace di sviluppare un nuovo approccio”, conclude Milanta.
Progetto 2014
Dal 2011, al tradizionale appuntamento annuale degli Incontri Ict di Finaki, si affianca il Percorso editoriale sviluppato da Finaki-ZeroUno-NetConsulting il cui obiettivo è quello di supportare, con la realizzazione di web survey e Tavole Rotonde, il dibattito che si svolge prima e durante l’evento di giugno all’interno della Community Finaki. Il Percorso si conclude con due momenti di confronto post-evento e la realizzazione dei “Quaderni Cio Conversations” che rappresentano la sintesi dell’intero percorso, fornendo nel contempo spunti di riflessione per l’edizione 2015. |