La Programmable Economy, intesa nell’accezione di Gartner quale nuovo sistema economico basato su decisioni automatizzate messe in atto da servizi robotici – inclusi quelli che ruotano attorno al mondo dell’IoT – mediante calcoli algoritmici, sta influenzando ed aprendo la strada ad una nuova era di innovazioni tecnologiche fino a pochi mesi fa persino inimmaginabili. Questa nuova economia sembra promettere grandi macro-rivoluzioni, “dall’eliminazione dei ‘falsi’ e della corruzione fino alla semplificazione della global supply chain passando per la riduzione al minimo dello spam (tutte attività che potranno essere governate da algoritmi matematici in un’architettura Blockchain incentrata su meccanismi di fiducia distribuita e condivisa attraverso i quali abilitare decisioni/azioni automatiche, per esempio per individuare e mitigare i rischi di frode, certificare la provenienza dei beni semplificando la burocrazia lungo la supply chain oppure intercettare ed eliminare automaticamente la posta indesiderata)”, afferma l’analista di Gartner David Furlonger, che spiega come a sostenere questa nuova economia vi sia la cosiddetta Metacoin Platform ed in particolar modo il concetto di Blockchain.
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L’OPINIONE DI FORRESTER – Blockchain, non è ancora arrivato il ‘prime time’ | |
LO SCENARIO – Blockchain: architettura, applicazioni, scenari futuri | |
LA TECNOLOGIA – Metacoin Platform: la base della Programmable Economy |
“Entro il 2020, entità algoritmiche pure entreranno nei ranking delle top 500 aziende con la più rapida crescita; entro il 2022 il 5% delle transazioni sarà avviato da agent software autonomi, fuori dal controllo umano; sempre entro il 2022 la maggioranza degli asset finanziari globali saranno ‘shadow asset’ (si tratterà in sostanza di beni/servizi finanziari che non hanno una controvaluta monetaria o un controvalore in oro; la valuta sarà il dato, ossia il valore di questi asset dipenderà dai dati e dalle informazioni in essi contenuti o ad essi associati) ed entro il 2025 la maggior parte di questi sarà programmabile (cioè gestibile da algoritmi e processi decisionali automatici)”.
Gli asset finanziari ‘ombra’ oggi coprono un’economia di oltre 75 trilioni di dollari, “circa il 25% di tutti gli asset finanziari globali nell’economia esistente”, spiega l’analista (si tratta in sostanza dell’insieme di transazioni che consentono forme di finanziamento e circolazione di capitali alternativi a quelle che si realizzano attraverso l’intervento degli enti creditizi). “Dalle nostre analisi sui servizi finanziari sappiamo che la quota percentuale degli asset finanziari tradizionali sta drammaticamente diminuendo a fronte di una significativa crescita di ‘shadow asset’ concentrata soprattutto nell’area delle big tech (nuovi soggetti finanziari, per lo più startup Fin-Tech, che erogano servizi bancari/creditizi senza essere soggetti alla regolamentazione tradizionale prevista per le banche). Il punto di incontro tra questi due trend (decrescita degli asset tradizionali e crescita dei servizi finanziari ‘ombra’) potrebbe avvenire prima di quanto possiamo aspettarci”.
La monetizzazione dell’IoT
In pochi anni passeremo ad un nuovo modello economico che faciliterà i percorsi di Digital Transformation delle aziende e l’IoT giocherà un ruolo determinante in questo scenario evolutivo. “I servizi robotici diventeranno sempre più autonomi – prospetta Furlonger -, non c’è alcuna ragione perché questi ‘robot’ non possano accedere ad un conto bancario, pagare le tasse, trasferire denaro. Si tratta semplicemente di un’altra connessione Internet-based su cui si basa l’economia programmabile via software”.
Un’idea su come IoT e Blockchain possano abilitare nuovi modelli di business la offrono Massimo Amato e Luca Fantacci nel libro ‘Per un pugno di bitcoin’: “la Blockchain costituisce potenzialmente un’infrastruttura informatica sicura per quella che viene chiamata ‘Internet delle cose’, offrendo un mezzo di comunicazione macchina-macchina per la gestione sicura di dispositivi collegati in rete”, scrivono i due autori. “Una tecnologia che reintroduce la proprietà privata nel mondo dei beni digitali, sinora ritenuti indefinitamente replicabili e trasmissibili […]. Musica, immagini, video, testi – tutto ciò che fino a oggi il formato digitale e la rete avevano reso un bene comune (un common), liberamente e gratuitamente accessibile a tutti, può essere trasformato nuovamente in bene privato […], semplicemente consegnando le chiavi di accesso alla Blockchain”.
Per maggiori informazioni: Blockchain: cos’è, come utilizzarla e come cambierà il business