Smart fabric e smart supply chain

IIoT: come fare smart manufacturing coniugando al meglio IT e OT

L’interconnessione di macchine e sistemi, fattore determinante in un modello di Industria 4.0, si basa su nuovi modelli che integrano funzioni di interconnessione di rete, di sicurezza e traduzione di protocolli (gateway), che favoriscono il dialogo tra le macchine e i sistemi informatici, garantendo l’accesso ma anche la visibilità di dati sempre più smart

Pubblicato il 30 Ott 2019

IIOT

IIoT significa Industrial Internet of Thing. Nell’era dell’Industria 4.0, quel 4 diventa il numero magico del business. Al centro dello sviluppo, un’economia permanentemente connessa, guidata dai dati. Come spiegano gli esperti di Exprivia|Italtel, in un documento intitolato “Come fare Industria 4.0 con data management e data enrichment“, la rivoluzione tecnologica innescata dal data-driven manufacturing è ampia e pervasiva.

IIoT

IIoT: la gestione degli smart data al centro dello sviluppo

La portata dell’innovazione, innescata dalla quarta rivoluzione industriale tocca ambiti applicativi distinti. Come spiegano gli esperti, da un lato ci sono le tecnologie che hanno un impatto diretto sulla smart factory:

  • produzione
  • logistica interna ed esterna
  • controllo qualità
  • manutenzione
  • sicurezza

Dall’altra ci sono le tecnologie che portano una nuova intelligenza nelle filiere, traghettando gli operatori verso modelli di smart supply chain. Come sottolineano gli esperti, l’articolato sistema di organizzazioni, aziende, risorse e attività che compongono l’iter realizzativo e distributivo del prodotto, stanno cambiando scegliendo modalità di cooperazione e di co-creazione fondate su una nuova gestione dei dati. Tracciabilità e rintracciabilità di cose e persone, permanentemente connesse comunicanti, aiutano l’ecosistema manifatturiero a modellizzare una IIoT che favorisce una nuova convergenza a livello operativo e organizzativo.

IT + OT = smart technologies

La fabbrica 4.0, infatti, sta portando a lavorare in maniera sempre più armonica IT (Information Technology) e OT (Operational Technology). Questo perché le smart technologies stanno permeando le fabbriche, portando una nuova intelligenza anche a tutti i sistemi preposti al controllo, alla gestione e all’automazione degli impianti industriali. IT e OT sono sempre state due facce della stessa medaglia, eppure storicamente lontane a causa di competenze diverse, gestioni separate, asset e utilizzatori differenti.

Parlando dunque di tecnologie che abilitano lo smart manufacturing, non si può che partire dall’Industrial Internet of Things (IIoT), una delle più importanti sorgenti di Big Data dell’ecosistema manifatturiero. Tradizionalmente vicino all’IT, l’Industrial Internet of Things è alla base degli enormi e velocissimi volumi di dati che ogni istante vengono generati dai sensori dei macchinari industriali per tracciare condizioni d’esercizio e performance in tempo reale.

Il ruolo dell’Industrial Gateway

Ai fini della loro elaborazione, un ruolo centrale è svolto dall’IoT Gateway (o Industrial Gateway), il cui compito è appunto l’acquisizione dei dati provenienti dalle linee di produzione, la traduzione dei protocolli, il filtraggio, l’aggregazione e una prima elaborazione degli stessi, così da minimizzare il volume di dati da trasferire in cloud per l’elaborazione analitica. Se in una prima fase l’elaborazione centralizzata di tutti questi dati raccolti dai sensori IoT, puntava al cloud come elemento cardine del processo, oggi le aziende stanno cambiando approccio. Per massimizzare produttività, efficienza e sicurezza, infatti, l’edge computing sta rivelandosi un modello elaborativo vincente. Decentralizzare la potenza di elaborazione per portarla in prossimità del luogo in cui i dati vengono generati e acquisiti, consente alle aziende di risolvere i problemi di latenza, garantendo una rapidità di elaborazione e localizzazione/tutela dei dati inedita.

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