Il percorso verso la conformità alla Direttiva sulla Comunicazione di Sostenibilità delle Imprese (CSRD, Corporate Sustainability Reporting Directive) è una sfida tutt’altro che banale per le organizzazioni.
La direttiva Ue – che amplia il campo di applicazione della precedente Non-Financial Reporting Directive (NFRD), includendo più aziende e specificando requisiti più dettagliati per la divulgazione di informazioni su aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG) – implica infatti impegni gravosi che richiedono alle aziende di fornire dettagliati resoconti sulle loro pratiche di sostenibilità.
Come si stanno comportando le imprese davanti a questa incombenza? Mentre i CEO fissano la visione, i CFO garantiscono l’aderenza normativa e i CSO elaborano strategie di sostenibilità, emerge che i CIO vengono perlopiù relegati a ruoli di supporto.
Secondo un’analisi di KPMG, questa non è però la strategia giusta: “Si tratta di un trend che deve cambiare – afferma l’indagine -. È tempo di riconoscere l’importanza cruciale dei CIO come fulcro della trasformazione sostenibile e sbloccare i loro ‘potenti superpoteri’”.
I 5 “superpoteri” del CIO
Ecco dunque quali sono i “superpoteri” che questa figura cruciale può mettere in campo.
Primo “superpotere” del CIO: orientare il percorso CSRD aziendale
Ogni viaggio necessita di una guida, e il percorso CSRD non è da meno. Secondo KPMG, i CIO devono prendere in mano le redini per garantire che le organizzazioni procedano attraverso le tre fasi della conformità:
- conformità minima
- stato di transizione
- stato futuro.
Inizialmente, è fondamentale assicurare che i sistemi fondamentali siano in atto per rispondere alle esigenze normative immediate. Successivamente, si passa all’integrazione e all’automazione dei flussi di lavoro, sfruttando i dati per una gestione delle prestazioni significativa. Infine, è essenziale immaginare e fornire architetture IT ESG all’avanguardia che offrano dati centralizzati in tempo reale e processi completamente automatizzati.
KPMG sottolinea che l’integrazione della tecnologia e dell’automazione è cruciale per trasformare il semplice adeguamento normativo in un vantaggio competitivo.
“Sbloccare questo superpotere – spiega l’analisi – significa prendere il comando della roadmap CSRD della propria organizzazione, ispirando il team a non limitarsi alla conformità, ma a mirare alla leadership nell’innovazione sostenibile”.
Secondo “superpotere” del CIO: alzare il livello di maturità ESG
I CIO detengono le chiavi per “sbloccare la maturità organizzativa” nel reporting ESG. Secondo KPMG, la loro influenza può catalizzare la trasformazione attraverso l’introduzione di soluzioni tecnologiche scalabili che migliorano l’integrazione e l’automazione, guidando l’adozione di piattaforme ESG centralizzate. “La sfida – spiega l’indagine – è pensare oltre la conformità, posizionando l’organizzazione all’avanguardia nella maturità ESG mediante sistemi di reporting automatizzati e perspicaci. Il potenziale dei CIO risiede quindi nel costruire sistemi manuali affidabili con forti controlli sui dati, evolvendo verso soluzioni integrate che trasformino i dati in un vantaggio competitivo”.
La gestione efficace dei dati è fondamentale per il reporting ESG interno ed esterno, e molte organizzazioni affrontano sfide significative riguardo la qualità dei dati e la loro provenienza.
I CIO possono sfruttare nuove soluzioni tecnologiche per aumentare il valore all’interno delle agende di sostenibilità e ESG, accelerando la decarbonizzazione operativa e stabilendo fiducia e trasparenza nei dati.
Questa trasformazione richiede un approccio strategico per integrare i dati ESG con le strategie aziendali generali, assicurando una narrazione di sostenibilità chiara per coinvolgere tutte le parti interessate.
Terzo “superpotere” del CIO: trasformare i dati in strategie ESG
Non basta raccogliere dati ESG: il contesto è fondamentale. I CIO, in questo senso, sono gli “architetti delle intuizioni attuabili”, capaci di tradurre numeri grezzi in una narrativa che alimenta il processo decisionale.
Una governance solida dei dati è il primo passo per garantire che i dati ESG siano trattati con precisione e sicurezza. I CIO devono quindi creare un‘infrastruttura di dati centralizzata e di facile accesso, che possa fungere da unica fonte di verità disponibile in tempo reale.
Collaborando strettamente con il team dirigenziale per comprendere le metriche ESG chiave che guidano l’azienda, i CIO devono implementare strumenti analitici e di calcolo per trasformare i dati in insight e consentire ai decisori di delineare strategie in tempo reale. L’integrazione con i sistemi aziendali core, come ERP, procurement o HR, è fondamentale per garantire che le operazioni ESG influenzino positivamente le prestazioni aziendali attraverso un reporting integrato.
Inoltre, l’automazione dei processi di reporting è cruciale per mantenere un ciclo di controllo e audit completamente automatizzato, semplificando la gestione dei dati e assicurando che i report siano accurati e tempestivi. Implementando cicli di reporting regolari, mensili o trimestrali, i CIO possono monitorare le prestazioni ESG e consentire azioni correttive rapide.
Quarto “superpotere” del CIO: guidare l’azienda nel labirinto IT ESG
Il panorama ESG è complesso e non esiste una soluzione unica. Tuttavia, grazie alla loro competenza tecnica, i CIO possono far luce sul percorso giusto attraverso il labirinto delle soluzioni IT disponibili.
Ma come “sbloccare” un tale superpotere? Secondo KPMG, i CIO possono contribuire alla causa in più modi:
- coordinando le azioni necessarie per facilitare l’uso di una piattaforma CSRD sicura ed efficace
- affidandosi a piattaforme end-to-end per ottimizzare i flussi di lavoro, dall’inserimento dei dati ai dashboard di reporting
- spingendo per implementare sistemi sicuri e scalabili per la gestione e il controllo dei dati ESG interni ed esterni
- sfruttando prodotti specializzati per metriche prioritarie come il calcolo dell’impronta di carbonio
- connettendo senza soluzione di continuità i processi ESG con i sistemi aziendali principali per massimizzare l’efficienza. Il loro know-how è dunque il faro in grado di guidare la navigazione aziendale verso il miglior substrato tecnologico.
Quinto “superpotere” del CIO: sfruttare il Green IT per creare sostenibilità ed efficienza
Infine, i CIO sono il riferimento nel poter guidare iniziative Green IT, creando ecosistemi IT che sono tanto sostenibili quanto efficienti. Adottando data center ad alta efficienza energetica, soluzioni software sostenibili e politiche di approvvigionamento responsabile, i CIO riducono l’impronta ambientale delle operazioni tecnologiche.
Esistono diverse strategie chiave che i CIO possono adottare per massimizzare l’impatto del Green IT nelle loro organizzazioni.
- Una delle priorità principali è l’esecuzione di un audit completo del panorama IT per valutare il suo impatto ambientale. Questo passaggio è fondamentale per identificare le aree di miglioramento e sostituire i sistemi obsoleti con soluzioni ottimizzate dal punto di vista energetico.
- Inoltre, l’integrazione di piattaforme IT che supportano le attività ESG, come il calcolo delle metriche chiave ambientali (ad esempio, l’impronta di carbonio), facilita la gestione e il controllo delle risorse.
- La costruzione di un solido backbone tecnologico per l’ESG aiuta non solo nella conformità normativa ma anche nel miglioramento delle prestazioni aziendali interne. Questo implica l’adozione di tecnologie che supportano il monitoraggio continuo dell’efficienza operativa e l’implementazione di controlli IT avanzati per garantire la qualità e la sicurezza dei dati.
- Inoltre, l’uso di un modello operativo target per la trasformazione sostenibile può aiutare le organizzazioni a integrare la sostenibilità nei loro processi quotidiani, garantendo che le pratiche IT verdi diventino parte integrante della cultura aziendale. Questo approccio non solo contribuisce a una maggiore efficienza energetica ma anche a una maggiore trasparenza e fiducia nei dati ESG.
CIO e ESG journey: un rapporto sempre più stretto
Le aziende, sempre più consce delle aspettative che crescono rapidamente riguardo al reporting sociale e ambientale, si stanno adeguando per soddisfare non solo le normative, ma anche le attese dei consumatori e dei dipendenti, il che amplifica ulteriormente il ruolo centrale dei CIO nel garantire che le pratiche ESG siano integrate in tutte le operazioni aziendali.
I CIO non sono nuovi a gestire la complessità. Che si tratti di superare problemi di qualità dei dati, automatizzare i flussi di lavoro manuali o allineare le strategie IT con gli obiettivi aziendali, i CIO possono avere un ruolo chiave di fronte alle sfide della sostenibilità.