Un tool online interattivo e dinamico che consente di valutare l’approccio delle aziende italiane all’Ict. È IctBenchmark.it, realizzato dal Gruppo Digital360.
Il fine è quello di offrire uno strumento per confrontare il proprio comportamento rispetto all’Ict con quello delle altre aziende italiane, a partire dall’indicazione sulla percentuale di fatturato destinato alla spesa in quest’ambito.
“Il valore dei budget dedicati all’Ict sul totale fatturato delle aziende – evidenzia Andrea Rangone, Amministratore Delegato del Gruppo Digital360 – rappresenta un indicatore importante per capire la propensione all’innovazione di un intero sistema. Per Stati Uniti ed Europa questo valore pesa dal 2,5% al 4%, molto superiore al valore in Italia. Nel nostro Paese permane una sorta di paralisi strutturale: fanalino di coda tra i Paesi industrializzati per investimenti nel digitale, l’Italia non riesce a uscire dal circolo vizioso che, per carenza di innovazione, porta a un progressivo declino di crescita e competitività”.
Secondo i dati raccolti dallo strumento stesso emerge che al momento solo l’1,37% del fatturato delle imprese italiane è destinato alla spesa per l’Ict, con alcune differenze in base all’area di riferimento, passando dall’1,55% del Sud all’1,28% del Nord-Ovest. Dal punto di vista dei comparti, invece, Finanza e Assicurazioni, tra tutti, è il più attivo con un investimento sul totale delle revenue pari all’1,73%. Anche il numero di dipendenti che si occupano di informatica, per quanto limitato in generale, varia a seconda del settore con un valore pari al 2,93% nei Servizi che scende all’1,42% in quello agricolo. Tra le voci che riguardano le principali priorità di investimento Ict delle imprese italiane si leggono soprattutto: sicurezza informatica, storage, rinnovo del parco desktopotebook/tablet, la conservazione digitale e l’Erp.
Questi dati sono costantemente aggiornati proprio in seguito all’utilizzo, completamente anonimo, di IctBenchmark.it; le analisi del tool, quindi, pur non essendo risultato di un’indagine statisticamente significativa, si basano su un ampio – e sempre in aumento – numero di rilevazioni.
All’interno è inoltre possibile segmentare l’analisi in base ad alcuni filtri (settore, area geografica, dimensione di fatturato, numero di dipendenti) per avere un quadro della situazione ancora più dettagliato e un confronto omogeneo con la propria realtà.