Dopo le due edizioni romane, nel 2006 e nel 2007, l’Innovation Forum 2008, la convention organizzata da Idc sui temi dell’innovazione, si svolge quest’anno a Milano dal 12 al 12 marzo ed è ricca di novità. Ne abbiamo parlato con Roberto Masiero, president Idc Emea per conoscerne le novità.
ZeroUno: Quali le principali novità dell’ Innovation Forum 2008?
Roberto Masiero: Molte! Innanzitutto la località: il maggiore evento italiano nel settore dell’Innovazione Digitale si trasferisce quest’ anno da Roma a Milano, con tre obiettivi: sottolineare attraverso i casi di successo delle aziende vincenti come le tecnologie digitali siano strumenti fondamentali non solo per la modernizzazione della PA, ma anche per lo sviluppo dei settori e delle filiere strategiche per l’ economia del nostro Paese e per la competitività sostenibile del Made in Italy nel contesto internazionale; fare il punto sullo stato dell’Innovazione nelle grandi aree metropolitane,in diretto rapporto di collaborazione/competizione con le piùimportanti regioni Europee; rilanciare il ruolo della “Grande Milano” come motore dello sviluppo economico nazionale, realizzando un evento di grande respiro, che affronti il tema dell’innovazione certamente dal punto di vista delle Tecnologie Digitali, ma anche dell’Economia , delle Imprese, del Design, della Cultura, della Condivisione della Conoscenza.
Per questo il Forum si svilupperà su quattro giornate, dal 12 al 15 marzo 2008, e si articolerà in una molteplicità di eventi che si terranno in una serie di sedi prestigiose:
dalla Rotonda di via Besana a palazzo Mezzanotte, a Palazzo Turati, al Museo della Scienza e della Tecnica, alle Sale della Provincia.
Infine il Forum ospiterà alcuni prestigiosi ospiti internazionali: da Jacques Attali, che aprirà il Forum, a Dan Tapscott, l’ autore di “Wikinomics “, che introdurrà la discussione sui temi del Web 2.0, a Jeremy Rifkin, “ Nuove tecnologie e nuovi modelli di business per la sostenibilità ambientale, a Derrick de Kerckhove.
ZeroUno: Qual è il tema prescelto per questa edizione?
Masiero: Il tema è: “Orizzonte 2015: Cosa serve per fare Innovazione in Italia?”
Il 2015 è il punto di convergenza ideale tra due grandi scommesse: l’Expo 2015, che potrebbe rappresentare, non solo per la città di Milano, ma per l’intero Paese , una grandissima opportunità di trasformazione; e il progetto di Industria 2015, che a sua volta potrebbe consentire sostanziali innovazioni in filiere chiave come l’Infomobilità, l’Energia, i Beni Culturali, le Biotecnologie, il Made in Italy.
Le tecnologie digitali possono consentire alle nostre imprese e all’intero Paese quello scatto in avanti che essenziale per una continua innovazione dei nostri prodotti e dell’efficienza della macchina pubblica.
ZeroUno: Cosa serve per fare innovazione in Italia?
Masiero: Non è che in Italia non abbiamo innovatori validi, abbiamo al contrario punte di eccellenza assoluta, in alcuni casi addirittuta visionarie. Il problema è che qui la polarizzazione tra innovatori e ritardatari è assai più forte che negli altri paesi, e ciò vale sia per gli individui sia per le imprese.
La PA, a sua volta, soffre di tre problemi principali: insufficienza delle infrastrutture e persistenza di un problema interno di digital divide; problemi di governance ( il fallimento di Italia.it non è dovuto tanto a motivi tecnici quanto all’inesistenza di meccanismi efficienti di coordinamento tra i vari enti che dovevano fornire le informazioni); “dogane interne”, generate da routine organizzative di tipo difensivo e dalla protezione a oltranza di piccole posizioni di potere da parte della burocrazia.
Secondo noi si tratta di lavorare su quattro priorità:
1. “Liberare lo sviluppo “. Corrado Passera ha recentemente auspicato una Commissione Attali [commissione costituita in Francia a fine agosto 2007 da un decreto presidenziale con l’obiettivo di avanzare delle proposte per “l’eliminazione degli ostacoli alla crescita economica”, per migliorare il funzionamento del mercato e aumentare il potere d’acquisto e l’occupazione ndr] per il nostro Paese. Per parte nostra riteniamo che l’Industria Ict possa svolgere un ruolo fondamentale mobilitando le proprie risorse e le proprie conoscenze all’interno di un progetto complessivo di rinnovamento del sistema paese.
2. Collegare ricerca e innovazione, sistema pubblico e sistema privato per favorire lo sviluppo del “capitale digitale” di questo paese, risorsa fondamentale senza cui non esiste alcuna possibilità di Innovazione
3. Focalizzare gli investimenti sulle filiere chiave per la nostra competitività internazionale e sulle aree vincenti del Made in Italy
4. Stabilità di lungo termine per consentire di gestire processi di innovazione che devono durare molti anni. Per questo ci aspettiamo che nella prossima fase le forze di maggioranza e di opposizione si impegnino non solo in direzione di riforme istituzionali che diano stabilità al governo del paese, ma anche obiettivi di lungo termine di stabilità del sistema che consentano una continuità del processo di innovazione anche attraverso maggioranze politiche diverse, come accade in altri grandi paesi europei.