Si chiude a breve – 10 Novembre termine massimo per le candidature – la seconda edizione di “Cardif Open-F@B”, Call4Ideas promossa da Bnp Paribas Cardif ed Economy Up in collaborazione con Polihub, volta a supportare le idee e i progetti imprenditoriali più innovativi in ambito IoT e Big Data; la ricorrenza è stata l’occasione per organizzare il Workshop “Internet Of Things e Big Data: quale impatto sul settore assicurativo”, a cui hanno partecipato, oltre a Cardif, alcune ex-startup italiane che oggi collaborano attivamente con le corporation dell’Insurance.
“Lavorare con le startup è un aspetto fondamentale della nostra strategia”, ha detto Thibaut Schaleppi, Global Head of sturtup relations & Iot di Bnp Paribas Cardif, che poi spiega: “Vogliamo essere proattivi nei confronti dell’ecosistema delle startup: è un mondo che si muove rapidamente, e se non riusciremo a ritagliarci un nostro ruolo, andrà avanti senza di noi”.
Ha aperto la Tavola Rotonda Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence del Politecnico di Milano: “All’interno delle aziende italiane il tema big data è il primo sulle agende di investimento dei Cio: per l’86% delle imprese è l’ambito Ict di maggior interesse. Ma l’approccio è ancora tradizionale: tra le aziende medio grandi, soltanto una su 4 utilizza i dati in un’ottica predittiva e l’80% di quelli effettivamente sfruttati, sono dati interni, derivati dai sistemi gestionali”, dice Piva, che quindi commenta: “Ci sono grandi opportunità che ancora non vengono colte”.
Entrando nel merito del settore assicurativo, è stato evidenziato che la maggioranza delle imprese considera la digitalizzazione un key driver, ma pochissime di queste hanno di fatto una strategia digitale; quali sono allora i freni che determinano un tale rallentamento? Tra quelli elencati: la stringente compliance normativa, che rende complesso ripensare i processi; il legacy: “Il problema – come dice Gianpiero Lotito, Founder & Ceo di FacilityLive – è trasformare un mondo di dati acquisiti, in parte impenetrabile, difficilmente utilizzabile in modo coordinato, quasi impossibile da integrare nella sua totalità, in informazioni utili al business”; aspetti di carattere organizzativo: “Molte aziende – dice Cosimo Palmisano, Vp of Product Management di Decisyon – stanno ancora pensando a come creare un canale diretto con i clienti senza disintermediare gli agenti”.
Sono problematiche significative, ma che andranno affrontate rapidamente, se si vorrà rimanere competitivi: “Secondo Gartner – dice Lotito – nel 2020 il valore economico totale dell’IoT sarà di 1,9 trilioni di dollari, ma il 32% di questo sarà sviluppato da newcomers”.
Le startup sono un elemento prezioso per reagire a questa evoluzione dei mercati: “Collaborare con loro – dice Riccardo Samela, Head of Digital & Communication di Bnp Paribas Cardif – ci serve per ripensare a nuovi modelli di business e nuovi servizi in maniera completamente disruptive e per proporci al mercato con formule innovative che non potremmo altrimenti immaginare”.