In un mondo in cui le aziende inseguono i trimestri, Ferrero guarda al lungo periodo. E lo fa senza dimenticare chi è: un’impresa a conduzione familiare, che ha scelto di restare fedele ai propri valori mentre cresce e si trasforma in un player globale. “Non ragioniamo per trimestri o risultati di borsa, ma in piani strategici da 3, 6, 10 anni,” spiega Jörg Behrend, Group Chief Information and Technology Officer di Ferrero.
Behrend ha illustrato i capisaldi della strategia ICT in Ferrero in occasione del SAP Executive Summit, durante un dialogo con Emmanuel Raptopoulos, fresco di nomina a Chief Revenue Officer APAC, EMEA &MEE di SAP.
“L’ICT è ormai un asset strategico in Ferrero – prosegue Behrend -. Da diversi anni, la tecnologia ha acquisito un ruolo centrale nel comitato esecutivo e nel management board, con investimento che sono aumentati in modo sostanziale”. Un cambiamento profondo e consapevole che mira a eliminare frammentazioni tecnologiche e a una crescita sostenibile nel tempo, ben oltre i limiti geografici iniziali, rendendo oggi Ferrero una multinazionale con una forte impronta internazionale.
Attenzione alla frammentazione tecnologica
E se l’AI è la parola del momento, sul tema Behrend ha le idee chiare. “La frammentazione tecnologica è tossica per l’AI” sottolineando un elemento critico per l’efficienza delle moderne imprese: disporre di un data layer omogeneo.
L’approccio di Ferrero punta a ottimizzare il numero di partner tecnologici, evitando così la dispersione e i costi derivanti da complesse integrazioni. “Questo approccio permette di accelerare l’innovazione, migliorare la qualità e ottimizzare le risorse”, spiega Behrend.
È un concetto ripreso anche da Carla Masperi, amministratore delegato di SAP Italia: “Più si vive in un ambiente frammentato, più si impedisce all’AI di esprimere tutto il suo potenziale. Perché l’AI prospera quando può spaziare in un oceano di dati che devono però essere omogenei e coerenti fra loro”.
La gestione efficace dei dati consente non solo di ottimizzare i processi interni ma di generare valore concreto, rafforzando la competitività delle imprese.
E Behrend, forte della sua esperienza trentennale iniziata nell’industria della telefonia mobile, ricorda le difficoltà incontrate da aziende come Alcatel ed Ericsson, proprio a causa della frammentazione tecnologica “che ostacola la redditività, l’innovazione e l’orientamento al servizio del cliente”.
Supply Chain e sostenibilità
Un elemento interessante della strategia complessiva di Ferrero è l’approccio alla supply chain che prevede una significativa integrazione verticale, soprattutto per ingredienti chiave come nocciole e cacao.
In questo senso, la sostenibilità non è un mero esercizio di immagine, bensì un’esigenza operativa e strategica. “Per garantire la continua produzione di cioccolato di alta qualità, è fondamentale che la coltivazione delle nocciole prosegua con successo,” afferma Behrend.
E qui la tecnologia può fare molto, soprattutto nell’analisi di dati complessi. “Stiamo lavorando incessantemente nella costruzione di un data layer trasversale” commenta Behrend. “Stiamo esaminando ogni singolo aspetto: applicazioni sales, analytics e BI, engagement dei dipendenti, interazione con i consumatori, collaborazione con i clienti. L’obiettivo è mettere a fattor comune tutte queste informazioni, con un approccio cross funzionale, per passare dal puro monitoraggio del dato a insight che poi portano a decisioni”. Il senso di tutto sta proprio qui: se l’analisi dei dati non produce un output decisionale, rimane solo un esercizio teorico, incapace di creare impatto reale.
L’intelligenza artificiale al servizio della strategia
L’AI rappresenta per Ferrero uno strumento essenziale che trova applicazione in molte aree aziendali. Dalla formazione dei dipendenti alla comprensione del comportamento dei consumatori, fino all’ottimizzazione della produzione agricola e manifatturiera, l’AI è ormai parte integrante della strategia tecnologica di Ferrero.
“L’AI sta cambiando ogni area della vita,” ribadisce Behrend. Ma sottolinea anche la necessità di governare con attenzione questa tecnologia, gestendone rischi e opportunità in un contesto strutturato e controllato.