In un mondo sempre più digitalizzato, la capacità di adattarsi rapidamente alle trasformazioni tecnologiche è diventata una prioritaria per i leader aziendali.
Il Report sulla prontezza IT realizzato da Kyndryl esplora in profondità questo tema e ne svela un paradosso significativo: nonostante il 90% dei leader si dichiari fiducioso nell’efficacia della propria infrastruttura IT, solo il 39% la considera effettivamente pronta per affrontare le sfide del futuro.
Il report si basa su una survey condotta da Edelman DXI, che ha raccolto le opinioni di 3.200 responsabili decisionali senior di 25 settori e 18 mercati globali combinata con gli insight di Kyndryl Bridge, una piattaforma alimentata dall’intelligenza artificiale.
A parlarne è Martin Schroeter, Presidente e CEO di Kyndryl: “Abbiamo realizzato questo nuovo rapporto per comprendere quanto i dirigenti ritengano che le loro infrastrutture IT siano pronte ad affrontare le sfide e le opportunità più importanti, sia oggi che in futuro. Volevamo capire come vedono la tecnologia: sta aiutando o ostacolando questo progresso? Volevamo guardare non solo ai rischi, ma anche alle opportunità.”
Cybersecurity e rischi emergenti
Secondo il report, il 65% dei dirigenti considera gli attacchi informatici tra i rischi più critici, ma solo il 30% si sente preparato ad affrontarli. In Italia, quest’ultima percentuale è inferiore rispetto alla media globale: solo il 24% si sente pronto a gestire un attacco informatico. Pesano anche l’incertezza macroeconomica, il gap di competenze e l’insicurezza sulle infrastrutture fisiche (32%) e cloud (36%) a cui va aggiunto un sostanziale ritardo nell’implementazione dell’IA.
L’Italia è anche l’unica nazione in cui il panorama normativo si sta evolvendo troppo lentamente: lo crede il 24% dei leader italiani, circa tre volte la media mondiale. Un ulteriore paradosso sottolineato dal fatto che il nostro paese vede nella modernizzazione normativa uno dei maggiori driver di innovazione.
Modernizzazione e debito tecnologico: una corsa contro il tempo
Il debito tecnologico è la sfida che più di tutte accomuna le organizzazioni. Il 64% dei CEO è preoccupato per l’obsolescenza dei sistemi, e il 44% delle infrastrutture IT mission-critical come server, storage, reti e sistemi operativi prossimi o già alla fine del ciclo di vita.
“La modernizzazione tecnologica deve andare di pari passo con l’efficienza operativa e l’innovazione. Essere consapevoli di queste sfide di obsolescenza può aiutare le organizzazioni a pianificare meglio gli investimenti futuri, realizzando una maggiore prontezza, efficienza e crescita. Ciò evidenzia un divario critico tra la prontezza percepita e la reale capacità di gestire i rischi tecnologici” ha aggiunto Martin Schroeter.
Anche la sostenibilità legata alla tecnologia è una priorità per i leader ma troppo spesso ostacolata da difficili compromessi: solo il 27% vede risultati dalle iniziative ESG.
Il ROI dell’IA: una sfida complessa
Nonostante l’adozione di intelligenza artificiale stia crescendo, con il 76% delle aziende che investe in tecnologie AI e machine learning, solo il 42% delle organizzazioni riesce a ottenere un ritorno positivo sugli investimenti (ROI).
Questo dato riflette l’incapacità di molte aziende di sfruttare appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale, spesso a causa di carenze nelle competenze.
Come osserva il report, solamente il 29% ritiene che la propria implementazione dell’IA sia pronta a gestire i rischi futuri nonostante per l’86% dei leader sia ritenuta di altissimo livello.
Il problema è anche accentuato da dubbi su privacy dei dati (31%), incertezza del rendimento (30%) e sfide normative (26%). Inoltre, tra le capacità che mancano per supportare l’intelligenza artificiale ci sono quelle legate a sicurezza e analisi dei dati.
Leadership e integrazione tecnologica
La chiave per affrontare queste sfide la si può trovare in una leadership forte e nella capacità di integrare l’innovazione tecnologica con gli obiettivi aziendali. Secondo il Kyndryl IT Readiness Report, il 63% delle aziende che stanno avanzando con successo nel percorso di modernizzazione tecnologica ha una leadership ben allineata tra i dipartimenti IT e il resto dell’organizzazione.
La collaborazione tra CIO, CTO e il resto del C-suite è essenziale per garantire che la modernizzazione tecnologica non rimanga un processo isolato, ma venga integrata nella visione complessiva dell’azienda. Questo è particolarmente importante quando si tratta di equilibrare le esigenze a breve termine con gli investimenti a lungo termine, una sfida che spesso porta a una “paralisi da priorità”, come sottolinea il rapporto.
Un futuro basato sull’automazione e sulle competenze
L’automazione rappresenta una delle soluzioni più efficaci per risolvere fino al 30% dei problemi senza intervento umano. Ciò permette un risparmio di costi e sicuramente una maggiore efficienza: l’8% degli incidenti IT viene risolto attraverso l’automazione, secondo i dati di Kyndryl Bridge. Ma, come sottolinea il report, nonostante i margini di miglioramento, molte aziende sono ancora nelle fasi iniziali di adozione delle nuove tecnologie: il 56% è nella fase di implementazione, il 15% è appena all’inizio.
Parallelamente, la gestione dei talenti e delle competenze IT è vista come una priorità fondamentale. Il 57% dei leader riconosce l’importanza di acquisire e trattenere talenti nei ruoli IT, mentre il 43% evidenzia la necessità di integrare le nuove tecnologie con le infrastrutture esistenti, affrontando i limiti imposti dai sistemi legacy.
Una roadmap per il futuro
Il paradosso tra la fiducia nella qualità dell’infrastruttura IT e la percezione che sia pronta per il futuro mette in luce la complessità del panorama digitale odierno. La complessità, la resistenza al cambiamento e il disallineamento tra i leader aziendali e quelli tecnologici sono sfide comuni che ostacolano la modernizzazione.
In conclusione, le aziende devono affrontare queste sfide in modo agile con un approccio bilanciato, integrando nuove tecnologie senza trascurare la necessità di una forte governance e di competenze adeguate.