Analisi

Le sfide chiave per i CIO: soluzioni pratiche per affrontarle con successo 



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Sono 5, secondo la voce di 12mila CIO di tutto il mondo, le criticità strategiche del momento: intelligenza artificiale, sicurezza informatica, analisi dei dati, dimostrazione del valore degli investimenti IT e gestione dei talenti. Gartner spiega come trasformare queste sfide in opportunità concrete per il successo aziendale

Pubblicato il 23 set 2024

Vincenzo Zaglio

Direttore ZeroUno, Head of Content Digital360



Le sfide per i CIO

Un CIO di un’azienda manifatturiera di luci per veicoli deve gestire un sistema di reportistica manuale che causa duplicazioni di sforzi e mancanza di informazioni cruciali. Un altro CIO, questa volta di un’industria altamente regolamentata, si trova ad affrontare per la prima volta una violazione della sicurezza, con il rischio di danni reputazionali significativi. Altrove nel mondo, invece, un CIO di una media impresa nel settore dei dispositivi medici ha bisogno di formulare una robusta strategia digitale per rispondere alle esigenze dei clienti nel mondo post-pandemico.

Questi scenari, tratti da casi reali analizzati da Gartner e riuniti nel The CIO Report – Gartner answers to top CIO questions, riflettono le sfide quotidiane che i CIO devono affrontare. L’indagine, frutto del costante rapporto con oltre 12.000 Chief Innovation Officer a livello globale, offre un quadro dettagliato delle principali problematiche lamentate direttamente dai manager e mette sul piatto la risposta alla domanda più cruciale di tutte: come è possibile trasformare queste sfide in opportunità concrete? Ecco quanto emerge. 

Strategia di intelligenza artificiale: dal concetto alla realizzazione

Il 92% dei CIO prevede di implementare l’AI entro il 2025, ma quasi la metà di loro trova difficile stimare e dimostrare il valore di questa tecnologia. La chiave per superare questa difficoltà – chiarisce il report – è allineare la strategia di AI con gli obiettivi aziendali. Ma come?

Un esempio pratico viene da un CIO che, grazie alla collaborazione con un Executive Partner (EP) di Gartner, è riuscito a definire una strategia di AI chiara e condivisa con il consiglio, risparmiando al contempo 350.000 dollari in consulenze esterne. Questo caso dimostra come la pianificazione e l’implementazione mirata possano portare a un successo misurabile.

L’implementazione di una strategia di AI non è semplicemente una questione tecnica: richiede una comprensione approfondita delle dinamiche aziendali e delle aspettative degli stakeholder. Il CIO deve iniziare identificando i casi d’uso che possono offrire il massimo valore, come l’automazione dei processi ripetitivi o l’analisi predittiva per migliorare le decisioni aziendali. Successivamente, è fondamentale costruire un modello operativo di AI che includa governance, gestione dei dati e integrazione con le infrastrutture esistenti.

Un ulteriore esempio pratico riguarda un CIO che doveva presentare i progressi nell’adozione dell’AI al consiglio di amministrazione. Grazie alla collaborazione con Gartner, è riuscito a preparare una presentazione convincente che ha ottenuto il consenso del consiglio per ulteriori investimenti. Questo dimostra l’importanza di una comunicazione chiara e basata su dati concreti per ottenere il supporto degli stakeholder.

Alcune best practice

In Italia iniziano a vedersi soluzioni concrete di utilizzo dell’AI e ci sono alcune best practice sulle quali vale la pena soffermarsi:

  • L’AI generativa è applicabile a molte aree aziendali, ma l’adozione è più facile dove c’è già forte digitalizzazione, ampia disponibilità di dati e procedure codificate. Negli altri casi, la strada è decisamente in salita
  • Non sottovalutare mai il passaggio dal Proof of Concept all’adozione in larga scala. Sono necessarie azioni di change management per adattare i processi. Le persone tendono a tornare alle vecchie abitudini. Questo significa da un lato preparare l’organizzazione con una formazione continua dall’altro coinvolgere (il processo top-down non porta molto lontano)
  • Bisogna sperimentare e “sporcarsi le mani”. Se gli utenti non sperimentano in prima persona questi strumenti, l’adoption è in salita
  • Le metodologie Agile, il DevOps, il Cloud non sono pre-condizioni ma aiutano tantissimo

Analisi dei dati: coinvolgere gli stakeholder e ottimizzare i processi

Il 27% dei Chief Data and Analytics Officer (CDAO) denuncia una mancanza di supporto da parte degli stakeholder aziendali: un problema che può essere risolto – spiega il report – stabilendo una stretta collaborazione tra CIO e CDAO.

Un esempio illuminante è quello del produttore di luci per veicoli che, grazie all’introduzione di analisi aumentate, ha ridotto i tempi di preparazione dei dati del 30% e ha migliorato i termini contrattuali con i fornitori. La chiave del successo è stata la creazione di una “single source of truth” che ha permesso decisioni rapide e accurate.

La gestione efficace dei dati richiede un approccio strutturato che inizia con la comprensione delle priorità aziendali e di come le risorse di dati e analisi (D&A) possano generare valore. È essenziale posizionare D&A come una risorsa aziendale fondamentale, promuovendone l’impatto sui processi critici, le decisioni e i risultati aziendali. La creazione di relazioni solide con gli stakeholder chiave e l’assicurazione del loro supporto è altrettanto cruciale.

In un caso pratico, un’azienda manifatturiera ha collaborato con Gartner per implementare l’analisi aumentata e migliorare la propria business intelligence. Questo ha portato a una riduzione del 50% nei tempi di selezione dei pacchetti e di pianificazione del progetto, permettendo all’azienda di risparmiare tempo e risorse significative. La capacità di prendere decisioni tempestive e accurate ha migliorato notevolmente l’efficienza operativa dell’azienda.

Sicurezza informatica: progettare un programma difensivo efficace

La criminalità informatica costa alle aziende oltre 6 trilioni di dollari all’anno, aprendo letteralmente un “vaso di Pandora” colmo di sfide per i C-level di ogni longitudine e comparto.

Un CISO di un’industria altamente regolamentata, in questo quadro, ha dovuto affrontare una violazione della sicurezza per la prima volta. Sostenuto dalle soluzioni Gartner, come fa presente il CIO Report, il CISO è riuscito a presentare un piano trasparente al consiglio, evidenziando sia i punti di forza che le aree di miglioramento. Questo piano non solo ha affrontato la situazione immediata, ma ha anche stabilito una base per miglioramenti futuri, rafforzando la posizione di sicurezza dell’organizzazione.

Qual è stata la leva chiave? La costruzione di un programma di sicurezza efficace richiede un approccio che rifletta il contesto unico dell’organizzazione, sfruttando standard generalmente accettati e pratiche comprovate. “È fondamentale garantire una chiara assunzione di responsabilità per i rischi legati alla sicurezza informatica, permettendo decisioni di controllo basate sul rischio – spiega Gartner -. Un programma di sicurezza ben progettato, che si fonda sulla collaborazione tra CIO e CISO, deve essere agile e orientato al miglioramento continuo, enfatizzando i principi chiave e formalizzando i processi di sicurezza”.

Il mercato della cybersecurity in Italia (fonte: Statista)

Dimostrare il valore degli investimenti IT: narrare una storia di successo

L’81% dei consigli di amministrazione non ha raggiunto i propri obiettivi di trasformazione digitale. Questo lascia molti CIO in difficoltà nel giustificare gli investimenti tecnologici.

Un CIO di una media impresa nel settore dei dispositivi medici ha sviluppato una solida strategia digitale e un business case che ha accelerato il supporto del consiglio e ha risparmiato circa 30.000 dollari in consulenze. La chiave del successo è stata la capacità di narrare una storia di valore chiara e convincente, supportata da metriche misurabili.

Dimostrare il valore degli investimenti IT richiede una comprensione profonda di ciò che gli stakeholder aziendali apprezzano veramente. “Il valore non risiede nella tecnologia in sé, ma in ciò che la tecnologia consente all’azienda di fare”, spiega Gartner. “È essenziale costruire una narrazione del valore che differenzi tra “run” (mantenere le operazioni) e “change” (migliorare i risultati aziendali). La narrazione “run” si concentra sul mantenimento di livelli di performance elevati e sulla continuità operativa, mentre la narrazione “change” evidenzia il valore aggiunto attraverso l’espansione delle capacità esistenti e la creazione di nuove opportunità”.

Il CIO in questione, cui era stato chiesto di sviluppare una strategia digitale per supportare le esigenze evolutive dei clienti interni ed esterni in un mondo post-pandemico, ha risolto la sfida sviluppando una roadmap dettagliata e utilizzando strumenti di valutazione digitale per identificare le lacune e guidare il team esecutivo attraverso gli step previsti per centrare l’obiettivo. Questo approccio ha accelerato significativamente la consegna del progetto e ha ottenuto il supporto del consiglio.

Strategia dei talenti: attrazione e retenzione delle competenze chiave

Il 69% dei CIO, spiega il report, intende migliorare e riqualificare i dipendenti nel 2024. “La gestione dei talenti IT in un contesto di alta domanda di competenze in campi come l’intelligenza artificiale generativa, l’apprendimento automatico, la sicurezza informatica e l’analisi dei dati richiede un approccio innovativo”, chiarisce Gartner. È quindi fondamentale ripensare le descrizioni delle posizioni lavorative in ambito IT, andando oltre la semplice elencazione delle competenze e delle esperienze necessarie. Inoltre, è essenziale dissipare i potenziali preconcetti relativi ai vari settori, sviluppando e potenziando il brand dei reparti IT. Inoltre i CIO devono cercare di inserire in organico i cosiddetti “moltiplicatori di forza”, come esperti di tecnologia aziendale esterni all’IT, per favorire la trasformazione digitale del loro business.

In questi quadro, diventa cruciale anche promuovere l’implementazione di nuovi modelli di lavoro come flessibilità radicale, o lavoro completamente da remoto o ibrido, almeno per coloro che possiedono competenze informatiche essenziali, informando colleghi e partner delle risorse umane sui rischi per i talenti derivanti dagli obblighi di rientro in ufficio

Un CIO di una grande organizzazione sanitaria, a seguito di una fusione, doveva creare un nuovo modello operativo IT per integrare efficacemente i team: con il supporto di queste indicazioni, è riuscito a sviluppare un modello di accelerazione che ha risparmiato oltre 250.000 dollari in consulenze e ha ridotto i tempi di integrazione di tre-sei mesi.

Per i CIO, la gestione dei talenti è una sfida importante soprattutto quando si parla di progetti di innovazione. Solo il 5% dei lavoratori italiani si dichiara infatti soddisfatto del proprio lavoro. In un periodo di confusione economica ed emotiva, sociale ed esistenziale, tecnologica e operativa le persone hanno bisogno di sentirsi parte di qualcosa più grande di loro. Coesa fare quindi? Oltre a garantire un lavoro buono e sostenibile, è importante agire sul purpose delle persone, dando all’occupazione un nuovo significato e più forti valori, ad esempio, coinvolgendo le persone nelle iniziative con un impatto ambientale e sociale.

Un quadro denso di sfide, ma non insormontabili

Il messaggio di Gartner è chiaro: le sfide per i CIO nel 2024 sono numerose e complesse, ma non insormontabili. Attraverso una pianificazione strategica mirata, la collaborazione con partner esperti e l’implementazione di soluzioni innovative, è possibile trasformare queste sfide in opportunità concrete per il successo aziendale.

I casi pratici analizzati nel Report, d’altro canto, dimostrano che, con il giusto approccio, i CIO possono non solo superare le difficoltà, ma anche guidare le loro organizzazioni verso un’identità più future-proof. Già pronta, in altre parole, ad affrontare le sfide del domani.

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