Il classico concetto di metaverso è più diffuso, appealing, probabilmente più attraente di quello di metaverso industriale, ma sembra che la vera rivoluzione avverrà proprio in quest’ultimo. Il metaverso industriale costituisce un cambio di paradigma, e permetterà alle organizzazioni di usare gli ambienti virtuali per trasformare radicalmente la gestione delle proprie operation in settori privati e pubblici. Tra le analisi che prevedono questo scenario, quella della società di consulenza Capgemini (“On the way to the Industrial Metaverse”) valuta mal indirizzato l’attuale clamore per tutto quanto concorre a creare il metaverso “consumer” e sociale, che comunque gioca un ruolo importante, perché l’impatto del metaverso industriale sul lavoro e sulla società sarà inesorabile.
Il ruolo del metaverso in senso lato
Il metaverso consumer, osserviamo noi, fatto di videogame 3D immersivi e mondi artificiali, in cui si entra completamente indossando headset per realtà virtuale, spesso anche rappresentato dal cinema di fantascienza, è già da tempo presente nell’immaginario collettivo. Risulta chiaro anche quanto questo metaverso di massa stia trasformandosi in un nuovo spazio digitale, un marketplace per le aziende, prezioso da presidiare, per il suo potenziale d’innovazione nel marketing dei beni di consumo.
Solo per fare due esempi, nel 2022 il retailer statunitense Walmart ha annunciato il lancio di due “nuove esperienze immersive” sulla piattaforma di metaverso Roblox, mentre, sempre nel 2022, nel mondo della moda, Gucci è sbarcata sperimentalmente nel metaverso di The Sandbox. E i dati del rapporto “The State of Fashion 2023”, realizzato congiuntamente dalla rivista The Business of Fashion e dalla società di consulenza McKinsey, confermano, tra i temi salienti di quest’anno, l’apertura di un nuovo capitolo per il marketing digitale.
Le normali strategie per conquistare clienti stanno diventando meno efficaci e più costose, e ciò spingerà i brand ad aprire nuovi canali di comunicazione con i consumatori, tra cui il metaverso è tra quelli che potranno permettere di ottenere maggiori ritorni sugli investimenti di marketing. Entro il 2026, il 25% delle persone passeranno almeno un’ora al giorno nel metaverso, prevede la società di ricerca e consulenza Gartner, mentre il 30% delle organizzazioni nel mondo avranno prodotti e servizi pronti per questo ambiente digitale.
Dalla Internet of Things alla Internet of Twins
Fin qui il metaverso più conosciuto. Rispetto allo scenario appena tratteggiato, il metaverso industriale va però ben oltre la dimensione ludica, gli avatar, i mondi virtuali di Second Life, le strategie di gamification, l’uso del metaverso per accrescere il coinvolgimento dei consumatori con un marchio, caricando emotivamente la shopping experience e aumentando la propensione all’acquisto.
Il metaverso industriale può condividere con il metaverso “ordinario” la definizione di Gartner come spazio virtuale universale, creato dalla convergenza di realtà fisica e digitale migliorata artificialmente. Anche il metaverso industriale può utilizzare tecnologie come intelligenza artificiale e realtà estesa (XR). L’elemento fondante del metaverso industriale è però originare un sistema di digital twin interconnessi, utilizzabile per ottimizzare sistemi, intere infrastrutture, e migliorare la gestione di problemi complessi anche su scala globale.
I digital twin, o gemelli digitali, sono sviluppati applicando evolute tecniche di modellazione e simulazione, e operano basandosi sul cloud e sulla Internet of Things (IoT). Il metaverso industriale è immaginabile come un’evoluzione delle reti IoT, e delle Industrial IoT (IIoT), sempre più diffuse nelle infrastrutture di produzione e negli ambienti di fabbrica. In altre parole, queste Internet of Things si trasformeranno in Internet of Twins, perché i gemelli digitali finora implementati in sistemi o domini industriali specifici cominceranno ad essere interconnessi con quelli di altri settori di business, formando veri e propri ecosistemi operativi, che plasmeranno un metaverso industriale sempre più esteso.
Il metaverso industriale, spiega Capgemini, porterà i digital twin a un livello completamente nuovo. Tale transizione diverrà palese via via che la Internet of Things, in cui i dati vengono scambiati via rete tra sensori integrati in oggetti fisici, evolverà verso la Internet of Twins, dove l’interconnessione si realizza tra oggetti digitali, creando un’ulteriore dimensione, e originando processi di co-progettazione e co-simulazione su larga scala.
Metaverso industriale, un ambiente dinamico
Il perché un metaverso industriale fatto di digital twin interconnessi si caratterizzi come uno spazio dinamico, differente rispetto a quello, tipicamente statico, del metaverso ordinario, si spiega partendo da come funziona un singolo digital twin. Anzitutto, la tecnologia digital twin non va confusa con le tradizionali tecniche di modellazione e simulazione, che non sono certo nuove.
Queste possono rappresentare prodotti o sistemi attraverso modelli e prototipi virtuali (virtual prototyping) e utilizzare strumenti (CAD/CAE) di modellazione 2D/3D. La simulazione aiuta a validare i progetti in anticipo, accelerando i cicli di sviluppo e abbassando i costi, grazie alla possibilità di ridurre, o talvolta eliminare, la necessità di produrre prototipi fisici.
Il digital twin è definito come una replica digitale di un oggetto o sistema fisico. Rispetto alla simulazione, generalmente eseguita offline su sistemi stand-alone usando dati acquisiti contestualmente, il digital twin è dinamico, innovativo e differente, perché funziona online, ed è costantemente connesso all’oggetto o sistema, da cui raccoglie di continuo dati in tempo reale. Ciò gli permette di restare sempre sincronizzato e rappresentare non solo lo stato attuale del prodotto o sistema, ma di evidenziare eventuali anomalie, elaborare scenari e consentire in maniera iterativa opportune ottimizzazioni.
Metaverso industriale come sistema di sistemi interoperabili
Nella visione del Digital Twin Consortium, un metaverso industriale di digital twin interconnessi può essere concepito come un sistema di sistemi multidimensionali e interoperabili. Realizzare questo metaverso costituisce al contempo una sfida ingegneristica e un’inedita opportunità di analizzare e ottimizzare il funzionamento dei sistemi industriali e di business applicando un approccio olistico. Il cambio di mindset si compie comprendendo che le ottimizzazioni tattiche, tramite digital twin, di sistemi isolati non sono pienamente valide, se non tengono conto dell’impatto, positivo o negativo, nel lungo termine sugli altri sistemi interconnessi e interdipendenti.
Estendendo questo concetto su larga scala, l’obiettivo finale di quello che il consorzio chiama “Digital Twin System Interoperability Framework” è accelerare la comprensione e la continua ottimizzazione del funzionamento di intere infrastrutture industriali, supply chain, aziende di pubblica utilità, edifici, zone urbane, lungo il loro ciclo di vita. Una condizione, questa, essenziale anche per dare risposte migliori alla soluzione di problemi globali, come la crisi climatica, le carenze energetiche, la gestione delle risorse idriche e alimentari, che necessariamente richiedono un approccio sistemico.