L’annuncio era atteso ormai da tempo ma la cerimonialità dell’apertura ufficiale del sedicesimo IBM Garage a livello globale, avvenuta agli IBM Studios nel corso dell’IBM Think Summit Milano (in programma dal 21 al 26 giugno 2019), ha enfatizzato ulteriormente l’importanza e la portata di questa scelta da parte di IBM.
“Abbiamo bisogno di spazi fisici dove poter lavorare tutti insieme, partner, clienti ma la stessa IBM, sulle tecnologie esponenziali come Cloud, IoT, Blockchain, Intelligenza Artificiale e Cybersecurity”, ha detto Enrico Cereda, Presidente e Amministratore Delegato di IBM Italia, dal palco del Think Summit Milano.
Uno spazio fisico che “non poteva essere un qualsiasi ufficio”, ha voluto sottolineare il numero uno italiano. “Serviva un posto iconico dove poter stimolare l’innovazione e fare co-creation e co-development”.
Come ormai noto ai più, la scelta è ricaduta sul Pavilion, la struttura “a forma di seme” che spicca in piazza Gae Aulenti a Milano (nuovo cuore finanziario e di business del capoluogo lombardo), già ribattezzato IBM Studios. “Un luogo aperto e a disposizione di tutta la città di Milano ma anche a tutto il paese, comprese scuole e Università con cui abbiamo già iniziato a stringere importanti alleanze”, ha voluto aggiungere Cereda.
Metodo e tecnologie per accelerare l’innovazione
Quello che diventa così il “tempio” della cultura tecnologia e dell’innovazione, per il quale IBM ha pianificato un investimento di 40 milioni di euro in 9 anni, ospita da subito, come accennato, l’IBM Garage. Primo centro di sperimentazione Cloud di IBM in Italia, il Garage nasce per far entrare in contatto sviluppatori, startupper, clienti, partner e system integrator, ma anche studenti, con le tecnologie più all’avanguardia che oggi possono essere abilitate dal Cloud.
“IBM Garage non è solo un posto fisico – ha spiegato Alessandro La Volpe, Vice President IBM Cloud & Cognitive Software Italy di IBM – ma anche un metodo grazie al quale, attraverso co-creazione e co-sviluppo di idee e soluzioni, si aiutano le imprese a passare da un’idea ad una sperimentazione e da una sperimentazione ad un progetto di adozione/produzione su scala aziendale”.
Ad evidenziare le peculiarità dell’iniziativa è stata Stephanie Trunzo, responsabile a livello globale degli IBM Garage, che ha più volte sottolineato l’importanza dell’approccio metodologico nel governo del cambiamento: “il nostro principale obiettivo è accompagnare le aziende in un percorso di cambiamento che è prima di tutto culturale; avvicinarsi, sperimentare e adottare una tecnologia rappresentano solo alcuni aspetti decisionali di un cambiamento che è molto più grande e richiede una trasformazione organizzativa, del business, delle persone, del modo in cui lavorano e interagiscono tra loro in tutta l’organizzazione. All’IBM Garage non sviluppiamo solo soluzioni, aiutiamo le aziende a trasformarsi”.
Un supporto che viene garantito, come ricorda La Volpe, da “strumenti che vanno dalle metodologie di Design Thinking e Lean Startup passando per gli approcci Agile, DevOps e Continuous Delivery. Un mix che va a formare il Cloud Innovate Method proprio dell’IBM Garage nato per costruire rapidamente soluzioni innovative in un clima di co-creation e altamente scalabili all’interno delle organizzazioni aziendali”.
L’IBM Garage per accompagnare le aziende nel proprio Cloud Journey
“Nell’IBM Garage, di fatto, si entra con un’idea, un’esigenza, un problema, una intuizione e si esce con un prototipo da testare (il risultato della co-creation, ossia un MVP – Minimum Viable Product), per poi farlo diventare – attraverso il co-sviluppo – una soluzione che entra a pieno titolo nelle operazioni e nei flussi di lavoro aziendali per produrre valore e risultati di business”, ha voluto precisare La Volpe.
C’è però un altro importante ruolo che può avere il Garage legato al Cloud Journey. “Le aziende ed i partner possono avvicinarsi e sfruttare il Garage con le sue metodologie ed avere il supporto di tutti gli esperti internazionali che lo frequenteranno anche per disegnare percorsi personalizzati di trasformazione verso il Cloud, disegnando e sviluppando il proprio cammino graduale progettato per fasi (migrazione, modernizzazione, innovazione)”, ci ha tenuto a precisare in chiusura La Volpe.