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Oltre i chip: Intel diventa alleato per digital transformation e hybrid working

Silicio, software e servizi nel futuro di Intel, per supportare lavoro ibrido e business continuity. Durante il Vision 2022, l’azienda ha annunciato soluzioni e progetti che fanno leva su un inedito intreccio tra tecnologie ed ecosistema. Sul mercato arriveranno a breve un nuovo processore per PC, elemento chiave per il lavoro del futuro, e una GPU per data center all’altezza dei nuovi ritmi di business. Sull’orizzonte però non mancano anche obiettivi a lungo termine, tra cui il metaverso. 

Pubblicato il 23 Mag 2022

hybrid working

Non più solo silicio e un crescente impegno nell’execution: così Intel illustra il suo posizionamento e l’approccio alle roadmap interne dei prossimi mesi durante il Vision 2022. Questo primo grande appuntamento post pandemia è l’occasione per il CEO Pat Gelsinger di snocciolare le tante novità in arrivo ma, prima ancora, di svelare il disegno in cui devono essere incastonate e lette.

Nelle sue parole di apertura la tecnologia diventa “un ponte che ci ha permesso di superare il periodo di pandemia e che oggi, nel gestire la complessità, ci impone scelte strategiche cruciali per il nostro futuro”. In un contesto in continua evoluzione, e ad alta velocità di adozione di nuove tecnologie, Intel si posiziona quindi come “fornitore di building block” per l’innovazione. L’intenzione è di spogliarsi dall’etichetta di “chip company” sostituendola con quella di alleato nella digital transformation.

Software come “glue” per sprigionare l’innovazione hardware

Nelle novità annunciate, tecnologia ed ecosistema si fondono per creare valore a supporto di chi deve affrontare un’evoluzione sfidante in un contesto dinamicamente incerto. Il post-pandemia, i conflitti geopolitici e la crisi della supply chain: “le sfide che le organizzazioni devono affrontare oggi sono complesse e interconnesse. Il successo dipende dalla loro capacità di adottare e massimizzare rapidamente tecnologie e infrastrutture all’avanguardia” secondo Gelsinger. Da tenere ben presenti i 4 “superpoteri” che possono fare la differenza: l’ubiquitous computing, le infrastrutture from cloud to edge, la pervasive connectivity e l’intelligenza artificiale

Sottolineando l’urgenza di aumentare la capacità globale di chip e rafforzare la chips supply chain, garantendo una resilienza geografica europea oggi totalmente assente, il CEO ha spostato l’attenzione dal silicio ai software, la “glue” che sblocca le potenzialità hardware. Negli annunci, infatti, i due elementi si fondono in soluzioni intenzionalmente sviluppate per essere semplici, attuali e lungimiranti. Complice la consapevolezza che “da alcune cruciali scelte tecnologiche strategiche di oggi, dipende gran parte del domani. Sia per le aziende che per l’intero ecosistema mondiale”.

  • Evolvono i processori per il deep learning. Habana Gaudi 2 offre prestazioni di training AI due volte maggiori rispetto alle attuali offerte in-market. Greco AI potenzia l’inferenza garantendo un boost a chi punta sull’AI nei prossimi mesi.
  • La quarta generazione di Xeon Scalable promette prestazioni fino a 30 volte superiori rispetto alla generazione precedente grazie a ottimizzazioni software e hardware per carichi di lavoro AI. Vantaggi aggiuntivi per telecomunicazioni e supercalcolo.
  • Con il Project Apollo, in collaborazione con Accenture, sono in arrivo oltre 30 kit di soluzioni di intelligenza artificiale open source, progettate per renderla più accessibile in ambienti on-premise, cloud ed edge.
  • Il data center del futuro prende forma nella roadmap verso il 2026 tracciata da Intel per le sue IPU, studiate per potenziare la velocità operativa delle aziende.
  • Primo passo verso la creazione di un nuovo servizio multi-cloud e multi-TEE per l’attestazione di terze parti grazie a Project Amber che fornisce la verifica remota dell’affidabilità negli ambienti cloud, edge e on-premise.
  • Lavori in corso per “un’intelligenza artificiale più affidabile e sicura” e per una crittografia quantum resistant

Hybrid working e business continuity garantiti dalla 12esima generazione di processori

Pur accelerando una innovazione tecnologica generale, le dinamiche innescate dalla pandemia hanno reso più che mai protagonisti i PC. Oggi costituiscono infatti un elemento chiave per il futuro del lavoro e per la business continuity. É indispensabile una loro evoluzione per abilitare quei modelli di hybrid working e smart working in grado di assicurare operatività nel lungo periodo, anche a fronte di imprevisti.

In questo quadro di necessità si inserisce la 12esima generazione di processori Intel Core HX, annunciata al Vision 2022. Sono in arrivo sette nuove CPU Core basate sui processori desktop in grado di offrire fino a 16 core con frequenza massima di 5 GHz, per garantire alti livelli di prestazioni per flussi di lavoro professionali. Contraddistinte dal suffisso HX e identificate dal nome in codice Alder Lake-HX, saranno decisive soprattutto nella gestione di carichi CAD e 3D, ma anche nel settore del gaming.

Professionisti e creatori, sfruttando potenza di elaborazione e larghezza di banda maggiori potranno iterare i contenuti più velocemente, ideare, programmare, renderizzare e lavorare con la massima efficienza in ufficio, a casa o in viaggio. Ciò significa riuscire a soddisfare meglio le scadenze e i budget anche negli ambienti di lavoro frenetici, non essendo più necessario aspettare che i carichi di lavoro intensivi del processore finiscano. Si può rimanere nel flusso” spiega Chris Walker, vicepresidente di Intel e direttore generale delle piattaforme client per la mobilità.

Dal punto di vista tecnico, questa 12esima generazione presenta anche una migliore connettività, memoria fino a 128GB e un PCH dedicato per una maggiore larghezza di banda e trasferimenti di dati più veloci.

Entro l’anno diverse aziende tra cui Dell, HP, Lenovo introdurranno questa nuova soluzione nella propria offerta con oltre 10 notebook tra workstation e soluzioni gaming.

Nuova GPU per desktop virtuali e cloud gaming, pronta anche per il metaverso

Un importante boost tecnologico al lavoro ibrido arriva anche dall’annunciato arrivo della GPU per data center: Arctic Sound-M (ATS-M). Presentata come “la prima del settore con un codificatore hardware AV1”, offre elevate prestazioni di transcodifica che puntano a raggiungere 150 mila miliardi di operazioni al secondo (TOPS). Un vantaggio che assume maggior valore grazie allo stack software aperto tramite oneAPI per una progettazione più agile e veloce.

La sua versatilità rende questa nuova soluzione particolarmente adatta a piattaforme di cloud gaming e provider di contenuti multimediali, ma soprattutto alla creazione di desktop virtuali (VDI/DaaS). Regala infatti la possibilità di esercitare un controllo flessibile sulla distribuzione delle risorse tra più vGPU e un alto livello di granularità.

L’Arctic Sound M ha due versioni, una da 75 watt e l’altra da 150 watt, supporta più di 30 flussi a 1080p, 40 flussi di gioco, 62 versioni virtualizzate, tutti i moderni formati di compressione video (AV1, AVC, HEVC e VP9) e i più diffusi framework FFmpeg e GStreamer. Entro fine 2022 dovrebbe arrivare sul mercato in più di 15 progetti di partner, tra cui Dell, Supermicro, Inspur e H3C per rivoluzionare le workstation del futuro, ma non solo.

Utilizzata per i sistemi di inferenza, in particolare per l’analisi video AI, questa GPU eviterà che la fase di elaborazione del flusso video in ingresso diventi un collo di bottiglia. Un beneficio a portata di mano che Intel offre mentre accarezza l’idea di offrire anche tecnologie che possano supportare la concretizzazione delle esperienze metaverso.

Il nome dell’iniziativa c’è già: Endgame Project. Al Vision 2022 Raja Koduri, executive vice president and general manager of the Accelerated Computing Systems and Graphics (AXG) Group di Intel, ha poi svelato che ciò a cui si sta lavorando è la fornitura di calcolo continuo con un orizzonte di messa a terra prospettato di almeno 4 o 5 anni.

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