Abb: l’IoT apre le porte alla nuova rivoluzione industriale

L’IoT, applicato all’industria, sta radicalmente cambiando i processi produttivi e la loro gestione. Abb ha recentemente illustrato le soluzioni che propone per supportare questa trasformazione. Tra i tanti esempi, affascinante il campo d’applicazione delle Smart Grid e la sfida tecnologica rappresentata dalla peculiare instabilità delle energie rinnovabili

Pubblicato il 22 Apr 2015

MILANO – La recente conferenza stampa tenuta da Abb è stata l’occasione per parlare di IoT, e in particolare della sua applicazione nell’ambito industriale, in quello che viene definito “Industrial Internet”. Secondo Luca Zanella, Business Development Manager di Abb Italia, stiamo a tutti gli effetti assistendo a una nuova rivoluzione industriale: oggetti abilitati alla generazione e all’invio di dati ai server cloud per backup, reportistica, diagnostica e analisi comparative; informazioni disponibili ovunque e in modo costante; unità di servizio centralizzate che consentono una gestione ottimizzata e intelligente di impianti e reti. “Si assiste a un processo di contaminazione – dice Zanella -. L’It entra sempre più nelle fabbriche e le fabbriche si aprono all’It. Nascono nuovi player, si sviluppano software house che fanno prodotti integrabili alle macchine che noi produciamo, si generano convergenze inedite”.

Luca Zanella, Business Development Manager, Abb Italia

Questo il solco all’interno del quale si collocano le varie tecnologie presentate che spaziano dal campo della robotica (per esempio metodi di programmazione semplificata per istruire i robot in modo semplice e intuitivo rendendo il loro riadattamento veloce, in linea con la flessibilità che il business impone), a quello della gestione dei processi produttivi (per esempio sistemi studiati sulle esigenze specifiche del mercato Food, in grado di integrare i dati provenienti da tutte le tipologie di macchine, offrire un singolo ambiente di controllo per tutto l’impianto, garantire risparmi sui costi energetici, operativi e di manutenzione), fino a toccare l’affascinante tema delle smart grid [insieme di una rete Ict e di una rete di distribuzione elettrica in modo tale da consentire di gestire la rete elettrica in maniera “intelligente, ndr]: “Reti multidirezionali, con fonti distribuite ed aleatorie”, come sono state definite dai relatori. Multidirezionali, perché prevedono che i consumatori, se possessori ad esempio di pannelli fotovoltaici, diventino anche produttori; con fonti distribuite e aleatorie perché, oltre a essere queste (pannelli, pale eoliche ecc.) “sparse” sul territorio, sono instabili a causa dell’imprevedibilità della loro resa. Le smart grid sono insomma caratterizzate da una complessità eccezionale che rende la loro gestione una sfida tecnologica; soprattutto se si parla di “microreti”, pensate per operare anche in completa autonomia, disconnesse dalla rete tradizionale (preziose per isole o aree rurali remote, ma che vanno immaginate anche applicate al contesto smart city): si tratta di accumulare energia eccedente da diverse tipologie di fonti, rilasciarla quando scarseggia, informare le persone sulle abitudini che possono contribuire al risparmio energetico in modo che diventino parte attiva della rete, mantenere un bilanciamento costante. Internet – come spiegano i relatori, tornando al tema IoT – è il canale preferenziale attraverso cui i sistemi oggi dialogano e mantengono questo difficile equilibrio. Abb ha perfezionato tutte le tecnologie necessarie: inverter, convertitori per turbine eoliche, sistemi di accumulo dell’energia, di controllo e stabilizzazione. Le piattaforme di automazione integrate Symphony Plus e Microgrid Plus governano già oggi oltre 80 microreti.

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