Le iniziative di Green Ict lanciate nel corso dell’ultimo anno hanno avuto particolare risonanza sul mercato grazie all’evoluzione dello scenario energetico internazionale e alla nuova sensibilità sui temi della riduzione dell’impatto ambientale. Troppo spesso però l’attenzione si è focalizzata solo sul contributo fornito dall’Ict da un punto di vista di riduzione dei consumi dell’hardware e, più in generale al tema della riduzione dei consumi dei datacenter. Quest’ultima è certamente un’importante area di intervento se si considera che, secondo le stime di Idc, in 10 anni la spesa per il Power&Cooling dei datacenter si è più che raddoppiata e che il tasso di crescita per i prossimi anni è pari a 4 volte il tasso di crescita della spesa per nuovi server.
Ma in un’economia caratterizzata dall’esplosione delle apparecchiature digitali, collegabili in rete con protocolli Ip, il ruolo dell’Ict per l’efficienza e l’ambiente è ancora più ampio.
Il processo di sostituzione e integrazione delle tecnologie elettromeccaniche con quelle digitali consente di aumentare le possibilità di raccolta e archiviazione di dati che possono essere elaborati e condivisi per effettuare analisi, simulazioni e mettere in atto azioni migliorative. Si pensi ad esempio, nel settore elettrico, alla sostituzione dei vecchi contatori con quelli “intelligenti” che consentono di disporre di misure dei consumi di energia per intervalli di tempo, abilitano azioni di demand side management, oltre ad evitare l’intervento di squadre sul territorio per l’attivazione o disattivazione della fornitura di energia elettrica. La chiave di successo dei progetti di smart metering risiede proprio nei sistemi It di Meter Data Management, ed in particolare nella capacità di tali sistemi di gestire un aumento esponenziale di dati, elaborandoli e mettendoli a disposizione di altri applicativi aziendali (ad esempio, billing, Crm, gestione carichi, ecc.).
Parlare di Green Ict significa anche pensare a come migliorare e rendere più efficiente e ambientalmente compatibile l’intero ciclo di vita dei prodotti informatici, dalla loro progettazione, alla produzione, alla logistica e alla vendita/acquisto, all’utilizzo e infine alla dismissione. E per poter progettare prodotti più eco-compatibili è importante partire dal fondo, dallo smaltimento, in modo da tenere in considerazione quali materiali e sostanze privilegiare e incentivare la ricerca in tale direzione.
Un ruolo importante nella creazione di un circolo virtuoso di sviluppo di nuovi prodotti è rappresentato anche dalle politiche d’acquisto messe in atto dagli utilizzatori. In tal senso ancora troppo limitato è il peso del fattore Green all’interno dei criteri d’acquisto delle aziende. È comunque innegabile che l’Ict abbia un ruolo importante in materia ambientale e di efficienza. L’industria Ict può infatti agire per ridurre il proprio impatto ambientale e la propria efficienza e aiutare gli utilizzatori di tecnologie informatiche a ridurre il loro.
Questo fatto è suffragato da un’indagine avviata a livello internazionale lo scorso Settembre 2007 da Idc sul tema Green Ict. A circa 300 aziende è stato chiesto quanto importante fosse il ruolo dell’It nell’ambito delle azioni messe in atto per ridurre l’impatto ambientale e il 42% degli intervistati ne ha ribadito l’elevata importanza.
Di questi e altri temi si parlerà nel corso della conferenza organizzata da Idc: “Green IT, Green Software & eWaste per uno Sviluppo Sostenibile Informatico” che si terrà a Milano il 25 Giugno 2008. Per informazioni:
*Roberta Bigliani è il Direttore Europeo della Ricerca di Energy Insights, un’azienda del gruppo Idc specializzata nell’analisi di mercato e advisory per il settore utilities e oil&gas.