Non ci sarà ripresa, senza innovazione. Non ci sarà innovazione senza investimenti in infrastrutture, competenze, governance. È da qui che è necessario partire, perché l’improvvisazione non può portare ad alcun risultato. Questo assunto, che ha fatto da sfondo al Festival dell’Economia di Trento, è stato ripreso da Vittorio Colao nel suo intervento sulla ricostruzione economica del Paese: “Tutto parte da istruzione e ricerca – ha spiegato – Lo Stato deve favorirle, cominciando ad essere innovatore nei settori dove è monopolista, come ad esempio i servizi pubblici e la pubblica amministrazione”. Il ministro ha messo quindi l’accento sul ruolo dello Stato, che deve “preparare il terreno”, essere guida, allenatore delle risorse già in campo. Per prima cosa, dunque, occorre ottimizzare l’esistente, per un principio di opportunità ed efficienza.
La digitalizzazione come motore della ripresa
Sdoganati lo smart working e la didattica a distanza a causa della pandemia, l’utilizzo di Internet è entrato definitivamente nella vita dei cittadini, oggi più pronti a ricevere ogni tipo di servizio in forma digitale. Ma non è che l’inizio di un percorso tecnologico e culturale.
Infatti, ci sono tre criticità che rallentano il grande processo di informatizzazione del Paese:
- il digital divide;
- Il livello non ottimale di cybersecurity;
- le scarse competenze dei cittadini e l’esiguo numero di figure professionali capaci di traghettare l’Italia nel digitale.
L’emergenza Covid ha evidenziato le forti differenze nel grado di copertura territoriale della rete Internet. Non tutti i lavoratori e gli studenti hanno potuto collegarsi da remoto e continuare le proprie attività a dispetto del lockdown; non tutti i pazienti hanno potuto ricevere assistenza telematica e, per quanto fosse già un problema noto, con la pandemia tutto ciò è diventato inaccettabile. Le infrastrutture hanno bisogno di essere potenziate. La copertura di rete è fondamentale per il grande processo d’informatizzazione concesso dal PNRR.
“Il nostro obiettivo è quello di portare connettività dappertutto, andando ad investire per aiutare le zone svantaggiate e facendo giocare al meglio i giocatori che ci sono – ha annunciato il ministro Colao -. Entro il 2027 lo Stato deve raggiungere l’obiettivo di connettere a banda larga ogni casa, scuola o edificio, permettendo di avere tutto ciò che serve, con la maggior velocità possibile”.
Connettività a tutto tondo? il futuro è nel segno del 5G
La tecnologia delle telecomunicazioni sta tendendo al suo stato dell’arte. La quinta generazione della rete dati, il cosiddetto 5G, infatti, garantirà un segnale estremamente potente e un’amplificazione della capacità di Internet mai sperimentate prima. La velocità di trasmissione dei dati risulterà enormemente potenziata e sarà possibile gestire immensi volumi di dati provenienti dai più disparati dispositivi, da quelli industriali a quelli indossabili.
“Il 5G è una vera rivoluzione – ha spiegato il professor Sassano, docente di Ricerca operativa alla Sapienza, presente anch’egli al Festival dell’Economia di Trento – perché trasforma internet da un fornitore di servizi immateriali a un provider di contenuti tangibili”.
Certamente, in un mondo all’insegna dei bit, la sicurezza cibernetica è e diverrà sempre più cruciale. Attualmente, però, l’Italia non brilla.
“Il 93-95% dei server della Pubblica amministrazione non sono in condizioni di sicurezza. Non si può andare avanti così – ha fatto notare Colao -.Dobbiamo andare verso il cloud, con la creazione di un Polo strategico nazionale (PSN) sicuro, le cui chiavi di accesso di crittografia saranno in controllo pubblico”.
L’obiettivo, quindi, è accelerare sul cloud, creando un’infrastruttura ad alta affidabilità e distribuita su tutto il territorio nazionale, attraverso un percorso di collaborazione pubblico-privato.
Cloud e Cybersecurity per la data protection
Proprio attraverso il PSN, che è parte della strategia AgID per favorire l’adozione del modello Cloud da parte della PA, il sistema informatico delle amministrazioni dovrebbe diventare più sicuro e resiliente.
Con una governance centralizzata e un Polo strategico nazionale efficace, l’infrastruttura cloud potrebbe consentire di:
- migliorare l’efficienza operativa delle amministrazioni;
- aumentare il livello di data protection in nome del GDPR;
- velocizzare l’erogazione dei servizi a cittadini e imprese;
- rendere semplice ed economico l’aggiornamento dei software;
- conseguire riduzioni di costi.
Lo Stato punti sulle competenze
“Lo Stato spende solo 43 euro all’anno in formazione per i suoi dipendenti”. Così il ministro Colao affronta una terza, importante, criticità del Piano di Transizione al digitale: le competenze.
Dei 40,32 miliardi di euro messi a disposizione dall’Europa per concretizzare la Missione 1 del PNRR (Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura), una quota dovrà essere messa a disposizione della formazione dei dipendenti pubblici e dell’acquisizione di personale competente dall’esterno.
Gran parte della fragilità dei sistemi informatici delle piccole amministrazioni è da attribuire proprio alla mancanza di figure professionali specializzate, che sappiano ammodernare la struttura nel segno della più avanzata tecnologia.
L’esperienza collaborativa di alcune amministrazioni centrali e locali nell’ambito di tavoli di lavoro organizzati da FPA su questo tema, ha messo in luce che le realtà che hanno potuto contare su una buona connessione e su professionisti informatici preparati hanno resistito meglio alla pressione data dal Covid.
Il confronto continua e si sta rivelando strategico per comprendere come disegnare la nuova governance e i protocolli operativi del Cloud PA. Questi temi saranno anche al centro di FORUM PA 2021, il grande evento digitale organizzato da FPA dal 21 al 25 giugno.
Un importante evento di scenario è in programma il 22 giugno sul tema della “trasformazione digitale del Paese”: parteciperà il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao. Approfondiremo le principali linee di intervento rivolte alla digitalizzazione della PA (cloud, interoperabilità dati, servizi digitali, cyber-sicurezza), al potenziamento delle infrastrutture digitali e della connettività a banda ultra e all’ammodernamento del settore produttivo (transizione 4.0, ricerca e sviluppo, internazionalizzazione, ecc.).
Segnaliamo poi:
- Il 21 giugno il Talk “Servizi digitali e piattaforme abilitanti per un “sistema operativo del paese” a misura di cittadino”
- Il 22 giugno il Talk “Data driven economy: dalla strategia europea alla nuova governance nazionale”
- Il 23 giugno il Talk “Infrastrutture digitali della PA: nuova strategia nazionale e prospettive europee”
- Il 24 giugno il Talk “La sicurezza informatica delle istituzioni pubbliche per la resilienza del sistema paese”
- Il 25 giugno il Talk “Il governo della trasformazione digitale, tra modelli organizzativi e partnership pubblico-privato”
Tutti gli appuntamenti di FORUM PA 2021 sono online e gratuiti, è sufficiente iscriversi dalla pagina dell’evento.