Comune di Como: Il progetto ComOnLine confederazione per i servizi

Il Comune di Como e il Politecnico di Milano hanno sviluppato un progetto che aggrega i diversi comuni del comasco nella fornitura di servizi ai cittadini e alle imprese. Un interesssante modello tecnologico e organizzativo consente la sinergia delle risorse pur mantenendo l’indipendenza delle realtà locali.

Pubblicato il 02 Dic 2004

Un’aggregazione di 16 Comuni e 12 enti diversi, oltre 500 servizi di vario livello forniti ad una utenza potenziale di 155 mila abitanti e almeno 9 anni/uomo risparmiati dalle pubbliche amministrazioni coinvolte: questi i numeri del progetto ComOnLine, frutto della collaborazione tra il Comune di Como e il Politecnico di Milano e co-finanziato del Ministero per l’innovazione e le tecnologie, che, partito nel marzo 2003, sarà completato nel marzo 2005.
“Una delle particolarità del progetto – sottolinea Giovanni Fazio, direttore Settore Sistemi Informativi del Comune di Como – riguarda proprio gli enti coinvolti. Anche se tra i progetti approvati nella prima fase dell’e-government vi sono aggregazioni di maggiori dimensioni, ComOnLine è l’unico che vede insieme enti di tipo diverso uniti da un filo logico: tutti gli enti che partecipano al progetto intervengono in almeno uno step di almeno uno dei servizi offerti”.

Giovanni Fazio
Direttore settore sistemi informativi del Comune di Como

Grid computing per la crescita
L’altra peculiarità di ComOnLine è la piattaforma tecnologica, che prevede un sistema operativo open source e sposa la filosofia grid computing di Oracle. “Questa scelta – spiega Fazio – deriva in parte dall’esperienza acquisita nella realizzazione del portale del Comune di Como, che è stato sviluppato su piattaforma Oracle e della quale abbiamo potuto apprezzare, tra le altre cose, la facilità d’uso. Ma al di là di questa positiva esperienza, quello che ci ha convinto nella scelta è stato proprio l’aspetto del grid computing. Partiamo da 16 Comuni e 12 enti, ma la prospettiva di crescita è molto più ampia, anche se non siamo in grado di prevederne tempi e modalità. Avevamo quindi bisogno di una piattaforma che ci consentisse di crescere nel momento in cui si fosse presentata l’esigenza di farlo; e l’architettura grid computing ce lo consente”.
In effetti, è già stato varato un secondo progetto, ‘figlio’ di ComOnLine, che si chiama ComoNet e vede il coinvolgimento della Provincia di Como con una forte sponsorizzazione della Regione Lombardia. L’obiettivo è quello di coinvolgere tutti i 162 comuni della provincia di Como. “Per il momento stiamo ottenendo l’adesione di 10 comuni, da noi scelti perché completavano il set di comuni che avevamo con ComOnLine. Con questo nuovo inserimento pensiamo di avere ottenuto un set di comuni rappresentativi di tutte le problematiche e, costruiti i servizi aggiuntivi, saremo in grado di offrire personalizzazioni a tutti i comuni che ne faranno richiesta”.
L’interfaccia grafica, particolarmente curata, è il frutto di un’attenta analisi della precedente esperienza del portale del Comune di Como. In primo luogo è stato deciso di rendere lo scaricamento delle pagine il più leggero possibile, pertanto ogni pagina “pesa” al massimo 70 Kb. La seconda regola che è stata seguita riguarda i livelli di approfondimento, che sono al massimo tre.
Il caricamento dei dati per il momento avviene in modalità manuale: “Se avessimo dovuto aspettare che venissero razionalizzati i back office di tutte le amministrazioni coinvolte per offrire i servizi – spiega Fazio – sicuramente non saremmo ancora partiti. Sono state quindi definite due modalità di input dei dati: una manuale, il che significa che quando una procedura viene avviata da parte di un utente, il sistema invia una e-mail all’operatore dell’ufficio competente e questi, accedendo via Internet alla piattaforma, prende visione della documentazione prodotta e inserisce i dati laddove mancano; la seconda strada è quella del collegamento automatico ai back office, tramite un software che normalizzi i dati verso il front office. Noi mettiamo il comune in grado di connettere automaticamente back e front office, ma è il comune a decidere di farlo”.

Salvaguardare l'identità locale
Il timore che l’adesione a un progetto del genere si traduca, per i piccoli comuni, in una perdita di autonomia o nel rischio di vedere soffocate le proprie esigenze a favore dei comuni più grandi è fugato da una politica progettuale che garantisce la partecipazione paritaria di tutti gli aderenti. “ComOnLine – chiarisce Fazio – produce 16 portali diversi, uno per ogni comune, ciascuno con la propria grafica e i propri contenuti, in modo che venga mantenuta la singola identità. Tutti questi portali, poi, si riconducono a una matrice comune evidenziando quindi la loro appartenenza a ComOnLine”.
Con ComoNet, inoltre, si sperimenta un interessante modello operativo che combina l’innovazione tecnologica e quella organizzativa. In pratica, quei comuni dove ci sono risorse specializzate sulle problematiche relative a un certo servizio diventano ‘master’ per altri comuni (che avranno la libertà di compiere o no questa scelta, come di scegliere più di un master per lo stesso servizio e master diversi per i differenti servizi). Per cui, quando il comune master decide di effettuare una modifica relativa al servizio da lui curato, tutti i comuni ‘slave’ vengono avvisati e potranno decidere se accettare o meno la modifica. “Questo – conclude Fazio – responsabilizza tutti su come possono dire la loro all’interno di questo sistema e su come possono porsi come master nei confronti degli altri”.

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