Ericsson: l’Ict sia in cima all’agenda del COP15

Hans Vestberg, prossimo Ceo di Ericsson, ha auspicato che ruolo che l’Ict per la riduzione delle emissioni di CO2 venga affrontata alla Convenzione sui Cambiamenti Climatici delle Nazioni Unite

Pubblicato il 16 Set 2009

L’Information Communications Technology fornisce diversi tipi di soluzioni innovative che possono contribuire a ridurre significativamente le emissioni di CO2. Inoltre, l’Ict del 21esimo secolo può essere, nei prossimi 15-30 anni, il motore di una nuova economia digitale da cui scaturiscono soluzioni completamente nuove che permettono di vivere in modo più intelligente e rispettoso dell’ambiente.
Di queste cose ne è convinto Hans Vestberg, Cfo e prossimo Ceo di Ericsson, uno dei fornitori leader nel mondo nello sviluppo e commercializzazione di tecnologie per gli operatori delle telecomunicazioni. Nel corso di un suo keynote tenuto al recente Broadband Forum di Parigi, Vestberg ha chiesto ai delegati presenti di spiegare ai loro concittadini, amministratori pubblici e politici il ruolo chiave che l’Ict può avere non solo per ridurre, ma addirittura per tagliare in modo sensibile, le emissioni di CO2 nei prossimi decenni. “Numerosi studi – ha detto tra l’altro il Cfo di Ericsson – dimostrano che l’Ict può ridurre le emissioni globali di CO2 del 15% entro il 2020. Ericsson crede che, con un’agenda per il miglioramento delle condizioni climatiche guidate dall’innovazioni, le riduzioni possono risultare ancora maggiori. Le moderne moderne soluzioni Ict, che spaziano in campi come l’educazione, l’informazione, la salute e i trasporti, possono dare accesso a servizi vitali senza sacrificare il nostro ambiente”.
Secondo Ericsson, per fermare i cambiamenti climatici negativi, occorrerebbe tagliare le emissioni di CO2 dal 50 all’80%. Per raggiungere questi obiettivi serve uno sforzo condiviso a tutti i livelli: industrie, politivi, società civile e individui. L’Ict può avere un ruolo centrale in questo processo. E già lo dimostra con l’offerta di soluzioni per virtual meeting, smart grid, m-governance, m-health, e-learning, e-paper e così via. Anche se queste soluzioni sono diverse dalla prospettiva dell’esperienza utente, sottolinea il vendor, condividono l’infrastruttura tecnologica sottostante. Un’infrastruttura a banda larga ben funzionante, crede Ericsson, può costituire l’ossatura (backbone) di un’infrastruttura informatica a bassa emissione di CO2 per il 21esimo secolo.
In conclusione, Vestberg ha auspicato che i politici possano mettere il ruolo che può svolgere l’Ict a favore delle riduzioni di emissioni di CO2 in cima all’agenda della Convenzione sui Cambiamenti Climatici (COP15) organizzata dalle Nazioni Unite e in programma il prossimo dicembre.

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